martedì 31 maggio 2016

ORLANDO PARTORISCE IL DECRETO PER LE POLIZZE PROFESSIONALI DEGLI AVVOCATI. QUANTO SPENDEREMO ?



Sansonetti insiste. Dopo la nobile ma sfortunata esperienza de Il Garantista, ecco che il bravo direttore ci riprova con IL DUBBIO a fornire una sponda editoriale al fronte dei difensori delle garanzie.
Impresa ardua ovunque e ancor di più, specie dopo il tradimento da parte della sinistra di certi valori, nel nostro paese, dove si spellano le mani per tribuni della plebe tipo Di Pietro (oggi caduto in disgrazia, che a volte anche da noi accadono cose buone) , Travaglio, ora Piercamillo Davigo.
Il giornale esce col supporto del Consiglio Nazionale forense, quindi è visto un po' come il giornale "degli avvocati" e questo probabilmente lo "sindacalizza" un po',  lo rende meno obiettivo agli occhi del pubblico.
Peccato. E' comunque positivo che ci sia, e speriamo che abbia più fortuna della precedente creatura di Sansonetti.
Personalmente, compravo quotidianamente Il Garantista - fino a che è arrivato in edicola - e mi sono abbonato a Il Dubbio. Ritengo che anche i miei colleghi dovrebbero farlo.

Nell'iniziare a dare "ospitalità" sul Blog ai post del giornale in questione, scelgo quello di oggi dedicato ad un tema sicuramente interessante per la categoria, il decreto del Ministero di Giustizia in materia di responsabilità civile professionale per gli avvocati.

Siccome personalmente da sempre sono assicurato per i rischi professionali - e mica sono un magistrato, che sbaglio e non pago !! - non mi spaventa il fatto che l'obbligatorietà della polizza RC , stabilita fin dal 2012, stia per entrare effettivamente in vigore.
Oltretutto, convinto come sono che molto presto le cause civili contro di noi fioccheranno, come da tempo avviene per i medici, ché non ce la caveremo più stando attenti alle "sole" decadenze e prescrizioni, è importante capire i costi che si preparano.
Nell'articolo, il bravissimo Errico Novi, che avevo imparato a conoscere e ad apprezzare nel precedente quotidiano, accenna al fatto che l'Ordine, presumibilmente, tratterà con le varie compagnie assicurative e alla fine con una di esse stipulerà una convenzione che , auspichiamo, ci permetterà di contenere il tetto dei premi di polizza.
Alternativa ? Diventare magistrati no ? Lì la polizza non serve.




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POLIZZE PER GLI AVVOCATI, ECCO IL DECRETO ORLANDO

di Errico Novi

 
Dal ministero della Giustizia arriva un testo molto atteso per la classe forense: il decreto che regola la responsabilità civile e professionale degli avvocati e che rende effettivo l’obbligo di stipulare una polizza. Il provvedimento è ancora in bozza ed è stato trasmesso al Consiglio nazionale forense per il previsto parere. L’organo di rappresentanza istituzionale dell’avvocatura si consulterà con gli Ordini per mettere a punto il giudizio da trasmettere a via Arenula.

Si tratta di una misura attesa anche perché prevista dalla legge 247 del 2012. In quel provvedimento, all’articolo 12, si era stabilito che il ministro della Giustizia avrebbe precisato «le condizioni essenziali e i massimali minimi delle polizze». Nella bozza firmata dal guardasigilli Andrea Orlando ci sono almeno due passaggi che modificano le attuali tendenze di mercato: la maggiore ampiezza delle fattispecie che l’avvocato può essere chiamato a risarcire e, sull’altro fronte, la maggiore efficacia temporale delle garanzie che le compagnie sono tenute a fornire. Di conseguenza potrebbero variare per qualche punto percentuale anche i premi. Ad oggi circa il 60 per cento degli studi è già coperto da una polizza, ma l’obbligatorietà sancita dal decreto potrebbe portare a un rapporto accentrato tra avvocati e compagnie: l’ipotesi più realistica è che ciascun Ordine stipuli una polizza da applicare a tutti gli iscritti. In questo modo il premio che ciascun avvocato sarà tenuto a pagare dovrebbe addirittura ridursi rispetto agli attuali prezzi di mercato.
Nel dettaglio, sulla questione dei danni risarcibili il decreto interviene all’articolo 1, dove al quarto comma si stabilisce che «l’assicurazione deve coprire la responsabilità per i pregiudizi» causati ai «clienti» e alle «controparti processuali», e che devono rientrare nella copertura «tutti i danni» che l’avvocato «dovesse colposamente causare a terzi nello svolgimento dell’attività professionale». La polizza, soprattutto, deve riguardare ogni genere di pregiudizio, «patrimoniale, non patrimoniale, indiretto, permanente, temporaneo, futuro». La copertura è da estendersi anche ai «fatti colposi o dolosi» commessi da «collaboratori, praticanti, dipendenti».
All’articolo 2 del provvedimento si stabilisce che «l’assicurazione deve prevedere, anche a favore degli eredi, una retroattività illimitata e un’ultrattività almeno decennale per gli Avvocati che cessano di operare nel periodo di vigenza della polizza». Una tutela importante, dunque, anche per i familiari del professionista.

Le fasce di rischio e i relativi massimali, definiti all’articolo 3, variano a seconda del fatturato e del numero dei professionisti eventualmente associati: il massimo risarcibile ad anno assicurativo, per gli studi più grandi, è di 10 milioni di euro. Riguardo ai premi, l’obiettivo è di ottenerne appunto una riduzione rispetto agli importi attuali, che vanno dai 200-400 euro annui minimi agli oltre 10mila per gli studi più grandi. La stipula collettiva da parte degli Ordini avverrà dopo una gara europea. Tutti temi da affrontare insieme con il parere che il Cnf trasmetterà al ministero.

1 commento:

  1. caro Padrone di casa, rimuginavo e concionavo tra me e me e scorrendo siti e notizie online sono incappato nel sotto accluso link. Non c'entra nulla col filo conduttore ma non so dove altro meglio postarlo e ho provato a mandartelo sulla mail ma rimbalzato indietro con "Permanente failure". A te se cassarlo o spostarlo dove credi meglio.

    Grazie della pazienza.

    Come tutti un pò, o quasi tutti, ondeggio tra l'incazzato come una bestia (per come siamo ridotti e come potremmo essere) e il disamorato e scoraggiato. Se è vero come è vero che la vita è fatta di alti e bassi come di periodi bui alternati ad altri migliori è da un pò di tempo che i più di noi hanno perso drammaticamente stimoli, voglia di fare e anche la speranza in e per un futuro meno opprimente.
    Nel privato è diverso, almeno per me che in famiglia abbiamo un nipotino di neanche due mesi che tra l'altro, meno i baffoni, mi somiglia pure molto. Con Simone è arrivato un raggio di sole che ridà entusiamo a tutti in famiglia.

    Però a un certo punto spaziando sul web sono incappato quì........

    http://www.pressreader.com/

    ........e quasi controvoglia leggo che Renzi avrebbe "arruolato" professori di DX (nessuno dei quali, credo, ha ambizioni politiche) per perorare la causa del SI al referendum. L'articolo è interessante perchè tutto il can can mediatico attorno alla riforma e al referendum pro o contro assume contorni MOLTO diversi dal "E' una buona riforma lungamente attesa" e "E' una porcata che metterà seriamente a rischio la democrazia" etc etc etc.

    Parola d'ordine, NON sposare a scatola chiusa nessuna posizione di nessuno dei partiti tradizionali, MAI.

    Come al solito pare che la verità sia da qualche parte li, in mezzo fra i due contendenti che, però, continuano a scannarsi tra di loro come se lo stato e le condizioni del paese per loro non contassero 'na cippa.

    Leno

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