giovedì 7 gennaio 2016

"LEI NON E' PREOCCUPATO ? " "SERVIREBBE ? " IL BEL FILM DI SPIELBERG E HANKS NELLE SALE, CHE PIACERA' AGLI AVVOCATI

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Visto ieri l'ultimo bel film di Spielberg (regista che non tradisce quasi mai ), "Il Ponte delle Spie", con il solito maestoso Tom Hanks  e anche un bravissimo Mark RylanceRisultati immagini per il ponte delle spie poster

Il film narra la storia vera dell'avvocato Donovan, prima incaricato della difesa d'ufficio di un uomo accusato di essere una spia sovietica (accusa fondata), nella quale si prodiga "troppo" e per la quale passa bei guai, e poi investito dal governo americano di agire segretamente per lo scambio del russo con un pilota americano, catturato dopo l'abbattimento del suo aereo mentre scattava foto sul territorio sovietico.
Come detto, il film è bello, molto apprezzato dai critici il che non sempre coincide (il pensiero mio e dei critici intendo, specie cinematografici ), dura oltre due ore ma non pesa e oltretutto forse può essere anche un minimo istruttivo.
Per esempio, ricorda, per chi vuole, cosucce quali il fatto che negli stati liberali e democratici, TUTTI hanno diritto alla MIGLIOR difesa possibile.
Per la maggior parte della gente invece chi ha commesso un reato - adesso prescindiamo dalla presunzione di innocenza, accettiamo che si tratti di colpevoli - non dovrebbe essere difeso. Molti - non lo confessano perché non va più di moda, fa rozzo - rimpiangono la pena di morte. In mancanza, la frase "gettate via la chiave" è assai gettonata.
L'avvocato Donovan difende (è storia) una spia russa negli anni '50, in piena guerra fredda, e cerca di garantire al suo difeso un giusto processo. Non ci riesce, ma quantomeno lo salva dalla pena capitale. In effetti, così narra la pellicola (e questa magari è una licenza del film), l'avvocato persuade il giudice, che deve stabilire la pena conseguente al verdetto di colpevolezza ed  è palesemente orientato per quella di morte, con argomenti poco giuridici (e la moral suasion avviene in privato...) : prima o poi un americano finirà nelle mani nemiche e a quel punto sarà utile sia aver dimostrato di essere umani, sia avere una pedina di scambio.
Il giudice si convince e commina 30 anni, tra la rabbia del pubblico che a gran voce reclamava la sedia elettrica.
Finisce qui la prima parte del film, dopodiché si apre la seconda, quella appunto che vede l'avveramento della profezia di Donovan con la cattura del pilota americano (e poi di uno pure yankee, studente a Berlino e catturato nella parte Est )  e la trattativa per lo scambio.
La figura dell'avvocato che si batte al meglio, che cerca di affermare il rispetto delle regole, che ricorda ai giudici (invano...) che la differenza tra "noi e loro" è proprio quella, piacerà credo molto ai miei "sfortunati" amici che hanno scelto, con coraggio e passione (parlo dei migliori, ovviamente, ché poi ce ne sono pure tanti che fanno questo mestiere esattamente come un travet annoiato che deve portare a casa la zuppa) il mestiere di difendere i "colpevoli", che tanto quello sono, per la gente, gli imputati. Tutti e sempre, anche quando vengono assolti, perché tanto il dubbio (per quel tipo di persone è pura certezza) rimarrà, imperituro e indelebile.
Poi, per chi vuole, ci sono anche le immagini di Berlino all'epoca della divisione, nei giorni dell'erezione del muro...
Anche quel ricordo può essere istruttivo...

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