Fabio Nestola è membro e consulente della Federazione Italiana della Bigenitorialità. Lo avevamo ascoltato come relatore in un convegno del Consiglio Forense avente per oggetto gli abusi sui minori e le false denunce degli stessi. Numeri da BRIVIDI. Chi vuole l'articolo lo può rileggere cliccando di seguito : http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/07/le-false-denunce-di-abuso-sessuale-sui.html .
Riporto solo la parte più delicata del suo intervento, che così avevo sintetizzato :
"La falsa denuncia si costruisce con referti medici risibili,
con ricorsi immotivati a cure ospedaliere, con lo stalking indotto (quasi
divertente la descrizione: il genitore telefona e l'altro risponde di
richiamare perché il bambino sta mangiando, e quando il primo richiama,
l'invito si ripete perché il figlio sta al bagno, e poi è appena uscito e poi,
naturalmente, "ormai si è addormentato"...alla fine il chiamante
risulterà ai tabulati uno che ossessivamente telefona più volte al giorno anche
solo per pochi secondi : un vero stalker!).
Ovviamente il pezzo forte è la denuncia de relato:"mio
figlio mi ha detto".
In genere poi il bambino avalla più o meno quanto esposto
dal denunciante, ben addestrato e
indotto alla collusione col piano del genitore.
I numeri statistici anche qui fanno PAURA.
Nel 2011, su 5000 denunce 4000 sono state le archiviazioni!
L'unica pubblicazione scientifica al momento esistente in
Italia, elaborata dall'Università di Modena cattedra di Neuropsichiatri
Infantile del Dott. Camerini, ha
verificato che nelle denunce di abuso sessuale fatte da genitori separandi o
divorziandi, nel 92% dei casi l'accusa si rivela INFONDATA.
Le ripercussioni traumatiche per un bambino fatto oggetto di
una FALSA denuncia di abuso sessuale è IDENTICA e INDISTINGUIBILE rispetto a
quella di un bimbo che abbia VERAMENTE subito l'abuso.
(questa verità psicoanalitica la urlava contro i genitori di
Rignano Flaminio Giovanni Bollea,
considerato il padre della moderna psichiatria infantile italiana)."
Sicuramente Nestola, nella sua esperienza, ha registrato più condotte vessatorie da parte di Madri padrone dei figli che non il contrario, e constatato come molto più spesso siano dunque i padre separati che denunciano comportamenti negativi e lesivi dei propri diritti di genitore.
Come ho scritto diverse volte, anche nell'articolo richiamato, questa cosa è vera ma è in crescita il numero degli uomini che , educati al "mammismo" , e anche stimolati dagli interessi economici in gioco, hanno intrapreso gli stessi comportamenti di stalking, mobbing familiare più spesso riscontrati nel sesso opposto.
Comunque Nestola siede in un posto dove gli uomini che si lamentano sono parecchi .
E così, a forza di sentire denunce "strane", ha cercato di approfondire un aspetto decisamente ignorato : la violenza sessuale applicata agli uomini. e con il suo centro ha svolto una indagine applicando, dice, la metodologia ISTAT e quindi gli stessi questionari utilizzati dall'Istituto Nazionale di Statistica con il sesso femminile per indagare sulla delicata questione.
Emergerebbe un dato incredibile : 3,8 milioni di maschi dichiarano di aver subito violenza sessuale dalle donne.
Per quanto il dato femminile sia decisamente superiore, esattamente DOPPIO, col 32% della popolazione femminile interessata almeno una volta nella vita da episodi di violenza (se parliamo di stupro vero e proprio la percentuale scende al 5%, ma parliamo sempre di un milione di donne, una enormità), quello maschile francamente sembra assurdo.
Certo, il concetto di "violenza" sessuale è stato assolutamente amplificato, e molti uomini si riferiscono a quella "psicologica" e , ancora più latamente, al rapporto sessuale "indesiderato".
Insomma, donne , se vi lamentate troppo che il consorte, o compagno che sia, vi trascura e lui, pur di non sentirvi più, si concede, sappiate che avete esercitato una "violenza", ne più né meno di quando accade il contrario.
Nei questionari di Nestola una delle situazioni più frequenti pare sia quella di rapporti pretesi durante il ciclo . Francamente a me questa cosa non risulta, nemmeno per sentito dire, però ohi, i sondaggi so sondaggi.
Certo, non è facilissimo per gli uomini essere convincenti in queste denunce. Se già le donne, per secoli e ancora oggi non hanno facilità a farsi credere, figuratevi un uomo che rischia la derisione vera e propria.
Eppure a volte la violenza supera il livello "psicologico " e si sposta su quello fisico , con botte, calci e pugni....
Non fidandomi molto ho fatto una piccola ricerca e ho scoperto che i dati Italiani sono molto simili a quelli internazionali.
Leggete qui :
Negli Stati Uniti
d'America, stando ai dati del Bureau of Justice Statistics, nel 1995 per ogni
denuncia per abusi domestici commessi dal proprio patner effettuata da un uomo
ve ne erano sei effettuate da donne: il tasso di denuncia quell'anno è stato sei
volte maggiore nelle femmine rispetto che nei maschi. Il Centers for
Disease Control riporta che nel 2011 2.9 milioni di uomini sono stati vittime
di violenze domestiche contro a 4.8 milioni di vittime donne[31]. Studi
sottolineano come tali dati sono incompleti perché gli uomini tendono con più
difficoltà a riportare simili casi di abuso: secondo alcuni studi meno
dell'1% dei casi sarebbe denunciato alla polizia[33][34]. In particolare è
stata notata la sopravvalutazione della violenza contro le donne rispetto a
quella contro gli uomini per effetto della vittimizzazione maggiore delle
prime, dovuta all'aver riportato presso il pubblico un maggiore numero di casi
di cronaca relativi a violenze contro vittime di genere femminile rispetto a
quelle di genere maschile. Straus, in una propria analisi condotta a
riguardo degli abusi domestici commessi negli USA, ha affermato che tra le
violenze contro le donne e quelle contro gli uomini non vi sono differenze
statisticamente rilevanti: con riferimento agli abusi minori essi si sono
verificati contro donne in 78 casi ogni 1000 coppie, contro uomini in 72 ogni
1000; con riferimento agli abusi maggiori contro donne in 46 casi ogni 1000
coppie, contro uomini in 50 ogni 1000.
In Canada è stato rilevato (2007) che il 7% delle donne ed
il 6% degli uomini sono stati oggetto di abusi dai loro attuali od ex compagni
e che le vittime femminili di violenze domestiche matrimoniali si sono ferite
in più del doppio dei casi con vittime maschili, hanno temuto per la propria
vita nel triplo dei casi, nel doppio sono state soggette a stalking o hanno
subito più di dieci episodi di violenza.
Nel Regno Unito dal 1999 al 2009 i casi di violenza
domestica contro gli uomini sono aumentati del 167% rispetto al 40% delle
violenze verso le donne ed il numero di violenze denunciate dagli uomini è
passato da 2.524 a
6.753, mentre quelli contro le donne sono aumentati da 30.513 a 42.502 nello
stesso lasso di tempo; per le violenze di cui è stato fatto oggetto muore in
media un uomo ogni tre settimane.
In Elvezia è stato fatto notare come l'uomo tenda ad essere
visto come "autore" della violenza e con difficoltà come
"vittima" - con conseguenti problemi di credibilità della violenza
subita - e come vi sia una scarsa propensione denunciatoria da parte delle
vittime maschili, che vivono la violenza subita come "normale" o si
vergognano di raccontare la propria debolezza - "l’essere vittime di
violenza non si concilia con l’immagine di “vero uomo” veicolata dalla
società" - o se ne sentono responsabili, colpevolizzandosi;. Valutando
i dati relativi ai casi di omicidio consumato e tentato commessi a danno di
uomini tra il 2000 ed il 2004, emerge che, su 203 casi, le vittime sono state
oggetto di violenza omicida da parte di sconosciuti in 121 casi, da parte di
familiari (patner esclusa) in 103, da parte della propria compagna o di una
propria ex in 54.
In Germania uno studio tedesco, condotto su un campione di
266 uomini, ha riportato che tre su cinque (il 66.4%) sono stati vittime di
violenze nell'infanzia o nell'adolescenza; in base allo studio, durante la vita
adulta, specie nella fascia d'età tra i 18 ed i 25 anni d'età in cui gli
episodi violenti appaiono essere più ricorrenti, gli uomini subiscono violenza
fisica per l'85.8 da altri uomini, per il 14.2% da donne; subiscono invece
violenza psicologica soprattutto sul luogo di lavoro e da parte della compagna,
autrice di violenze fisiche nel 7.4% dei casi considerati.
Il problema della violenza contro gli uomini è stato oggetto
di dibattito presso il Consiglio d'Europa, ove essa è stata definita una
"violazione dei diritti umani, ma anche un ostacolo all'eguaglianza tra
donne e uomini" ("violation of human rights, but also as an obstacle
to equality between women and men").
Ve li aspettavate questi numeri ? Io francamente NO .
Questo diminuisce la responsabilità maschile per la violenza contro le donne ? Ovviamente la risposta è negativa. Così come resta assodato che la violenza realizzata dagli uomini si concreta in comportamenti più gravi sia come condotta che come conseguenze.
Insomma, denunciare un episodio, negativo e sorprendente (inaspettato, almeno in questa dimensione) non significa assolverne altri.
GABRIELE MANZO
RispondiEliminacredo ti possa interessare al riguardo questo studio http://www.psychomedia.it/pm/grpind/separ/pelizzari.pdf