venerdì 1 settembre 2017

IL SENSO DEL NON SENSO A MONTE DI UN AGOSTO SILENZIOSO

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Non era mai accaduto in tutta la non lunga, ma a questo punto nemmeno brevissima, vita del Camerlengo che in un mese venissero pubblicati solo 7 post...Nemmeno il prime mese, maggio 2011, dove furono 19...
L' estate non c'entra. In realtà tutto il 2017 ha registrato questa flessione, che poi è arrivata al picco agostano, dove un rallentamento ci sta, ma non a questi livelli.
In precedenza mi ero detto che la spiegazione stava nel numero di post scritti negli anni : oltre 5000.
Il Camerlengo pensiero era stato espresso in lungo e in largo. A quel punto iniziai con una sorta di rassegna stampa, pubblicando ogni giorno 3, anche 4 articoli presi dai quotidiani maggiori, in genere scegliendo le riflessioni e i commenti dei migliori opinionisti (a mio avviso, ovviamente), introducendoli con mie considerazioni, più o meno articolate, ed evidenziando i punti avvertiti come più salienti.
La piccola rassegna stampa, durata un bel po', quest'anno si è trasformata nella selezione dell'argomento "del giorno", nemmeno tutti i giorni, fino alla vera e propria "chiusura per ferie".
Perché ? Me lo sono domandato, e una risposta mi è venuta : il senso di inanità.
Ho sempre seguito, per curiosità ed interesse, le storie e le notizie, di vario genere. E, come dice l'incipit del blog, mi era venuto il vezzo di raccontarle a mia volta, secondo il mio punto di vista.
Solo che per farlo, mi sono "avvicinato" di più ai fatti degli uomini, in politica soprattutto e nel campo a me più vicino, la cd. "giustizia".
Ecco, Schopenauer, che teorizzò la "giusta distanza", probabilmente mi direbbe che mi sono avvicinato "troppo".  E questa eccessiva vicinanza rende più indigeste le storture e le ingiustizie che quotidianamente si ripetono, per non parlare dei riti e teatrini che accompagnano.
L'elenco sarebbe sterminato.
Faccio solo qualche esempio a caso.
- comprato il libro di Renzi, sono riuscito a leggere solo il primo capitolo. Come ha giustamente osservato Galli della Loggia, più che un programma futuro, sembra l'arrogante difesa del recente passato, con rivisitazione ad personam di tutti i vari snodi - tradimento di Letta, il disfacimento del patto del Nazareno, la scommessa persa del referendum - che hanno caratterizzato il suo avvento e la sua caduta come presidente del Consiglio.
- questione immigrazione, con l'insopportabile retorica della solita sinistra, accompagnata dal comprensibile ma utopistico memento cattolico, sfociata con le polemiche sul ruolo dello ONG in mare, di fatto più o meno esplicite complici dei trafficanti di uomini
- i disastri romani, con una Raggi che quotidianamente dà ragione a chi, come noi, la vedeva pericolosamente inetta ad una prova così terribile come gestire lo sfascio Capitale (altro che mafia !! ).
Ripeto, sono solo esempi buttati lì a caso, perché se ne potrebbero fare centinaia.
Qualcuno potrebbe obiettare che la consapevolezza dell'inutilità di un blog doveva essermi nota ben prima, se non dall'inizio, ma allora l'entusiasmo di scrivere, di esternare anche il mio pensiero, confrontandolo con altri (avevo iniziato a farlo su FB, poi un amico mi spronò a fare il blog) fecero pregio.  Anche la conoscenza del mondo delle Camere Penali fu, inizialmente, motivo di entusiasmo.
Vedere degli avvocati - categoria secolarmente vista e descritta come cinica e prezzolata - dedicare tempo, energie e risorse per la difesa delle garanzie e di un processo giusto per tutti, mi colpi molto, e, nel mio piccolo, volli partecipare alla loro battaglia.
Dopo un lustro, anche qui la sensazione di inanità, o quantomeno di sproporzione indigeribile tra sconfitte e vittorie, ha preso il sopravvento : femminicidio, omicidio stradale, l'imprescrittibilità di fatto, per non parlare della intoccabilità della casta magistratuale, a dispetto delle deboli leggi sulla responsabilità civile e dei reiterati - e chissà se sinceri - appelli ad un abbandono del ruolo politico e della sovraesposizione mediatica dei magistrati, pm in primis (non parlo dell'utopia della separazione delle carriere, difesa a dispetto dell'UNICITA' italiana di una simile commistione tra chi giudica e chi accusa).
Meglio allora parlare di calcio, che sta all'informazione come la chirurgia estetica alla medicina : retrovia disimpegnata e con molti meno affanni.
Se poi sei della Juve, più spesso vinci (almeno in Italia).
Magari è un momento - che si sta prolungando - e con il ritorno dell'inverno, della polemica politica più accesa, mi verrà la "gana"  montalbanese di rituffarmi nei duelli d'opinione.
Però una spiegazione a me stesso e ai lettori più affezionati del lungo silenzio d'estate, volevo darla.

1 commento:

  1. Sarebbe un vero peccato! Per me in particolare sarebbe la perdita della ormai quasi unica fonte di informazione, avendo da tempo acquisito "la sensazione di inanità" nella ricerca di informazioni "informate" e obiettive. Ma non sarà che la cura dimagrante, dopo i chili superflui, comincia ad intaccare anche le risorse intellettuali?!
    Sorriso. UNCLE

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