martedì 1 marzo 2016

MA CHE FUGA E FUGA. JUVENTUS, CALMA E GESSO

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Ovviamente, se sulle radio romane, dopo un paio di mesi di de profundis, si può parlare di scudetto, perché la Juve che ha otto punti di vantaggio sui giallorossi, e solo due scontri di "alta classifica" da disputare ( Fiorentina e Milan, la Roma ne ha quattro : oltre alle prime due, Napoli e Inter) non può parlare di fuga ?
Per due motivi semplici semplici :
1) che dietro le spalle, molto più vicino, c'è il Napoli.  La Juve ha recuperato 12 punti agli azzurri, cinque dei quali nelle ultime tre partite (dove ha vinto, con una discreta buona sorte, lo scontro diretto), e adesso è a più 3. Un soffio, nel campionato dove i pareggi sono passi falsi. Parlare di "fuga" con uno scarto simile, fa ridere.
2) la Juve di Allegri non è il panzer di quella di Conte. Vince, sì (16 delle ultime 17 partite), ma non convince mai del tutto. La difesa non prende gol (sarei contento che Buffon superasse il record di Rossi, anche perché fa strano che il primato d'imbattibilità italico sia appannaggio di un portiere piuttosto anonimo, che infatti non ha mai difeso la porta azzurra), ma l'attacco, da un mese a questa parte, brilla assai poco. La Juve è stanca, lo ammette anche Allegri. Bada a stare attenta alla fase difensiva, in effetti ben condotta, e davanti si affida al fatto che, prima o poi, qualcuno segnerà. Col Bologna non è successo. Può ricapitare.
Quindi non solo i tre punti sono veramente poca cosa, obiettivamente, ma nemmeno vedo la squadra di testa così insuperabile come gli accecati dal risultato vaneggiano.
Due anni fa, la Juve contiana aveva lo stesso vantaggio sulla Roma di oggi. Quella Roma vinceva sempre, come ha preso a fare quella di Spalletti ( vedremo ora che tornano partite un po' più impegnative), ma anche la Juve lo faceva, e io ero sorpreso nel sentire gli amici romanisti avere tanta fiducia che la rimonta ci sarebbe stata (c'era il mitico scontro diretto all'Olimpico, che la Juve poi vinse...). Le due squadre erano chiaramente più forti di tutte le altre, e la Signora poteva permettersi ben 3-4 passi falsi a 11 giornate dal termine, la Roma nemmeno uno. Finì con il crollo finale dei giallorossi che scivolarono a ben 17 punti. La lotta sul filo di lana fu il miraggio dei giornali - che però hanno la giustificazione che devono vendere- e delle radio romane.
Oggi è diverso. QUESTA Juve NON E' QUELLA.
E anche 8 punti, che pure sono parecchi, non sono una blindatura.
TRE ?????
Ma fate il favore, che portate pure male !!


Juve in fuga, il Napoli ha perso 12 punti

La rimonta bianconera senza precedenti (recuperate 22 lunghezze all’Inter in 17 partite) scatena gli uomini di Allegri, pronti a prendersi anche la finale di Coppa Italia. Oggi gli esami per Chiellini, di nuovo infortunato al polpaccio
 
LAPRESSE
La festa dei giocatori bianconeri dopo la vittoria sull’Inter allo Stadium in campionato

 01/03/2016    
TORINO
 
Non è scesa in campo la Juve, ma la classifica si è mossa come se i bianconeri avessero ugualmente giocato. Potere di una rimonta tricolore che sembra inesauribile e adesso registra il +3 in classifica di Buffon e compagni sul Napoli, grazie al pareggio di ieri sera a Firenze. Gli uomini di Allegri, che solo due settimane fa erano a -2 dagli azzurri, si sono goduti la loro prima fuga scudetto dal divano di casa e adesso possono pensare alla Coppa Italia con un sorriso in più. Domani sera la Juve gioca a San Siro il ritorno della semifinale contro l’Inter, finale già prenotata dopo il 3-0 dello Stadium, e in un momento in cui le energie (fisiche e mentali) possono scarseggiare, ci pensa il campionato a regalare nuova adrenalina ai bianconeri. 
 
L’allungo sul Napoli è una bella scossa per una Juve che in ogni caso, comunque vada a finire questa Serie A, ha già compiuto un capolavoro mai visto prima. Perché in 17 partite, cioè da quando hanno perso contro il Sassuolo a fine ottobre e hanno toccato il suo punto più basso, i campioni d’Italia in carica hanno recuperato 22 punti all’Inter, 19 alla Roma, 18 al Milan, 17 alla Fiorentina e 12 al Napoli. Una prova di forza incredibile che Hernanes, l’ultimo arrivato a Torino, sintetizza così: «Questa non è una squadra di calcio, ma una fabbrica di vittorie».  
 
Proprio il brasiliano, trasformato in regista dopo essere stato comprato per fare il trequartista («Quell’ingranaggio non ha funzionato e mi sono adattato, come nella teoria dell’evoluzione sopravvive chi è intelligente e sa adattarsi», filosofeggia il Profeta), è l’esempio migliore di una Juve che cambia i pezzi della catena di montaggio ed ottiene sempre lo stesso risultato. Ci proverà anche in Coppa Italia, dove si annuncia un massiccio turnover con Neto in porta e un probabile 4-4-2 per il forfait di Chiellini in difesa. Il centrale solo oggi si sottoporrà agli esami medici per il nuovo problema al polpaccio patito domenica sera al rientro dall’infortunio: la Juve trattiene il fiato. In attacco, invece, spazio a Morata e Zaza con il possibile ritorno di Cuadrado sulla fascia destra. 

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