La Gip di Taranto, Patrizia Todisco, non s'arrende. Il Tribunale del riesame , pur confermando il provvedimento di sequestro del Giudice, aveva però affermato che l'impianto NON doveva essere spento al fine di consentire l'adozione delle misure idonee a rendere lo stesso compatibile con la salvaguardia ambientale. Di fatto, in molti lo avevano ritenuto un buon compromesso : l'industria non chiude, i lavoratori non restano a casa, però da SUBITO si adeguano i reparti a rischio, sotto la sorveglianza di tecnici specializzati, nominati dal Tribunale. ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/08/a-taranto-lavoro-batte-salute-1-0-pero.html ).
Alla Todisco non basta. Quei settori dell'ILVA devono proprio smettere di PRODURRE.( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/07/se-la-perizia-sullilva-e-sbagliata-in.html ),
Io non sono un tecnico, nemmeno il Giudice Todisco lo è, solo che lei ha un POTERE (per fortuna soggetto a ricorso, e siccome questa vicenda è cara alla politica, i tempi delle decisioni sono veloci, come devorebbero essere sempre, ma tant'è) . La sensazione è, nella migliore delle ipotesi, che il MEGLIO sia nemico del BENE, e che la Todisco abbia bisogno di una vacanza. In fondo è ferragosto no ?
Ecco la notizia su Corriere,it
Ilva, stop agli impianti per disastro ambientale
Ma l'azienda decide l'immediato ricorso
L'Ilva dovrà risanare gli impianti dell'area a caldo
sequestrati per disastro ambientale ma «senza prevedere alcuna facoltà d'uso»
degli stessi «a fini produttivi». Lo ha disposto il gip di Taranto Patrizia
Todisco in un provvedimento notificato venerdì all'Ilva nel quale si specifica
anche il ruolo dei custodi giudiziari.
IL CUSTODE - Nella sua ordinanza il gip di Taranto ha anche
specificato che il responsabile «dell'attuazione delle prescrizioni e procedure
impiantistiche che si renderanno necessarie in attuazione del provvedimento di
sequestro preventivo degli impianti a caldo e degli impianti tecnicamente
connessi agli stessi» non è il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante, ma Barbara
Valenzano nominata dallo stesso gip custode e amministratore degli impianti
Ilva sequestrati. Oltre che «responsabile delle misure tecniche necessarie per
eliminare situazioni di pericolo e dell'attuazione dei monitoraggi, con potere
di spesa (previa approvazione dell'autorità giudiziaria) relativamente alle
aree sottoposte a sequestro, nonchè a quelle tecnicamente connesse».
IL RICORSO - Il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, ha
però dato mandato di «impugnare immediatamente» dinanzi al Riesame il
provvedimento del gip. Lo rende noto l'azienda con un comunicato. Ferrante ha
«convocato il consiglio di amministrazione della società per le determinazioni
conseguenti». Ma dal legale dell'azienda, Egidio Albanese, arriva la
precisazione: nessuno stop alla produzione. «Il riesame - spiega passando riga
per riga il testo del provvedimento - non ha specificato nulla sulla
produzione. Il provvedimento del gip notificato ieri riguarda "gli
obblighi e le competenze" che spettano al presidente Ferrante e non la
produzione. Assolutamente non c'è nessuno stop. Potrebbe eventualmente disporlo
solo il riesame nelle motivazioni».
LE REAZIONI DELLA POLITICA - Le coalizioni politiche si
schierano all'unanimità contro la decisione del giudice. «La decisione del Gip di
Taranto è grave, illogica e contraddittoria. Si comprende la necessità di
tutelare un bene come l'ambiente, interesse generale e di tutti», afferma
Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati del Pdl. Gli fa eco il Pd:
«Irrituale e molto preoccupante il provvedimento del Gip di Taranto dopo la
decisione del Tribunale del Riesame, dopo gli impegni assunti dall'azienda per
la realizzazione degli interventi necessari alla salvaguardia della salute e
dopo il Decreto del Governo sull'avvio delle bonifiche. È necessario fare
chiarezza al più presto. Sono in gioco le prospettive di un'azienda strategica
e il futuro di decine di migliaia di lavoratori», secondo il responsabile
economia del Pd Stefano Fassina. Che si però si scontro con L'Italia dei Valori
con le parole di Maurizio Zipponi, responsabile Welfare del partito:
«Incomprensibile la posizione del Pd che attacca il gip di Taranto, forse
Fassina ha preso un colpo di sole in quanto parla, inoltre, di un piano
aziendale che a nessuno è dato conoscere».
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