venerdì 21 ottobre 2011

MI CHIAMO MATTEO RENZI. ROTTAMATORE 1^ puntata

Letto, in pochi giorni, il libro di Matteo Renzi, titolato "FUORI !", edito da Rizzoli.
Il libro è come si presenta il protagonista : semplice, diretto, chiaro, anche divertente.
Renzi è il sindaco di Firenze , iscritto al PD, vincitore delle elezioni comunali a dispetto dei santi del suo partito che lo vedono come il fumo negli occhi. E ti credo, visto che li vuole "rottamare".
Le idee che esprime sono condivisibili dai più credo, in una vasta area che va dai conservatori illuminati (ce ne sono) ai progressisti moderati (ce ne sono). Diciamo che Renzi incarna il Partito Democratico così come era stata "concepito" e mai poi realizzato : la fusione tra il centro e la sinistra più riformiste, con "invito" a partecipare a coloro che non si identificavano nei due partiti fondatori (Margherita e DS) ma che condividevano l'idea di un cambiamento moderno dell'Italia con emarginazione dei radicali di sinistra e anche di destra.
Riporto le cose del libro che mi hanno colpito di più : essendo 200 pagine magari ci vorrà più di un post... :
- A Firenze, divenuto sindaco, riduce gli assessori. Da 16 (come potrebbero essere per Statuto) ne nomina 10. Di questi la metà sono donne. Al vertice delle aziende municipalizzate ( credo che a lui vadano bene, e questo è molto di "sinistra") ha messo persone che lui stima per la capacità e non per la tessera. Lo dicono tutti ? Certamente, però lui alla presidenza della società dei parcheggi ci ha messo un puntiglioso commercialista dell'opposizione. Perché ha immaginato che fosse il MIGLIORE per quell'incarico.  Nel piano urbanistico di Firenze ha cercato di introdurre il principio che per costruire il nuovo devi eliminare il vecchio. Insomma cercare di non continuare ad ampliare le superfici edificate. Non so se ci stia riuscendo, ma l'idea è ottima.
- A Renzi non piace la parola "concertazione", vero Totem degli uomini politici attempati. Per realizzare una cosa la prima da fare è "aprire un tavolo".....Un buon modo per non fare NULLA. Non è sempre stato così ovvio, ma da molto tempo si. E poi, anche ieri, visti i risultati di oggi, siamo sicuri che la concertazione di Ciampi , predecessori e successori, sia stata cosa buona ? SI può veramente GOVERNARE, accontentando TUTTI ? Evidentemente no. E il compromesso, è sempre una utile mediazione o troppo spesso solo una toppa ? Renzi dice che lui prima ascolta, cerca di sviscerare i problemi. POI DECIDE. LUI.
Probabilmente il Sindaco ha più poteri del Presidente del Consiglio....ma intanto questo è.
Renzi fa l'esempio della pedonalizzazione dell'area del Duomo, paralizzata dalla quadratura del cerchio tra commercianti e sindacati. Lui l'ha fatta, praticamente dalla sera alla mattina. Certo hanno strillato. Adesso non strillano più. Le categorie tradizionali, sindacati e associazioni varie, sono da decenni ingessate e autoreferenziali, arroccate sulla difesa del passato. Vanno ascoltate, perché qualche obiezione valida magari la fanno pure, ma per decidere bisogna andare oltre.
- Renzi , per combattere l'anti politica, dice cose gradite...tipo combattere apertamente il vezzo dei politici di essere più longevi dei dinosauri, che alla fine si sono estinti. Richiama spesso lo statuto del PD dove è proibito ricandidarsi oltre la terza legislatura.....da ridere no ? Ai vertici del partito , e in Parlamento ovviamente, ci sono persone che già vi sedevano a 40 anni e adesso veleggiano tutti attorno ai 60....anno più, anno meno. Tutta gente che era già famosa ai tempi della prima repubblica, inizi anni 90...Tre legislature, a volerle considerare PIENE (cosa che finora è successo solo due volte negli ultimi 20 anni, e prima non accadeva MAI ) durano 15 anni....Qui ne sono passati più di 20...allora ? La Bindi replica che il partito gli concede la deroga...e quindi è immaginabile accada anche per gli altri....E il ricambio quando si fa ? quando anche Renzi sarà almeno un over 50 e sarà anche lui da decenni sulla scena ? "ciccio mettiti in fila" gli hanno detto. Lui non ci sta.
Divertente un aneddoto che racconta nel libro : una signora, anziana, alla fine di un discorso elettorale gli chiede se manterrà la promessa di ritirarsi dalla politica, almeno come attività principale (poi uno le sue idee mica le abortisce perché perde !, e continua a partecipare ma da cittadino che per vivere fa ALTRO ) in caso di sconfitta elettorale. Alla risposta affermativa la signora si congratula. Renzi tutto contento le fa "allora mi darà il suo voto ?". E serafica la signora :
" Lei ha detto che se perde le primarie torna a lavorare ...io credo che la sua scelta sarebbe utile come segnale nazionale, per cui non solo la voto , ma spero che perda, così da mantenere la promessa."
CONTINUA

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