martedì 23 febbraio 2016

ORA NEMMENO PIU' BUONGIORNO E BUONASERA. MA PER BALDISSONI IL CASO TOTTI "NON ESISTE"

Risultati immagini per totti e spalletti a trigoria

Baldissoni è un alto dirigente della Roma. Io le uniche (non) qualità che noto per svolgere un ruolo del genere, con tanto di lauto stipendio, sono quelle di dire fregnacce mostruose con faccia di tolla inossidabile e una ottima predisposizione alla flessibilità della schiena.
Come altrimenti definire la sua dichiarazione nel day after dell'affaire Totti-Spelletti "non c'è nessun caso" ?
Con il suo carattere aspro ma diretto, certo il Mister giallorosso non aveva detto nulla del genere alla domenica sportiva.
Spalletti poteva provare a protestare sul fatto che tutte le domande, praticamente, riguardassero Totti e non la partita appena conclusa trionfalmente contro il Palermo. Ma non è uno stupido (come tanti, troppi tifosi, di tutte le squadre, invece sono). Sapeva benissimo che QUELLA era la notizia del momento, che aveva fatto il giro del mondo, non certo la vittoria con una squadra in odore di retrocessione.
Franco Melli, nel chiosare l'allontanamento di Totti da Trigoria, ha ironizzato : "Il Papa cacciato dal Vaticano". L'esagerazione che rende bene l'idea della profanazione avvenuta.
Luca Valdisseri, il cronista di cose giallorosse che maggiormente apprezzo, esprime il suo stupore, e dispiacere, nel constatare come tanta parte del tifo giallorosso abbia espresso critiche, anche molto dure, nei confronti del fino a ieri adorato capitano.
Io sono d'accordo con lui, e questo nonostante la scarsa simpatia nutrita per Totti, grandissimo calciatore ma certo campione non dotato della sportività di suoi pari come Del Piero, Maldini, Zanetti e, un filino indietro, ma appena appena, Baresi e Baggio.
No, da vero romano Totti è spesso stato fumino e provocatore, e per questo anche "odiato" dai tifosi avversari (laziali e juventini in primis), nonostante il riconoscimento della superiore classe calcistica. Come spesso accade, negli ultimi anni si è calmato, e questo ha giovato. Anche a lui oggi tocca - toccherebbe, se giocasse - quanto accaduto agli altri citati, e cioè l'essere applaudito anche nei campi avversari.
Proprio a casa sua invece si registra una spaccatura impensabile.
Per carità, criticare la scelta-ostinazione del giocatore di non arrendersi al tempo che passa, finendo per costituire anche un imbarazzo per il trainer di turno, ci sta. Anche Del Piero costituì un problema, ingombrante com'era (ah, ai tempi molti romanisti biasimarono il trattamento della Juventus verso la "bandiera", e io diedi loro ragione...Dissero anche che MAI sarebbe accaduto con Totti. Ecco, mai dire mai...).
Ma l'ingratitudine che tracima da certi commenti è altra roba.
Brutta.
Ah, sono sicuro che Spalletti lo sappia molto bene, ma 'sta cosa dell'ingratitudine gira... Oggi lui vince, e per certi tifosi è sempre l'unica cosa che conta, tanto da "tradire" l'idolo di ieri.
Non potrà vincere sempre. E allora  tornerà a essere l'uomo che ha cacciato Totti dal tempio.




La Roma nega anche l’evidenza «Il caso Totti? Mai esistito»

Allenatore e numero 10 non si parlano, il d.g. Baldissoni: «È
tutto ok"
 
 
 
Risultati immagini per c'eravamo tanto amati



ROMA Ieri è stato «buongiorno», visto che l’allenamento a Trigoria era previsto in mattinata. Quando la seduta sarà al pomeriggio, allora, sarà «buonasera».
Francesco Totti si è allenato con il gruppo, ma il rapporto con Luciano Spalletti è quello delle ultime ore, quelle dell’esplosione del caso. C’è chi parla di lungo chiarimento, ma così non è stato. Il motivo è semplice: quello che Totti e Spalletti avevano da dirsi se lo sono già detto.
E poiché ci sono le registrazioni, per una volta, non si potrà dare la colpa ai giornalisti che vogliono destabilizzare un ambiente da Mulino Bianco. Spalletti, domenica sera, dopo il 5-0 al Palermo, ha parlato con chiarezza chirurgica: «La società sa che qualsiasi cosa vada a chiedere Francesco, io sto dalla sua parte. È giusto che faccia quello che vuole. Se vuole continuare a giocare, deve farlo e io qualche partita gliela faccio anche fare. Gli ho messo a disposizione qualsiasi ruolo accanto a me. Dietro la sua personalità, con il suo carisma, a Roma si può fare qualsiasi cosa. E gliel’ho detto: vuoi fare Giggs? Lo farai. Vuoi fare Nedved? Fallo. Vuoi fare il calciatore? Fallo. Ma siccome devo tirare su le sorti di una squadra, non posso concedergli nulla». In pratica, Totti può fare tutto nella Roma, tranne quello che vorrebbe davvero fare. Francesco è amareggiato per la punizione subita: non avrebbe mai immaginato che qualcuno potesse mandarlo via da Trigoria poche ore prima di una partita. Si è commosso quando una parte dell’Olimpico, quella che non manca mai una partita, si è schierata dalla sua parte, ma sa che sono tanti quelli che lo vedono come un problema e non più come una meravigliosa risorsa.
«La gratitudine nel calcio non esiste», ha detto Roberto Baggio, e Totti se ne sta accorgendo sulla sua pelle. Sui social media, tanto odiati da Umberto Eco, sono molti di più gli adoratori di Spalletti. Le percentuali dei sondaggi sono sorprendenti, almeno per chi credeva che l’amore tra Totti e Roma fosse eterno: il 70% pensa che la decisione di togliere Totti dai convocati sia stata giusta. In molti forum c’è più rispetto per il capitano giallorosso da parte di tifosi di altre squadre, ancora ammirati della fedeltà a una sola maglia. La situazione è paradossale.
Tra i commenti di un sito, romanista al 100%, c’è un post che dà del «laziale» a Totti. In altri tempi avrebbe scatenato la lapidazione telematica, adesso ha ricevuto un certo sostegno.
È una Roma tutta nuova. Difficile da maneggiare, come lo striscione contro la società che è apparso sui cancelli della curva Sud ma che i gruppi storici non riconoscono loro.
È un Truman Show, dove il d.g. Mauro Baldissoni dice a Mediaset Premium che «il caso Totti non è mai esistito» e i canali ufficiali della società pubblicano a manetta foto di un allenamento «toda joia, toda beleza». Ci sta: la Roma viene da 5 vittorie, il terzo posto è vicino. Sono passati i tempi in cui la stragrande maggioranza dei tifosi della Roma si tappava il naso davanti alla decisione della Juve di liberarsi di Alex Del Piero come un ferrovecchio.
Ma da allora la Juve ha vinto a raffica e a qualcuno è venuta l’idea che potesse essere la strada da seguire.
Luca Valdiserri

 

Nessun commento:

Posta un commento