mercoledì 3 febbraio 2016

PER I PEDIATRI GENITORI DELLO STESSO SESSO POTREBBE ESSERE NOCIVO. PER GLI PSICHIATRI NON VI E' PROVA DI QUESTO. BEL DERBY

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I pediatri rimangono sulla linea antica, gli psichiatri la ritrattano, dopo che i loro cugini poveri, gli psicologi, ci hanno sommerso di trattati, articoli, convegni in cui spiegavano, a noi poveri, beceri avvocati, pronti a berci tutto come se parlassero dei vate, come la presenza di padre e madre fosse essenziale, specie nei primissimi anni di vita, per la crescita psichica equilibrata dei figli. E questo anche, ancorché non solo, per la differenza di genere.  
"Nel superiore interesse del minore", per recitare lo stolido mantra che tutti i dediti del settore - giudici, consulenti, assistenti sociali, avvocati - ripetono come pappagalli dal vocabolario poco arricchito, per certi esperti, anche famosi, la separazione dei genitori dovrebbe essere vietata per legge ALMENO per i primi tre anni di vita. Ricordo perfettamente la motivazione " in quel periodo temporale, il bambino non è ancora in grado di percepirsi come unità DISTINTA dai genitori, di cui si sente una semplice parte. E il triangolo, padre, madre e figlio appunto, dovrebbe essere conservato integro se non altro in quel triennio. Se si arriva a 5 anni, meglio..." Ve la immaginate una legge del genere, sia pure "nell'interesse....bla bla bla "???
Il ruolo clinicamente fondamentale dei genitori maschi e femmina viene ribadito dai medici pediatri . che di bambini un po' se ne intendono - e negato dagli psichiatri, in verità non per convinzione opposta ma perché allo stato non vi sono elementi scientificamente probanti.
C'è una osservazione del Prof. Mencacci, psichiatra, che va incorniciata, per la sua banalissima, quasi ridicola, evidenza, ed è che gli studi che circolano negli ultimi tempi  «non sono affidabili perché partono con un gap: vogliono dimostrare la validità di una testi piuttosto che di un’altra».
Ma va ???????!!! Io, dopo 20 anni di CTU e consulenze di parte in materia di minori, me ne ero accorto da un bel po' caro professore.
Benvenuto sul pianeta Italia.



Adozioni gay e bambini, i medici si spaccano

Il numero uno della società dei pediatri: «Possibili danni sui figli di coppie omosessuali». Gli psichiatri: «Non c’è nessuna evidenza scientifica, la serenità non dipende dal genere»





Da una parte i pediatri, dall’altra gli psichiatri. Nel dibattito sulle unioni civili gli esperti si dividono sulle adozioni gay e le possibili “ripercussioni” sui figli. «Non si può escludere che convivere con due genitori dello stesso sesso non abbia ricadute negative sui processi di sviluppo psichico e relazionale nell’età evolutiva». È la posizione del presidente della Società Italiana di Pediatria, Giovanni Corsello. «Come pediatri - continua - riteniamo invece che la discussione dovrebbe comprendere anche i profili clinici e psicologici del bambino e dell’adolescente».  
 
«La maturazione psicologica di un bambino - spiega ancora il presidente dei pediatri italiani - si svolge lungo un percorso correlato con la qualità dei legami affettivi all’interno della famiglia e con i coetanei. La qualità delle relazioni umane e interpersonali, nonché il livello di stabilità emotiva e la sicurezza sociale di un bambino sono conseguenze di una maturazione psicoaffettiva armonica. Studi e ricerche cliniche hanno messo in evidenza che questi processi possono rivelarsi incerti e indeboliti da una convivenza all’interno di una famiglia conflittuale, ma anche da una famiglia in cui il nucleo genitoriale non ha il padre e la madre come modelli di riferimento». 
 
La pensano diversamente gli psichiatri. «Ciò che conta - dice Claudio Mencacci, presidente della Società Italiana di Psichiatria - è la capacità affettiva dei genitori, la capacità di accogliere e seguire la crescita dei bambini, creando un ambiente sicuro, sereno e protettivo. E questo non dipende certo dal “genere” dei genitori». Sottolinea, inoltre, che «si stano ancora raccogliendo dati ed è prematuro esprimere opinioni scientifiche. È necessario procedere a una raccolta di dati e di studi, attenta ed equilibrata, approfondire gli infiniti aspetti che sono coinvolti».  
 
Esistono, per Mencacci, «studi e ricerche che dicono esattamente il contrario. Insomma, dichiarazioni in questo senso sembrano quantomeno premature, perché non ci sono evidenze scientifiche serie e definitive». Gli studi prodotti finora «non sono affidabili perché partono con un gap: vogliono dimostrare la validità di una testi piuttosto che di un’altra». Ci sono invece evidenze, «che nelle famiglie `etero´ possono prodursi danni nella psiche dei bimbi quando il rapporto è in crisi».

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