sabato 2 aprile 2016

LA SORPRESA : A ROMA MELONI TESTA A TESTA CON LA RAGGI E VICENTE SU GIACHETTI. PAGNONCELLI DIXIT

Risultati immagini per elezioni a roma 2016

Per quello che valgono, diremmo poco pensando alle smentite che più spesso sono state registrate al momento del voto reale, i sondaggi sono comunque un vaticinio seguito con curiosità da molti - e chi scrive è tra questi - e una ossessione per i politici.
Ebbene, gli ultimi dati sulle elezioni Romane riservano una sorpresa non piccola : La Meloni, nonostante la presenza di Bertolaso appoggiato da Berlusconi e di Marchini, che pure cattura un elettorato "civico" prevalentemente moderato, sarebbe a ruota di Giachetti (20% la prima, 22% il secondo) ma soprattutto, allo stato, sarebbe l'UNICA a contendere veramente il posto di sindaco alla favorita Raggi, dei 5Stelle, laddove anche Giachetti viene dato perdente contro la grillina, con ben 10 punti di distacco. Mancano ancora due mesi al voto, la Raggi ha tutto il tempo di suicidarsi - ha già iniziato con la faccenda Acea - però 10 punti sono tanti, laddove gli scarsi 2 rispetto alla Meloni sono, per gli esperti della materia, poco rilevanti perché rientranti nella "forchetta" dove l'errore è assai probabile.
Come dicevano i padri latini, NON SOLUM SED ETIAM, la Meloni, in caso di ballottaggio, sarebbe in forte vantaggio sul candidato PD, staccato oggi di ben 7 punti.
Buone notizie per il centro destra ? Sicuramente sorprendenti. Però bisogna tenere presente che al ballottaggio bisogna arrivarci, e la Meloni, più di Giachetti, corre il rischio di non farcela causa la divisione con Forza Italia (in realtà dal niet del padrone di quel finto partito, il Cavaliere).
Berlusconi è stato il primo a fare dei sondaggi un mantra imperativo, e leggere questi dovrebbe spingerlo a ripensare la strategia seguita finora, vedendo che Bertolaso, personalmente un degnissimo candidato, non "buca" lo schermo della città.
Se non lo farà, magari bisognerà pensare che i "complottisti", quelli che vedono un patto del nazareno nascosto che continua ad operare, a tutela principalmente degli affari e delle aziende berlusconiane, tutti i torti stavolta non ce li hanno.
Staremo a vedere.

Il Corriere della Sera - Digital Edition

 Roma, Raggi è avanti la rincorsa di Giachetti
Meloni al 20 per cento

di Nando Pagnoncelli

 Risultati immagini per elezioni a roma 2016

E lezioni amministrative a Roma: la candidata Cinquestelle, Virginia Raggi, risulta in testa, nelle intenzioni di voto, con il 27,5 per cento delle preferenze, seguita da Roberto Giachetti (22,5%), Giorgia Meloni (20%) e, più staccati, Guido Bertolaso (12%), Alfio Marchini (6,5%). Il sindaco dimissionario Ignazio Marino, che non si candiderà, è accreditato del 4%. L’area di astensionisti e incerti s’allarga: riguarda un romano su due .

N ello scorso mese di febbraio aveva destato molta sorpresa la dichiarazione della senatrice Taverna secondo la quale a Roma ci sarebbe stato un complotto per far vincere il Movimento 5 Stelle. Sembrava una provocazione, come se i principali partiti di fronte al compito improbo di amministrare la capitale d’Italia si stessero impegnando per non vincere. I risultati del sondaggio odierno, realizzato presso un campione rappresentativo di elettori romani, sembrerebbero confermare il presagio dell’esponente pentastellata.

Roma appare una città fortemente provata, e non solo dalla vicenda dell’inchiesta Mafia capitale. Più di un romano su due (56%), infatti, esprime un giudizio negativo sulla qualità della vita nella propria zona di residenza laddove il confronto con le altre città metropolitane evidenzia che due residenti su tre (61%) si esprimono positivamente.

A tre mesi dalle elezioni abbiamo testato notorietà e gradimento dei diversi candidati che potrebbero contendersi la poltrona di sindaco e gli orientamenti di voto. Come sempre si ricorda che si tratta di una fotografia istantanea che ritrae gli attuali rapporti di forza tra i contendenti e non la prefigurazione dell’esito finale delle elezioni. Inoltre va sottolineato che le interviste si sono concluse prima dell’annuncio della mancata candidatura del sindaco uscente Ignazio Marino che, viceversa, compare nel sondaggio.

Riguardo al gradimento è interessante osservare che con la sola eccezione di Virginia Raggi per la quale i giudizi positivi (27%) prevalgono di 2 punti su quelli critici (25%), per tutti i candidati il saldo è negativo, in particolare per Storace (-53%), Marino (-51%), Bertolaso (-42%), Fassina (-37%) e Razzi (-36%).

D’altra parte le vicende politiche recenti e le dinamiche che hanno portato alle diverse candidature hanno acuito tensioni all’interno degli elettorati delle aree politiche. In particolare nel centrodestra dove con ogni evidenza appare in corso una competizione per la leadership nazionale. Salvini sostiene Giorgia Meloni, osteggiando sia la candidatura di Bertolaso, fortemente sostenuta da Berlusconi, sia quella «civica» di Alfio Marchini.

Virginia Raggi al momento si colloca in testa alla graduatoria delle intenzioni di voto con il 27,5% delle preferenze, seguita da Roberto Giachetti (22,5%), Giorgia Meloni (20%) e, più staccati, Guido Bertolaso (12%) e Alfio Marchini (6,5%). Il sindaco dimissionario Ignazio Marino che, come detto, non si candiderà è accreditato del 4%. L’area «grigia» costituita da astensionisti (36,3%) e incerti (15,5%) è molto ampia e riguarda poco più di un romano su due.

Sebbene sia poco opportuno sommare algebricamente le intenzioni di voto per Meloni e Bertolaso, l’area del centrodestra presenta un risultato di grande interesse. Tenuto conto di ciò che potrà avvenire nelle prossime settimane, proprio nello schieramento di centrodestra (possibile ritiro di candidature per ridurre la frammentazione e convergere su un solo nome), nel sondaggio abbiamo voluto testare diverse ipotesi di ballottaggio.

Virginia Raggi oggi prevale contro tutti i possibili competitori: nettamente contro Bertolaso (59,8% a 40,2%), abbastanza nettamente contro Giachetti (55,4% a 44,6%) e di misura contro Meloni (50,9% a 49,1%).

Nel caso di ballottaggio tra il candidato del Pd e uno di centrodestra, Giachetti prevarrebbe su Bertolaso (52,9% a 47,1%) ma risulterebbe sconfitto da Giorgia Meloni (46,3% a 53,7%). Infine, nella remota ipotesi di un ballottaggio tra esponenti di centrodestra, Meloni si affermerebbe con un largo vantaggio su Bertolaso (63,3% a 36,7%).

Quanto all’orientamento di voto per i partiti, oggi il 57,3% si dichiara incerto o intenzionato a non esprimere una scelta preferendo astenersi. Si tratta di un valore molto vicino al tasso di astensione registrato in occasione delle Comunali di tre anni fa (56,8%). Il Movimento 5 Stelle capeggia la graduatoria con il 29,8% delle preferenze, in crescita rispetto a tutte le consultazioni precedenti. A seguire il Pd con il 24,8%, in forte calo rispetto alle Europee (quando ottenne il 43,1%) e in calo più contenuto rispetto alle precedenti comunali (26,3%%, quando però la lista Marino ottenne il 7,4%). A seguire Fratelli d’Italia (11,8%), che raddoppia il consenso rispetto alle precedenti comunali (5,8%) e scavalca Forza Italia che si attesta a 11%. A sinistra Sel (3,6%) e Si (2,6%) ottengono lo stesso risultato di Sel alle europee (6,2%). Quindi, Lega Nord (3,6%, in crescita) e Lista Marchini (3,4%).

Il quadro che emerge, quindi, è piuttosto articolato. Raggi e il Movimento 5Stelle sono in testa ma fatica ed emergere un orientamento univoco. Nessuno sembra convincere la maggioranza dei romani della bontà delle proprie scelte e della possibilità di un cambiamento. E, d’altra parte, con il commissario Tronca sono emerse altre vicende che hanno indignato molti romani, dagli appalti pubblici alla vicenda delle case comunali date in affitto a canoni bassissimi, talora nemmeno riscossi. Metter mano all’amministrazione di Roma è un compito difficile e ingrato che probabilmente comporterà scelte impopolari. Molti si domandano se non sarebbe stato utile prolungare la durata del commissariamento anziché andare ad elezioni.

Roma è una città ferita. Chiunque vincerà le elezioni è chiamato non solo a cambiare profondamente la situazione ma dovrà porsi il problema di riportare serenità e ridare alla popolazione un senso di appartenenza e un orgoglio che sembrano mancare da troppo tempo.

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