domenica 31 gennaio 2016

OSTELLINO E L'OSSESSIONE DEL RENZI FASCISTELLO

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Era tanto che non leggevo Piero Ostellino. La ragione è composita : un po' il suo trasferimento dal Corriere al Giornale, con conseguente necessità di ricordarsi di andare in rete e controllare quando compare un suo articolo, cosa che passa di mente ; un po' una qual certa ossessione anti renziana.
Io non amo renzino, si sa, e condivido molte delle critiche che Ostellino gli muove.
Però francamente penso che il grande giornalista liberale ecceda.
Siccome, come detto, era un po' che l'avevo perso di vista, oggi ho cercato e ho trovato questo suo ultimo articolo dove, non è una sorpresa, parla del presidente del Consiglio.
E, come noterete, la musica non è cambiata di una nota...



il Giornale, ultime notizie

Il regime di Matteo pigliatutto

Renzi cerca di compensare il disagio da logoramento del suo governo con l'occupazione di tutti i centri di potere del Paese

 
Matteo Renzi cerca di compensare il disagio da logoramento del suo governo con l'occupazione di tutti i centri di potere del Paese, dalla Rai alla Commissione depositi e prestiti alla sanità, piazzando gli amici fedeli.
Che piaccia o no ai suoi sostenitori, egli rivela la sua vera natura, che è, poi, quella di un fascistello dalle inclinazioni autoritarie la definizione di fascistello non è mia, ma di uno dei quattro gatti liberali ancora in circolazione - che male sopporta la democrazia rappresentativa, il Parlamento e ogni parvenza di opposizione. Nasce, senza neppure che gli italiani se ne accorgano, un regime che già si rivela illiberale in molti ambiti, primi fra tutti i media, ormai completamente asserviti. Il ragazzotto fiorentino non ha la cultura politica dell'autocrate che aveva, invece, il fascista Mussolini e al quale Renzi assomiglia almeno in certi atteggiamenti - così che la sola speranza che l'Italia ha di cavarsela è che al referendum sulla riforma costituzionale se ne accorgano e gliela boccino mandandolo a casa.
Il nuovo sistema elettorale - da lui stesso voluto - è fatto apposta per metterlo a confronto con Grillo e per fargli vincere le elezioni. Fra lui e il comico a delegittimare il quale ha provveduto l'asservito sistema informativo gli elettori sceglieranno lui come male minore Diciamola tutta, allora: se la natura del regime renziano è quella che traspare dai media, non rimarranno, dopo le prossime elezioni, molti margini alla democrazia liberale, al ruolo del Parlamento e alla funzione delle opposizioni. Per capire di che pasta è fatto il presidente del Consiglio, io suggerisco di fare sempre il riassunto di quello che dice. Se il riassunto ha un qualche senso, Renzi è meno male di quanto appaia; se non ce l'ha, allora, mettiamoci il cuore in pace e rassegnamoci a vivere in un regime affabulatorio, truccato da politica di sinistra.
Suggerisco, perciò, di osservarlo attentamente quando compare in qualche manifestazione pubblica ripresa dalla televisione. Si muove con l'aria di chi è consapevole del potere di cui dispone e non lo nasconde. Tronfio delle proprie ambizioni, convinto di averle realizzate e che al suo prossimo non resti che prenderne atto. Mussolini era ridicolo solo a guardarlo mentre parlava e fra una pausa e l'altra; Renzi è inquietante col suo atteggiamento da ragazzotto arriva troppo presto e troppo in alto per i propri meriti e la propria competenza a governare un grande Paese. Personalmente, lo ritengo un pericolo per la democrazia e, in quanto tale, non mi piace, non l'ho votato e non lo voterò.

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