martedì 14 marzo 2017

TI ASSOLVONO DOPO SETTE ANNI, E IL TUO DIRITTO DI GENITORE E' SCADUTO

Risultati immagini per GIUSTIZIA LUMACA

Ai lettori più assidui ed attenti del Camerlengo non sarà sfuggita una solida avversione per la professione di avvocato, che pure svolgo da 30 anni.
Magari ingenuamente qualcuno si sarà chiesto perché ho fatto questo mestiere, come se la regola fosse che uno fa il lavoro che si sceglie/gli piace .
In realtà, Gianrico Carofiglio, nel suo primo libro - il più bello, come spesso accade - con protagonista proprio un avvocato (Guido Guerrieri ), descriveva benissimo come si può diventare avvocati "aspettando Godot". Godot poi non arriva e tu continui per la strada intrapresa in attesa di capire cosa veramente si vorrebbe.
Oddio, io in verità un'idea ce l'avevo, sfogata oggi nel blog.
Comunque, il problema principale, tra i molteplici (clienti in primis : averli, sopportarli, farsi pagare, ma poi i giudici, e meno male che non faccio penale che se no avrei a che fare coi pm, coi colleghi sono stato in genere fortunato ma ogni tanto ne sono capitati di pessimi) è che questa macchina, la "giustizia", NON funziona. Intanto, un sistema con troppe leggi, sempre più spesso scritte male, a volte contraddittorie, complica di molto la vita a chi è chiamato a lavorare con esse. Ma poi l'inefficienza dei processi, sia di merito che esecutivi, comunque lentissimi.
Il caso in prima pagina in questi giorni costituisce un caso esemplare.
Parliamo dei genitori anziani, cui è stata tolta la figlia appena nata, in base ad una denuncia palesemente infondata ma che ha retto il vaglio dei vari gradi di giudizio grazie ad un evidente pregiudizio (i genitori erano COMUNQUE troppo anziani...), e che una volta assolti non hanno potuto riavere la bambina perché "ormai erano passati sette anni".
Non pensate che sia un'eccezione. Accade fin troppo spesso, ad esempio nel campo delle false denunce per molesti ai minori.
La prima cosa che fanno, cautelativamente, è allontanare il genitore sospettato . Vabbè, potrei starci, ancorché sappia l'imbarazzante percentuale di casi falsi, montati dall'altro genitore, finiti con proscioglimenti quando in archiviazioni, A PATTO CHE ci si muovesse con velocità. Invece no. Passano appunto ANNI, e a quel punto il genitore bastardo finisce per averla vinta, avendo ottenuto, di fatto, l'alienazione parentale dell'altro.
Il fattore tempo, in campo giudiziario, è fondamentale, e siccome è proprio su questo che siamo tragicamente carenti, ecco perché ribadisco, senza tema di smentita, che la macchina non funziona.
Bisogna sperare di non capitarci.
Nel caso di specie io non ho particolare simpatia per i due genitori anziani. Avere un figlio a quasi 70 anni, e 60 la donna, lo trovo un atto di supremo egoismo, e il legislatore dovrebbe vietarlo, stabilendo, nel caso di trasgressione, la sottrazione del neonato, dato in adozione.
MA SE LA LEGGE NON PREVEDE QUESTO, allora non sono i giudici a poterlo fare  !!!!
E invece lo hanno fatto. L'abbandono di minore (figuriamoci : il tempo di scaricare la spesa dall'auto...dovrebbero fare le retate se fosse un reato una cosa del genere) andava immediatamente archiviato, e invece no, sono andati avanti, per sette anni.
Alla fine li hanno assolti, però è tardi ( e in effetti lo è : vai a togliere ad una bambina di sette anni la famiglia in cui è cresciuta !).
Ingiustizia, ancora una volta, è fatta.
Prima o poi qualcuno sparerà. Anzi, è già accaduto (e ci rimise la vita un giovane avvocato, che era innocente).

Oggi sia Gramellini che Feltri, il primo sul Corsera, il secondo sulla Stampa, si occupano del caso.
Sono d'accordo con loro, stavolta pure con l'amico di Fazio...





Reato di anzianità

di Massimo Gramellini

 Risultati immagini per genitori anziani e figli giovani

Da oggi in Italia esiste il reato di anzianità e la pena consiste nella sottrazione di un minore ai genitori biologici da parte della cosiddetta Giustizia.

Una signora del Monferrato ha avuto il torto inemendabile di mettere al mondo sua figlia a 56 anni. Il marito ne ha dodici di più, ma i padri brizzolati non fanno scalpore: il problema è lei. Basta un episodio risibile — la bimba che rimane da sola in macchina qualche minuto, mentre i genitori scaricano le borse della spesa e le scaldano il biberon — per accendere il falò del pregiudizio. I vicini di casa sbirciano dalla finestra e denunciano, gli assistenti sociali prontamente intervengono. Come ha osato quella donna partorire a un’età simile? Deve essere perversa, degenere. La piccola viene data in affido e poi in adozione, nonostante una sentenza definitiva assolva i genitori dall’accusa di abbandono. Fino al capolavoro kafkiano di ieri. Chiamata a pronunciarsi sull’adottabilità della creatura, la Corte d’Appello riconosce che la madre e il padre non hanno fatto niente di male, eppure si rifiuta di restituire loro la figlia perché ormai sono passati sette anni e per lei si tratterebbe di un trauma.
Ma quel tempo è trascorso per colpa dell’apparato burocratico, che prima ha sottratto senza motivo la bambina ai suoi genitori e poi ha tardato a riportarla a casa in nome di un pregiudizio legato all’anagrafe.
Tutto questo nel Paese che non toglie la patria potestà ai mafiosi, si riempie la bocca con la sacralità della famiglia e tira avanti grazie all’impegno quotidiano di milioni di nonni. Saranno dichiarati fuorilegge anche loro?


Il giudice e la bambina

 Risultati immagini per genitori anziani e figli giovani
       
mattia feltri

Nell’aprile del 2010 una coppia di Casale Monferrato rincasa con la bimbetta. È una coppia particolare: Luigi Deambrosis ha 68 anni, Gabriella ne ha 56. La figlia Viola ha venti giorni. I due salgono in casa a portare la spesa e lasciano la bimba in macchina qualche minuto. È sufficiente perché un vicino allerti la polizia. Viola finisce in istituto, e i genitori sono accusati di abbandono di minore. Saranno poi assolti, ma intanto le procedure per l’affido sono partite: il tribunale dei minori dichiara Viola adottabile in primo, secondo a terzo grado. Partita persa. Ma il nuovo avvocato della coppia riesce nel miracolo di ottenere un nuovo pronunciamento della Cassazione, che cassa la Cassazione precedente. Vi state perdendo? Abbiate pazienza, il bello (il brutto) deve venire.
Il caso torna in Appello. 

Ai giudici si chiede di tenere conto dell’assoluzione per l’abbandono, diventata definitiva, e di trascurare pregiudizi sull’età dei genitori. Ora è arrivata la nuova sentenza. Viola deve rimanere nella famiglia cui nel frattempo è stata affidata e nella quale è cresciuta perché ha sette anni, e dopo tanto tempo è giusto che resti lì. Conclusione: la piccola fu sottratta a padre e madre per un reato mai commesso, e non gli viene restituita perché la giustizia ci ha messo sette anni per rendersene conto. Ormai è troppo tardi. Oppure è troppo, e basta. 

2 commenti:

  1. DOMENICO BATTISTA

    Vorrei prima leggere la motivazione della sentenza, visto che gli articoli di giornale non consentono di capire esattamente la questione risolta e che i commenti "politici" sono a .... di .....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Maestro, ovviamente quello che osservi in generale è giusto. Però, nel caso di specie, gli elementi fortemente critici evidenziati dalla stampa sono assolutamente verosimili, corrispondendo all'esperienza quotidiana delle aule. Intanto due fatti storici sono assodati : i due genitori sono stati assolti, dall'accusa di abbandono di minore, e ci sono voluti sette anni per arrivare a questa sentenza. Dopo sette anni, ci sta che si pensi di non poter rimettere le lancette indietro, e che la neonata, cresciuta in un'altra famiglia, venga lasciata, oggi che ha sette anni, con i genitori che l'hanno cresciuta. Il problema cruciale, sempre, e in una materia come questa ancor di più (ricordo che proprio tu rivendicavi che i processi che interessavano la vita dei minori dovessero avere una corsia assoluta di emergenza ) , restano i tempi, inaccettabili per le conseguenze inevitabili che comportano. Dopodiché, il resto (pregiudizio dei magistrati relativo all'anzianità dei genitori naturali, conseguente trascinamento di un processo che si sarebbe dovuto definire con l'archiviazione...) andrebbe vagliato meglio, come sempre. Certo, dopo 30 anni, anche io sconto un qual certo pregiudizio : nei confronti dei palazzi di cd. giustizia.

      Elimina