lunedì 24 settembre 2012

MA AI TIFOSI DEL MILAN DIRE "GRAZIE COMUNQUE PRESIDENTE" PER UN GIUBILEO DI SUCCESSI PROPRIO NON VIENE ?



Sul Corriere della Sera nella pagina sportiva al Milan si dedica Alberto Costa. Un tifoso, da quel che si capisce, visto come se la prende per il ridimensionamento della squadra rossonera che dopo decenni di acquisti delle stelle del firmamento calcistico, ora vende i suoi fuoriclasse per ragioni di bilancio.
Ora, che uno si dispiaccia, è ovvio. Che recrimini, NO.
In primis, perché i soldi non sono i suoi (e non mi si venga a dire che i soldi sono dei tifosi che pagano il biglietto che ridiamo fino a domani ), e già questo taglia ogni discorso. In secondo luogo, dovrebbe quantomeno poter affermare con sicurezza che ci sono degli acquirenti che potrebbero fare meglio.
Terzo, per quanto riguarda il Milan, i rossoneri, TUTTI, dai nostalgici fascisti e quelli con che Guevara appiccicato sul letto, a Silvio Berlusconi devono dire GRAZIE. E MUTI:
Ebbé, è vero che la gratitudine è una virtù umana che va continuamente alimentata ( e questo la dice lunga sulla natura degli uomini, caro signor Rousseau...) , però a tutto c'è un limite.
Dunque, rinfreschiamo un po' la memoria a questi cittadini onorari di Collegno.
Berlusconi prende un Milan in bancarotta nel febbraio del 1986 e lo salva. Dopodiché ci riversa vagonate di soldi. Non si contano i campionissimi comprati, e il palmares che porta il Milan in vetta al Mondo, a spartirsi col Boca Junior  il podio di squadra più titolata dell'intero pianeta calcio.
Inizia scommettendo sullo sconosciuto Sacchi, un visionario del calcio d'attacco, in cui i fuoriclasse devono comunque seguire un'idea di gioco, in un difficile ma vincente compromesso tra schemi ed estro. Nasce il Milan degli Olandesi volanti, con Van Basten, Gullit e poi Rijkard. Quel Milan, anche per qualche errore arbitrale, vincerà un solo scudetto, ma dominerà il campo internazionale suscitando l'ammirazione di tutti, italiani compresi, che per una volta smetteranno l'amato sport del gufaggio . Juventino abituato ai catenacci in trasferta della trapattoniana zebra in Europa, sbalordii quando vidi il Milan di Sacchi andare al Santiago Bernabeu ed annichilire i "blancos" di re Juan Carlos ( notorio tifoso del Real ), dominandoli nel gioco !
Quel Milan vinse , oltre lo scudetto come detto, una supercoppa italiana, due europee, e soprattutto due coppe dei campioni e due intercontinentali., venendo riconosciuta unanimamente come la squadra più forte del mondo di quel periodo (nessuno sano di mente lo pensa per esempio dell'Inter del Triplete, beatificato dal c...fatato di Mourinho : è il Barcellona la squadra più forte del pianeta di questo ultimo lustro, al di là dei colpi di mano degli altri).  Dopo Sacchi, venne il grigio Capello. Il Milan smise di incantare ma non di vincere. Capello in cinque anni si aggiudicò 4 scudetti (uno senza perdere mai una partita, come la Juventus dello scorso anno, che però ha disputato 4 match in più...) , una coppa dei campioni (divenuta nel frattempo Champions League) , arrivando altre due volte in finale. Anche nelle coppe intercontinentali Capello non si aggiudicò il cd. "tetto del mondo". Comunque un palmares di 4 scudetti, una Champions, tre supercoppe italiane ( a riprova del dominio nazionale) , una supercoppa europea.
 Dopo Capello, toccò a  Zaccheroni , galantuomo di sinistra e per questo non simpatico al Presidente, vinse un campionato, non proprio meritato (la Lazio quell'anno era più forte ma ebbe un fatale cedimento nel finale).
Poi, la nuova , ultima era vincente berlusconiana, quella di Carletto Ancellotti. Come il suo maestro Sacchi, Carlo ha vinto  più in Europa che in Italia . "Solo" uno scudetto, ma in compenso arriva tre folte in finale in Champions e ne vince due (clamorosa la sconfitta nella terza, persa col Liverpool ai rigori dopo che il primo tempo si era concluso tre a zero per il Milan !!). Il Diavolo si aggiudica anche la Coppa Intercontinentale , oltre ad un paio di super coppe europee. Poi anche Carletto se ne va (vincerà in Inghilterra, col Chelsea) , e il titolo italiano il Milan, forte di un Ibrahimovic immenso (oltre poi a Pato, Robinho e un grandissimo Thiago SIlva in difesa) , lo riconquisterà col nervosissimo Allegri.
Facciamo dunque i conti, caro Costa, dell'era Berlusconiana :
- Scudetti OTTO (sui 18 totali )
- Coppa Italia UNA ( su 5 )
- Supercoppa Italiana SEI ( su 6, record italiano )
In campo internazionale il Milan vanta
- Coppa dei Campioni - Champions CINQUE  ( su 7 record italiano )
- Coppa Intercontinentale    TRE  ( su 4 record )
- Super Coppa Europea  CINQUE ( su 5  record )
Tutto questo grazie ad una sfilata di campioni italiani e fuoriclasse stranieri. Dopo i tre olandesi citati,  Papin, Savicevic, Donadoni, Boban, Rui Costa, Scevchenko, Seedorf, Nesta, Inzaghi, Rivaldo, Ronaldinho, Kakà e da ultimo Pato, Robinho e soprattutto Thiago Silva e Ibrahimovic. Ma sicuramente ne ho scordati diversi.
Alberto Costa ha avuto di che essere contento....se adesso il Presidente si è stancato di regalare ai tifosi giocatori coperti d'oro di cosa lo vuole accusare ?
Se proprio non gli viene da dire GRAZIE per tutto quanto ricevuto in 26 anni, può comunque tacere.
CI fa più bella figura.

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