Nel duello tra Todisco e Riva, che ormai la cosa è diventata un fatto personale, la Cassazione si è più spesso mostrata "nemica" del giudice tarantino.
L'ultima puntata è questa, con l'annullamento secco, senza rinvio (della serie "e non se ne parli più" ) del maxi sequestro patrimoniale a suo tempo disposto dal GIP e confermato dal Tribunale del Riesame.
Stavolta i giudici di Piazza Cavour sembra che abbiano ascoltato con più attenzione il bravissimo Coppi, principe del Foro Italiano e difensore della famiglia, che ebbe a lamentarsi in una recente e nota vicenda di una qual certa sordità del colelgio giudicante ("Ho parlato per più di due ore, e da quello che hanno scritto sembrerebbe che nemmeno avessi preso la parola...").
Adesso vedremo quale sarà la prossima mossa, che certo la Todisco non si terrà lo schiaffone.
Intanto però, il Natale per lei sarà amaro...
Di seguito la notizia, come riporta da Repubblica
Ilva, Cassazione annulla il maxi sequestro
gli 8,1 miliardi di euro tornano ai Riva
Accolto il ricorso della famiglia, disposta la restituzione alla holding di tutti i beni
La Cassazione ha annullato senza rinvio il provvedimento nei confronti della Riva Fire, la Holding che controlla l'Ilva spa. La sesta sezione penale ha accolto il ricorso presentato di legali della famiglia di industriali dell'acciaio, Franco Coppi e Carlo Enrico Paliero, e ha disposto la restituzione di tutti i beni.
La Corte, con la sua decisione, ha cancellato senza rinvio l'ordinanza del Tribunale del Riesame che a giugno scorso aveva respinto l'istanza degli avvocati della capogruppo che controlla l'Ilva, confermando il sequestro preventivo disposto dal gip Patrizia Todisco il 24 maggio. Oggi, invece, la Suprema corte ha accolto l'istanza disponendo la restituzione delle somme bloccate.
Grande soddisfazione da parte degli avvocati dell'azienda. "I nostri motivi di impugnazione erano molto articolati - ha spiegato il penalista Coppi - e aggredivano in modo complessivo la ricostruzione che era stata fatta dal gip prima e dal tribunale del riesame di Taranto poi. La risposta data è stata netta. Annullamento senza rinvio. Alla base delle contestazioni - ha proseguito - c'era il fatto di "accomunare la normativa sulla responsabilità delle società e quella dellle persone fisiche, con il ruolo di una holding che non era direttamente interessata rispetto a quello che sarebbe stato compiuto da una società controllata". Il legale ha poi sottolineato: "Abbiamo contestato la mancanza di presupposti, di causalità rispetto al profitto e ribadito che società in questione non era direttamente interessata nella gestione. Ora attendiamo le motivazioni per comprendere meglio".
"Un pessima notizia per il presente e il futuro di Taranto", ha dichiarato il co-portavoce nazionale dei Verdi e consigliere al Comune pugliese, Angelo Bonelli. "Chi pagherà - si chiede - le bonifiche e i danni fatti alla città dall'inquinamento? Noi non ci diamo per vinti e continueremo la battaglia, ma penso che sia necessaria un'urgente mobilitazione dei tarantini per respingere questo disegno e affermare il diritto alla vita e ad un'economia della vita".
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