mercoledì 9 settembre 2015

VESPA NELLA BUFERA PER I CASAMONICA IN TV

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Bruno Vespa è un giornalista opportunista, dalle movenze anche un po' viscide, e non ho mai avuto simpatia per lui, né per la sua ventennale trasmissione, Porta a Porta. Non posso peraltro negare come sia un grosso esperto del mestiere, anche nello stare a galla, ché altrimenti non era ancora lì dov'è, alternando sulle sue poltrone presidenti del Consiglio tutti con lui molto sorridenti e friendly.
Quindi sopravvivrà anche a questa tempesta in un bicchiere d'acqua che è la reazione dei soliti bigottoni (quelli in buona fede) e arruffa popoli acchiappa voti  (gli altri) al suo invito ai membri della famiglia Casamonica alla trasmissione dell'altra sera.
Peraltro, leggendo la notizia su La Stampa, non posso credere che veramente quelli del PD possano aver definito la cosa "un oltraggio" ...
Da parte di chi e nei confronti di chi ? Della gente onesta ? 
Gli onesti possono sentire i Casamonica dire la loro, pensando tranquillamente che mentano (io lo penso quando sento la descrizione di un loro capo, rappresentato come cittadino esemplare), ascoltando magari con curiosità la descrizione di un mondo diverso, certamente non da prendere ad esempio.
Se non sei un fomentato dal virus dell'indignazione ad ogni costo (ohi, gli indignados in Spagna se so' dati 'na calmata...magari è ora che pure da noi si faccia un po' di ricreazione), anche se sei uno che detesta gli "zingari" (i CAsamonica sono rom, della stirpe sinti), la trasmissione la guardi anche con interesse. Non è accaduto a me, che non guardo Porta a Porta, ma ad un mio amico che me l'ha raccontata con toni incuriositi, ancorché certo non approvanti ( ripeto, nei confronti dei rom ha un atteggiamento decisamente non correct...).
Siccome però quelli del PD ormai hanno il terrore del sorpasso grillino, e comunque di un'emorragia di voti in quella direzione, ecco che ogni occasione è buona per mostrarsi più esaltati degli ortotteri nel pretendere una tv "educativa", dove si costruisce il buon cittadino.
La censura non mi sembra mai una buona tv, pubblica o meno che sia.
Poi a noi giudicare il taglio delle trasmissioni, e bocciarle cambiando canale.
Il resto è la solita pappa demagogica e populista, indigeribile.





I Casamonica ospiti di Vespa a “Porta a Porta”. Scoppia la polemica. Marino: “Paradossale”

Orfini: «Grave errore». Il Pd: è un oltraggio. Protestano M5S e Sel. Grillo: servizio pubblico paramafioso. Ma è record di share. Il conduttore: «Roma non ha perso la dignità con noi»
 
ANSA
Vera e Vittorino Casamonica, ospiti della trasmissione televisiva “Porta a Porta”

È bufera sulla partecipazione dei familiari di Vittorio Casamonica a Porta a Porta. Severo il commissario Pd a Roma e presidente dell’Assemblea nazionale del partito, Matteo Orfini: «Porta a Porta e Rai1 riflettano: offrire un palcoscenico ai Casamonica è stato un errore grave che nulla c’entra con il servizio pubblico».  

MARINO: “PARADOSSALE”  
«La partecipazione a una delle trasmissioni di punta del servizio pubblico Rai della famiglia Casamonica è grave. Oltre che paradossale», ha rincarato la dose il sindaco di Roma Ignazio Marino. «Ieri sera, infatti, più di un milione di spettatori hanno assistito sostanzialmente a un replay dei funerali spettacolari e mafiosi già finiti sui giornali».  
VESPA: «ROMA NON HA PERSO LA DIGNITA’ CON NOI»  
Lo stesso Vespa, forte comunque dell’ottimo risultato in termini di ascolti (1,3 milioni di spettatori) ha organizzato una puntata straordinaria con l’assessore romano alla Legalità Alfonso Sabella. Il conduttore si è difeso dalle accuse: «Credo anche io che a Roma debba essere restituita la dignità ma credo anche che questa città la dignità non l’ha persa a causa di Porta a Porta». Intanto, è lo stesso nipote di Casamonica, Vittorio jr, a sottolineare: «Voglio ringraziare la Rai e Bruno Vespa, che ci hanno dato la possibilità di smentire tutte le calunnie su di noi e dimostrare che siamo persone oneste». «La redazione - spiega il giovane Casamonica - ci ha invitato giorni fa per darci modo di dire le cose come stanno, e siamo andati volentieri. Su mio nonno hanno detto tante bugie, tante calunnie, ma non era un boss, era una persona normale».  
“MIO PADRE COME IL PAPA”  
«Io sono venuta per difendere mio padre. Lui non c’entra niente con la droga, né con mafia capitale», aveva detto Vera Casamonica. Poi aveva paragonato il padre prima a papa Giovanni Paolo II, poi a Francesco. «Lo chiamavamo “Papa” perché era troppo buono, come Francesco». E sulla foto affissa sul muro della basilica Don Bosco in cui il padre veniva raffigurato vestito di bianco con una croce al collo, Vera Casamonica aveva negato: «Non era vestito come il Papa - dice -, aveva i pantaloni blu anche se non si vedono. Forse siete voi ad aver interpretato male quell’immagine». E ancora: «Io quel funerale lo rifarei tale e quale». «Mio nonno non era un boss», aveva ribadito il nipote Vittorino.  

M5S ALL’ATTACCO  
Sulla posizione del Cda Rai, Carlo Feccero è categorico: «non spetta ai consiglieri se sia opportuna o no la decisione di Vespa» di dedicare una puntata del suo talk a quel tema, «niente censure preventive». E il consigliere di amministrazione della Rai, Guelfo Guelfi, su Facebook osserva: «Approfondimenti. Si chiamano così. Ripassano sul caso e lo espongono». Non sono dello stesso avviso, ovviamente, i parlamentari 5 Stelle in Vigilanza Rai: «Ospitare i Casamonica nel salotto di Bruno Vespa è un messaggio diseducativo e va contro la mission del servizio pubblico. La Rai intervenga, spiegando alla commissione di Vigilanza Rai perché è stato fatto l’ennesimo elogio di un clan criminale. Bruno Vespa ha fatto disservizio pubblico, qualcosa di semplicemente inaccettabile», ma anche il blog di Grillo rileva: «Rai: servizio pubblico paramafioso. Fuori i partiti e la mafia dalla Rai. La famiglia Casamonica ospitata dalla Rai nel salotto buono di Bruno Vespa è un oltraggio a tutti gli italiani onesti». 

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