Mi piacerebbe chiedere conto agli amici che ho nel PD - tra quelli che avevo, dovrebbe esserne rimasto qualcuno, almeno spero - della porcata partorita in relazione alla volontà di Bassolino di candidarsi alle primarie per le elezioni di Sindaco di Napoli.
Io capisco che 'ste primarie abbiano stufato, ancorché siano state determinanti per far diventare renzino il segretario del PD, e di lì catapultarlo a Palazzo Chigi senza passare dal Via (leggi elezioni politiche : brutta cosa ), facendo vincere più spesso candidati non graditi al Nazareno di marca renziana, come accaduto proprio nel capoluogo campano (con De Magistris), ma anche a Genova (con Doria) e altre occasioni, e nel nostro sistema, dove c'è una forbice troppo marcata tra partecipanti a questo tipo di consultazioni e le elezioni effettive (per esempio, gente che vota alle prime poi NON vota alle seconde, e molto di più il viceversa), con possibilità di inquinare i pozzi, e soprattutto di partorire un candidato divisivo (perché troppo radicale o, all'opposto, poco di sinistra). Non solo, come accaduto in Liguria, per le regionali, c'è anche l'eventualità che il rivale sconfitto nelle primarie NON rinunci a correre ugualmente, portando via voti preziosi. Quasi sicuramente Tosi non avrebbe vinto senza questa rivalità a sinistra ( e anche questa cosa, per la democrazia, non mi pare cosa buona, e non conta che in questo caso abbia favorito il centro destra). Però, se le primarie portano più vizi che pregi - e da noi attualmente è così - allora abbiate il coraggio di abolirle !
Questi mezzucci invece, con regole cambiate in corsa, dove la damnatio personae è palese anche ai ciechi, è veramente misera.
Ora, renzino ha dimostrato disinvolture anche peggiori, però ogni volta si rimane un attimo interdetti.
Ciò posto, chi potrà impedire a Marino e/o a Bassolino, in una reazione risentita e rancorosa, di candidarsi indipendentemente ? Certo, non vinceranno. Ma potranno far perdere quello che è diventato un nemico personale.
Mi piacerebbe che accadesse, ché qualche sganassone ben dato il putto è ora che lo prenda (magari gli farebbe anche bene, che poi magari migliora, e non lo dico celiando).
Ora le primarie piacciono chiuse
di Marco Demarco
Perché dire
che gli ex sindaci non possono partecipare alle primarie? Meglio sarebbe dire
che c’è un problema Bassolino per il Partito democratico di Matteo Renzi.
Fuori dalle primarie
tutti quelli col cognome in «ino»: Marino, Bassolino... Renzi e Serracchiani
avrebbero potuto benissimo metterla così, se il fine ultimo era costruire un
dispositivo contra personam. Ma come l’hanno presentata è addirittura peggio:
ne è venuta fuori una volontà più esplicitamente discriminatoria, più
politicamente scorretta, più emotivamente rancorosa. Quando si dice che gli ex
sindaci non possono partecipare alle primarie è evidente che il problema vero è
Bassolino, essendosi il rapporto tra Marino e il Pd già consumato. Resta dunque
l’ex sindaco di Napoli, ricandidatosi a 22 anni di distanza dalla prima volta.
E qui colpisce il doppiopesismo senza alibi, perché Renzi si comporta con
Bassolino esattamente come non ha fatto con De Luca. Nel caso di quest’ultimo,
alle ultime regionali, c’era una legge che il Pd ha deciso di ignorare, la
legge Severino, tant’è che la candidatura a governatore della Campania,
nonostante la sospensione prevista, è stata accettata e sostenuta.
Nel caso di
Bassolino, invece, una norma punitiva che non c’era, e che prevedibile non era,
è stata di colpo preannunciata, anche se non ancora varata. E per giunta in
corso d’opera: a primarie già convocate e a candidatura già motivata.
Nel merito, poi, che
senso ha impedire il passo a chi è stato già sindaco, e quindi ha già vinto una
o più prove elettorali (Bassolino) e renderla paradossalmente possibile a chi
ha già perso e per questo sindaco (o governatore, come è realmente successo a
De Luca 5 anni fa) non è mai diventato? Non c’è logica. E anche politicamente,
è surreale che mentre il Pd, con Bassolino, critica de Magistris per aver
isolato Napoli nei confronti del governo, poi Renzi finisca per isolare il Pd
napoletano che ancora si riconosce in Bassolino, dando corda, così, all’attuale
sindaco avversario.
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