domenica 16 ottobre 2016

EQUITALIA ROTTAMATA. NON CI MANCHERA'

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Renzi vuole vincere il referendum a tutti i costi, e ogni mossa per risalire in popolarità (attualmente due italiani su tre gli sono contro, Pagnoncelli dixit) è lecita. Così, dopo averne parlato varie volte in questi tre anni circa di governo, alla vigilia del voto partorisce l'annuncio della liquidazione di Equitalia.
In effetti, una notizia che sarà salutata con gioia, anche irrazionalmente.
Eliminati questi esattori, lo Stato non può certo non crearne altri, figuriamoci. Però intanto questi, esaltati da Monti e dal suo fido scudiero Befera ( per anni il vero incubo degli italiani) , vengono "rottamati", almeno nominalmente.
Vedremo se, nella sostanza, ci saranno cambiamenti VERI. Il premier li annuncia, parlando di Multe e Tasse senza sanzioni (magari anche interessi cristiani ?).
Però, al di là della propaganda e delle marchette elettorali, di una cosa a renzino devo dare atto : da quando c'è lui, questa retorica fiscale della sinistra storica è stata zittita. L'unico modo che Bersani e predecessori concepivano per cercare di risanare i conti dello Stato era il recupero dell'evasione fiscale, i famosi 120 (perché non 200 ? come si contano ??) miliardi "rubati" alla collettività.
Monti poi, insieme a Befera, predicava il "sano, pizzico di paura" che gli italiani dovevano nutrire per il fisco, utile a farli pagare.
Nel periodo buio dell'unto del Colle - altro che salvatore della Patria ! - la crisi economica esplose virulenta (la colpa ovviamente non era del premier, che mica contava così tanto, ma certo le sue ricette non furono un granché, e a salvarci ci pensò soprattutto Draghi) e gli esattori, sguinzagliati da Befera, non aiutarono certo gli operatori economici in crisi. CI furono molti fallimenti, gente licenziata, persone che si suicidarono per la disperazione. Ci furono anche gesti di ribellione, talora violenti.
Befera rimbalzava dalle tv alle prime pagine dei giornali, in una sovraesposizione mediatica che ancora mi chiedo da chi possa essere stata concepita e/o avallata.
Per fortuna tutto questo pare finito, e un po' di merito forse anche il putto toscano ce l'ha.
E allora gli va riconosciuto.
Quanto ad Equitalia, non ci mancherà, ancorché non ci facciamo illusioni su un fisco finalmente quo e razionale.

LaStampa.it

Addio al vampiro dell’Erario, il mostro burocratico più odiato

Esultano gli onesti vessati, ma anche i disonesti
 
 
ANSA
Le manifestazioni contro Equitalia si sono moltiplicate con la crisi
    
roma
Buonanotte a tutti: da oggi si ricomincia a dormire fra i due guanciali, ricominciano gli onesti e forse anche i disonesti.  
 
Equitalia non c’è più, e nemmeno una luce perpetua a risplendere in memoria. La Transilvania della nostra burocrazia perde il suo vampiro più assetato, come da racconti serali e anche un pochino mitologici di amici vessati. Circolavano storie surreali, raccontate sul divano del dopocena, di cartelle da due centesimi, di debiti inaspriti con tassi usurari del 45 per cento (caso di un tizio che doveva duemila euro spalmati su un rateo la cui somma, alla fine, faceva quasi tremila), di pendenze da estinguere in 3 mila e 84 comode rate, per un totale di duecentocinquantasette anni. Gli amici dettagliavano e dettagliano sugli agi e altre diavolerie, strumento di Equitalia per spillare ogni quattrino, goccia a goccia.  
 
E poi le cartelle pazze, il lugubre jingle delle nostre esistenze di contribuenti, su cui alla fine l’agenzia ha dovuto ammettere: una su cinque è tale, e cioè una cartella senza significato, fondamento, logica. Gente cui toccava pagare il bollo di un’auto venduta lustri prima, tasse sui rifiuti di un’abitazione mai posseduta, solleciti per il canone Rai proprio a chi – i pochissimi – versavano il dovuto anno dopo anno.  
 
Altro che referendum, Irpef, Irpeg, Iva, Matteo Renzi, Romano Prodi, Silvio Berlusconi: il mostro di quest’Italia moderna è stato Equitalia, con quel bel nome edulcorante anzi ossimorico. E che, diciamocela tutta, ha offerto l’alibi anche ai mascalzoni per i quali il 740 era una scocciatura da lasciare ai babbei, molto meglio filarsela in Bmw verso la Costa Azzurra.
E però la cronaca di questi tempi è una cronaca di disperazione, di imprenditori morti suicidi con le mani statali al collo, di reazioni nei dintorni della follia fatte di bombe molotov all’uscio della riscossione, colpi di fucile, bombe a mano, buste esplosive, pacchi con polveri letali. Di messi aggrediti con la spranga. Di manifestazioni come quella milanese di due anni fa, per attribuire a Equitalia la responsabilità dei centoquarantanove italiani che nel 2013 si sono ammazzati per motivi economici.
Di inchieste giornalistiche, come una celeberrima di Report, per dimostrare che l’inflessibile e disumana macchina della cartella esattoriale era un po’ più flessibile con i partiti, le grandi aziende e gli imprenditori da rotocalco; e le inchieste giudiziarie che hanno spinto un gip a dichiarare «favoritismi e discriminazioni a tutti i livelli» nella gestione degli accertamenti e delle esecuzioni.  
 
Equitalia non era solo un problema, ma un passaggio a porta vuota per ogni opposizione, che prometteva fiamme e spargimento di sale, non appena vinte le elezioni. Stavolta è successo davvero, evviva evviva. Perché non è servita a niente una sconclusionata operazione simpatia, attraverso surreali comunicati di discolpa, quando c’erano un pignoramento o una cartella decuplicata per una cacca di cane multata dieci anni prima, né computer omaggio alle scuole delle zone terremotate, né mirabolanti (e magari vere) storie di funzionari di Equitalia che impietositi pagavano il carrello della spesa all’operaio da 1200 euro mensili che aveva appena ottenuto una nuova rata sul debito. Il mostro è morto, abbasso il mostro.  

2 commenti:

  1. il problema non è (non era!) equitalia in sé quanto le procedure operative codificate e poste in essere per le esazioni: le avessero modicate e rese più flessibili, il problema sarebbe stato sistemato. Ora vedremo come si muoverà la nuova società..... ma qualche dubbio mi rimane......

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  2. Mah, mi pare fuor di dubbio che Equitalia sia diventata l'orco di chi le tasse le paghi . E la cosa più odiosa era il suo carattere punitivo .

    Io mi sono sempre chiesto (e mi chiedo ancora) se non sarebbe meglio, anche per l'Erario, avere un'aliquota unica bassa (30%)
    a fronte di pene detentive pesanti per chi evade-elude il dovuto . Infatti l'attuale sistema, quando e se si viene individuati come (grandi) evasori-elusori, permette quasi sempre un "accomodamento" tra amici........

    Purtroppo sempre al ribasso .

    Diverso il trattamento per i piccoli evasori, anche quelli "involontari" spesso puniti per degli errori formali o di piccola entità per i quali non esiste pietà .

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