Chissà se nell'indignarsi e strillare così tanto contro gli assenteisti fannulloni, promettendone il licenziamento ad horas, renzino avesse in mente quanto sta accadendo a Brindisi, città dove un nutrito plotone di 36 dipendenti - di (a)variato genere...medici, infermieri, fisioterapisti, impiegati... della ASL sono stati condannati, in primo grado, a 3 anni e sei mesi di reclusione per danno patrimoniale e all'immagine del servizio pubblico.
Francamente questa ultima fattispecie la depenalizzerei : perché ci sia un danno all'immagine, bisognerebbe che quest'ultima ESISTA.
E chi tra i normali non sa come certe cose imperino tra i dipendenti pubblici ?
Del resto, il senso di impunità si è incrostato nei decenni, e se è vero che il vento sta cambiando, per gli altri lavoratori, per i pubblici sarà ben più difficile debellare certe infauste abitudini.
Ah, i provvedimenti disciplinari, per quei dipendenti, sono stati tutti sospesi, in attesa della sentenza definitiva, il che in astratto lo troverei anche giusto, ma qui sembra che ci siano prove evidenti, determinate da filmati, che documentano le false obliterazioni, gli spostamenti dei dipendenti, con "chi andava a fare la spesa, chi faceva un salto a casa dopo aver timbrato, chi accompagnava i figli a scuola, chi andava in banca e chi a lavorare nel proprio studio privato. Il tutto avveniva durante l’orario di lavoro".
La sospensione è giusta adottarla quando le conseguenze del provvedimento sono gravi - e la cessazione dello stipendio lo è - e anche quando si ritenga che manchi il cosiddetto fumus boni iuris, vale a dire "l'apparenza del diritto".
Qui ci sono prove filmate...
I condannati per
assenteismo che continuano a lavorare
Congelati tutti i
provvedimenti disciplinari: la riforma Madia non applicabile 3 Anni La pena
massima che è stata inflitta a Brindisi per i casi di assenteismo nell’Azienda
sanitaria locale
Pene tra i 3 anni e i sei mesi per 36 dipendenti dell’Asl di
Brindisi. Uno è stato pure promosso
Brindisi Condannati per assenteismo dal lavoro e uno persino promosso. Con relativo aumento di stipendio. Sono
È questo l’epilogo di una indagine che nel novembre 2010 portò all’esecuzione di 26 ordinanze di custodia cautelare.
Durante il processo, in aula sono stati proiettati i filmati ottenuti dagli investigatori brindisini che avevano posizionato micro telecamere. Una delle microspie era piazzata proprio sotto una macchinetta per obliterare i cartellini. Gli spostamenti dei dipendenti sono stati immortalati giorno dopo giorno per molti mesi. C’era chi andava a fare la spesa, chi faceva un salto a casa dopo aver timbrato, chi accompagnava i figli a scuola, chi andava in banca e chi a lavorare nel proprio studio privato. Il tutto avveniva durante l’orario di lavoro. C’erano anche le addette alle pulizie con le tasche piene di cartellini dei colleghi. Una di loro, in particolare, aveva compiuto «delle vere e proprie evoluzioni acrobatiche nei pressi degli orologi marcatempo passando nella macchinetta una intera mazzetta di badge» scrissero all’epoca gli inquirenti.
L’effetto collaterale dell’assenteismo alla Asl brindisina erano le lunghissime
liste di attesa: fino a più di quattrocento giorni per un esame senologico.
All’azienda sanitaria è stato riconosciuto il risarcimento del danno
patrimoniale, provocato dalle assenze dei lavoratori, ma anche un danno di
immagine: il giudice ha infatti rilevato che il personale aveva agito sempre
«alla luce del sole».
Le sentenze, intanto, sono state impugnate e ora si attende il processo d’Appello.
Angela Balenzano
Le sentenze, intanto, sono state impugnate e ora si attende il processo d’Appello.
Angela Balenzano
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