martedì 24 ottobre 2017

IL MALINTESO BONUCCI

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Sono in tanti gli juventini compiaciuti delle difficoltà - in effetti grandi e, in questa misura almeno, non prevedibili - che Leo Bonucci sta incontrando al Milan.
Comprensibile, visto che parliamo di tifo, però non condivido.
Intanto, io non ho la memoria corta, e quindi il buono che Bonucci ha fatto da noi, impegnandosi al massimo e sempre, non lo dimentico.
Poi, è legittimo pensare che fosse diventata troppo difficile la convivenza con Allegri, allenatore che non mi pare stabilisca una grandissima empatia con nessuno dei suoi giocatori (visto Dybala domenica sera ??).
Certo, sarebbe stato meglio, dal punto di vista bianconero, che avesse allora accettato le offerte dei club esteri, Chelsea in testa.
Però intanto bisogna vedere se la proposta economica, al di là delle chiacchiere, fosse altrettanto vantaggiosa (42 milioni, per un giocatore, difensore, di 31 anni) e poi ricordo che uno dei figli di Bonucci non è stato bene, e magari ha ancora bisogno di essere seguito da medici di cui i genitori hanno imparato ad avere fiducia, e che sono italiani. 
Insomma, mi sarebbe piaciuto una separazione più soft, se proprio doveva essere, ma non sono assolutamente tra i demonizzatori di Leo, il "traditore". 
Ciò posto, da un punto di vista tecnico, trovo giuste le considerazioni di Mario Sconcerti, che trovate di seguito, e ne aggiungo una, peraltro già espressa in passato.
La famosa BBC, il trio della granitica difesa juventina di questi magici sei anni, con sei scudetti sei di fila !!, composto da Bonucci, Barzagli e Chiellini, è sempre stata più forte come reparto che come singoli.  I tre granatieri sono bravi, individualmente (come difensori puri, sia Chiello che Barzagli sono più bravi di Leo, più forte invece nei piedi) , ma lo sono di più insieme. Si completano e si compensano tecnicamente. Aggiungeteci l'amalgama di anni di militanza, con centinaia di partite disputate uno a fianco all'altro, ed ecco che il cerchio si chiudeva ottimamente. 
Insomma, ero abbastanza sicuro che il Bonucci di questo ultimo abbondante lustro non si sarebbe rivisto a Milano. 
Certo, non mi aspettavo nemmeno tutte queste difficoltà, ma, anche qui, sono d'accordo con l'opinionista sportivo del Corriere : col tempo si riprenderà. 
Ma solo i fuoriclasse dove vanno vanno, fanno sempre la differenza. Ronaldo dal Manchester al Real, Pirlo dal Milan alla Juve, Zidane dalla Juve al Real, Baggio ovunque andava.
Ecco, Leo è bravo, non un fuoriclasse. 


Il Corriere della Sera - Digital Edition


Il problema non è tecnico È un emigrante che si ritroverà

di Mario Sconcerti


D al punto di vista tecnico Bonucci non può essere un problema. Ha giocato 300 partite nell a Juve, sappiamo chi è e cosa vale, esattamente. I fondamentali non cambiano, cambia semmai la mente di chi li usa. Non esiste uno stretto lato tecnico che non coinvolga uno stretto lato psicologico. Bonucci adesso è un emigrante, sa cosa ha lasciato, non capisce cosa sta trovando. Pensa troppo mentre gioca, non è libero. Quello che si vede è la mancanza di sicurezza che lo porta all’errore. La prima dote nel suo ruolo è il senso del tempo, questo Bonucci l’ha perso. O parte prima, o resta fermo. Questione di attimi, ma questo sporca tutto l’intervento. Spesso subisce rimpalli strani, difettosi, perché non è centrato, è come fosse fuori dalle sue abitudini. Non c’è nemmeno una grande intesa con Musacchio, che è un altro ottimo difensore, ma di forte personalità, mentre accanto a Bonucci è meglio mettere un calmo come Chiellini, che sappia ubbidire. Resta un peso anche la qualità di Biglia che dimezza le caratteristiche di Bonucci. Sono due registi in dieci metri. È solo un problema di abitudine, col tempo chi è bravo gioca a calcio come vuole, ma ora anche questo non aiuta. Il Milan ha molti giocatori con queste angustie, penso a Suso, a Bonaventura, a Calhanoglu, a Romagnoli. Quelle di Bonucci sono solo più evidenti perché portate da un giocatore famoso, ben pagato e proveniente da una squadra molto avversaria. Un po’ di compiacimento nel vederlo giocar male, c’è. Il problema del Milan è proprio in questo cum ulo di cattivi angoli che fermano la qualità. Personalmente sto con Bonucci, non sarà mai un peso. C’è un fatto nuovo: va aspettato. Ma se il Milan si stancasse e lo rimettesse sul mercato, sarebbe ancora l’unico che porterebbe plusvalenza.

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