Nando Pagnoncelli, che al Corsera ha sostituito Renato Mannheimer come sondaggista del giornale, l'altro giorno pubblicava dei numeri relativi alla valutazione degli italiani del caso Marò. Sono dati che mi hanno rinfrancato, che "contro" i due marinai, chi ritenendoli degli assassini, altri che devono essere processati in India fidandosi di quel paese, sono meno del 10%. Bene, questa è una cosa che mi fa piacere, che devo essere stato sfortunato in questi due anni che ne ho incrociati troppi di questa che felicemente apprendo essere una esigua minoranza.
Non è che il resto degli italiani pensino tutti che i due siano innocenti. La maggior parte sì, ma molti, e io sono tra questi, pensano che ci debba essere un processo equo che stabilisca possibilmente come andarono le cose, escludendo peraltro che Latorre e Girone possano aver ucciso perché impazziti o presi dal panico e scambiato un semplice peschereccio per una barca di pirati. Le ipotesi negative sono di non aver rispettato le regole d'ingaggio, o, pur rispettandole, abbiano sbagliato mira nel far fuoco e colpito il peschereccio anziché l'acqua. Questo processo andrebbe però celebrato in Italia o in un territorio neutrale. Insomma, dopo due anni, con tutte le parti in commedia messe su dai tribunali e dal governo indiano, nessuno si fida (tranne quel 7% di cui dicevamo all'inizio).
Adesso poi che è stata ufficializzato il capo di accusa da parte della Procura anche i prudenti, tra cui c'era il ministro Bonino, non si tengono più, che è assolutamente inaccettabile che i due Marò, e quindi l'Italia (i nostri sono due militari in missione !), possano essere considerati e processati alla stregua di "terroristi".
Udite udite,anche l'Unione Europea, e l'ineffabile lady Ashton, sorta di ministro degli esteri di Bruxelles, a pochi mesi dalla fine del suo mandato, ha finalmente fatto sentire la voce dell'Europa vicina all'Italia, affermando anch'essa che una simile accusa rivolta al nostro paese è, appunto, inaccettabile.
Il 18 febbraio mi pare di capire che sarà la Corte Suprema Indiana a dire l'ultima parola in merito, però in effetti, pure cercando di essere i più equilibrati possibili, come si può giustificare la scelta indiana ?
Oltre il danno, anche la beffa, che, secondo quando leggo su La Stampa, il procuratore dell'accusa, di fronte alle proteste della difesa italiana sulla scelta di applicare la SUA ACT - la normativa antiterrorismo - al caso di specie, avrebbe fatto del sarcasmo chiedendo se per caso volessimo una decorazione dei due per aver ucciso due uomini...
Che scemenza averli rimandati lì...
Ecco l'aggiornamento ultimo letto su La Stampa.it
Marò, l’Ue in campo contro l’India
“Inaccettabile dire Italia terrorista”
La posizione espressa dall’Alto rappresentante per la politica estera Ashton.
Bonino: tutte le opzioni aperte, contatti con l’Onu per la violazione dei diritti
Bonino: tutte le opzioni aperte, contatti con l’Onu per la violazione dei diritti
ANSA
Il ministro della Difesa Mario Mauro con i due marò a New Delhi
In una escalation del pressing internazionale in vista dell’udienza di martedì prossimo della Corte suprema indiana, il governo italiano intanto si è rivolto anche all’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani, denunciando che i maro’ da due anni sono privati della libertà senza neppure un capo di imputazione. E mentre in parlamento esponenti di tutti i partiti minacciano di ritirare l’Italia dalle missioni anti-pirateria se l’India giudicherà i due fucilieri come terroristi, i presidenti delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato hanno scritto ai colleghi di tutti i paesi Ue per chiedere il loro sostegno sulla vicenda.
Il commissario Ashton oggi è stata durissima con l’India, rispondendo a una domanda dell’europarlamentare Pd Antonio Panzeri: «È stato proposto di procedere secondo la legge anti-pirateria e anti-terrorismo - ha detto - il che decisamente significherebbe designare l’Italia come un Paese terrorista. Cosa che è semplicemente inaccettabile». Se la Corte Suprema indiana il 18 febbraio deciderà di processare i fucilieri secondo il «Sua Act» (come ha chiesto l’accusa), per Ashton «ci saranno gravi implicazioni per tutte le azioni nell’anti-terrorismo dove noi collaboriamo insieme (come Ue) o come Paesi individuali. Questo messaggio è stato mandato vivo e chiaro stamattina tramite la nostra delegazione. E io - ha aggiunto “il ministro degli Esteri” della Ue - sto mandando il messaggio sia verbalmente sia in forma scritta».
Bonino dal canto suo ha annunciato che il governo italiano ha «avviato un contatto» con l’Alto commissariato per i Diritti umani dell’Onu «per violazione dei diritti umani, per quanto riguarda la mancanza di un capo di imputazione per i maro’ da parte dell’India dopo due anni, accompagnata da una restrizione della libertà». Il ministro ha parlato alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, riunite in seduta congiunta a Montecitorio per esaminare il decreto che ri-finanzia le missioni militari all’estero. «Tutte le opzioni sono aperte, sia quelle diplomatiche e politiche sia la valutazione giuridica - ha spiegato Bonino -. È indispensabile accrescere le tensioni internazionali, che abbiamo costruito con grande lavoro e che non erano scontate». Ora si aspetta il rientro dall’India del ministro della Difesa Mauro e dell’inviato Staffan De Mistura per «una valutazione collettiva del governo».
Duri anche i commenti dei parlamentari italiani. L’India è un paese «incivile», ha attaccato Pierferdinando Casini. Che insieme a Nicola Latorre del Pd, Maurizio Gasparri di FI e Fabrizio Cicchitto di Ncd, ha minacciato di voler ritirare il nostro Paese dalle missioni internazionali contro la pirateria se l’India processera’ i maro’ come terroristi.
Da Delhi intanto il giudice indiano B.S. Chauhan, citato dai media, ha fatto sapere che la Corte suprema ascolterà le parti e poi prenderà una decisione strettamente giuridica che prescindera’ da eventuali implicazioni politiche.
E sempre la stampa indiana stamani ha riportato una battuta del procuratore generale G.E. Vahanvati durante l’udienza di lunedì scorso che non contribuisce certo a rasserenare gli animi. Con l’avvocato dei maro’ Mukul Rohatgi, che contestava l’applicazione della legge anti-pirateria, il rappresentante dell’accusa ha ironizzato: «Hanno ucciso due persone. Ci stanno suggerendo che non dovrebbero essere processati, ma magari decorati...»
Ciò che ritengo molto grave è che non si tratta di due anni senza processo ma di due anni senza imputazione.
RispondiEliminaQui scappa la risata del giurista alto medievale con la richiesta di una medaglia