La verità però resta un' altra e la definisce in modo sintetico ed efficace Valentino : biscotto spagnolo.
Giudizio di parte, giusto, ma avallato dal rivale, Lorenzo, che ammette di essere stato aiutato : sono spagnoli, hanno preferito che il titolo restasse in Spagna.
Evviva la sincerità.
Per lo sport,però, meglio ripassare.
Lorenzo vince il Mondiale della MotoGp. Non basta la rimonta di Rossi
Vale chiude 4° e attacca Marquez: «Sapevo sarebbe finita col biscottone spagnolo». E Jorge ammette: sono stato aiutato
AP
Lorenzo festeggia dopo il trionfo a Valencia
inviato a valencia
Jorge Lorenzo è campione del mondo e di Valentino Rossi si ricorderà una bella rimonta, dal 26° al 4° posto. Solo Marc Marquez esce male da questo campionato divertente, combattuto e probabilmente vinto dal migliore: esce male perché, per tutta il Gp di Valencia, dà l’impressione di non voler disturbare il leader della corsa, che nel finale fa gli equilibrismi per resistere con la gomma posteriore ormai distrutta. Dunque Lorenzo campione per la quinta volta e Rossi che arriva all’ultimo appuntamento con 7 punti di vantaggio, ma non gli riesce l’impresa perché, lo ricordiamo, la penalizzazione subita dopo la corsa di Sepang lo costringe a partire dall’ultimo posto.
LA GARA IN RIMONTA
La gara vive di scariche di adrenalina. Valentino rispetta il suo piano: rimontare, rimontare, rimontare, ben sapendo che i primi tre nel frattempo si allontaneranno e resteranno irraggiungibili. Uno dopo l’altro, gli avversari si arrendono. La sua gara finisce con il sorpasso su Dovizioso, mentre il terzetto di testa ha ormai oltre 10 secondi comodi di margine.
Da questo punto in avanti Valentino si augura solo che le Honda di Marquez e Pedrosa superino Lorenzo. Non succede. Marquez in particolare, corre l’intero Gp allo stesso identico ritmo di Lorenzo, senza attaccarlo mai. «L’avrei fatto negli ultimi due giri - dice -. Ma in quel momento Pedrosa ha provato ad attaccarmi e abbiamo perso tempo». In effetti, il suo unico sorpasso sarà quello sul compagno di squadra. Sul podio, tanti fischi per lui, sebbene giochi in casa. Lorenzo vince guidando benissimo. «Ho pianto - racconta -. Alla fine non vedevo nulla in rettilineo, la gomma posteriore era andata, scivolavo da tutte le parti però ho tenuto duro». In Yamaha è festa a metà: il titolo è vinto, ma i «valentiniani» non sorridono.
LO SFOGO DI ROSSI
Deluso, arrabbiato, avvelenato: a fine gara Valentino Rossi non le manda a dire: «Si chiama biscotto, era chiaro che sarebbe finita così». Finito il Gp di Valencia e fallito il 10° titolo della carriera, il “dottore” si sfoga: «Marquez è stato imbarazzante, non si è mai vista una cosa così. Si è ridotto a fare il guardaspalle di Lorenzo. Per il nostro sport è un brutto momento».
Ce n’è anche per la Honda: «Non capisco come possano aver permesso a un loro pilota di far vincere un’altra squadra addirittura ostacolando il compagno di squadra Pedrosa. Mi sento triste. Anche Lorenzo si è comportato male, non in pista ma nel dopo Sepang». Il punto di svolta della stagione secondo Rossi è stato a Phillip Island, in Australia: «Lì avrei potuto battere Lorenzo, ma Marquez me lo ha impedito».
L’EMOZIONE DI LORENZO
Travolto dall’emozione, Jorge Lorenzo finisce per ammetterlo: «Sì, credo di essere stato aiutato. Loro (Marc Marquez e Daniel Pedrosa, ndr) sono spagnoli come me. Senza quel piccolo aiuto magari Valentino, che ha fatto una grande gara, avrebbe vinto il titolo». Riavvolgiamo il nastro di questo ultimo Gp del 2015: Lorenzo parte in pole position e riesce a mantenere il primo posto. Marquez gli si appiccica dietro e non lo attacca mai. Mai. Una gara intera alla stessa identica velocità. Pedrosa, invece, è meno regolare, ma nel finale ne avrebbe di più, se non ci fosse Marquez a bloccarlo.
«La parte più difficile della gara è stato vedere Pedrosa avvicinarsi moltissimo - continua il racconto del nuovo campione del mondo -. Pensavo che avrei corso il rischio di finire terzo e perdere il Mondiale, però alla fine, loro sicuramente hanno capito che mi giocavo moltissimo. Magari in un altro tipo di gara loro potevano rischiare di più e sorpassarmi. Invece Marc e Daniel sono stati molto bravi perché il titolo rimanesse in Spagna. Provo sempre a essere sincero, la verità è che ho fatto una gara in cui ho dato il massimo sempre, però sinceramente oggi era molto difficile stare davanti alle Honda. Ma loro sapevano quello che mi giocavo e sono spagnoli come me, questo mi ha beneficiato. Quindi questo titolo è mio, è nostro, ma anche della Spagna». «Vuoi dire che gli spagnoli sono stati rispettosi nei tuoi confronti nel non darti fastidio?», lo incalzano gli intervistatori di Sky. Risposta: «Penso sia stato così».
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