domenica 11 ottobre 2015

NEL 1943 SALVO' UNA RAGAZZA EBREA. VALE LO STESSO SE SI CHIAMAVA BERLUSCONI ?

 

Agosto 1943. Milano.
"Mia madre prendeva lo stesso treno tutte le mattine , insieme agli altri pendolari, e così tra i passeggeri si era consolidata una buona amicizia. Ad una fermata salì un militare della Repubblica di Salò. Vide una ragazza e disse " Ah ecco, ti stavo cercando da tempo, vieni con me". 
Era evidente che la ragazza era ebrea.
Mia madre si alzò in piedi e affrontò l'uomo armato : "No, lasciala in pace, e fai finta di non averla vista". Quello le ordinò du sare zitta : "Tora seduta o ti ammazzo". 
"Va bene ammazzami, ma tu non scenderai vivo da questo treno".
Tutti gli altri passeggeri si alzarono e circondarono il militare. Lui si guardò intorno e capì..., così scese dal treno e la ragazza fu salva".

"Con quella decisa presa di posizione una donna italiana salvò una ragazza ebrea, e, seppur per un momento, accese un raggio di umanità e di coraggio nella grande oscurità che avvolgeva l'Europa.
Quella donna coraggiosa si chiamava Rosa Berlusconi". 
(ricordo del Primo Ministro Benjiamin Netanyahu al Parlamento Israeliano durante la visita di Stato di Berlusconi Premier nel 2010).



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