martedì 19 luglio 2011

BASTA CHIAMARLI GIUDICI !

"Sono colpevole".  "No il colpevole NON sei tu" "Ve lo metto per iscritto" "Non ti azzardare" "Avvocato questa è la mia confessione fatta per iscritto".
L'Avvocato, che in teoria (vabbè molto in teoria, però Calamandrei sperava fosse così) collabora con la Giustizia deposita la confessione del cliente.
"ahhhh, ma allora siete tosti a comprendere !!! ad esso vi facciamo capire bene noi" e ZAC, incriminato il difensore per "infedele patrocinio".
MA come, io eseguo la volontà del mio cliente, metto a disposizione della accusa la sua confessione, e mi incriminate ? Per voi il mio non è colpevole ? Si accusa per depistare, per salvare altri ? VA bene, dimostratelo, intanto prendete atto della sua confessione, e comunque perché incriminare me ?
"Perché sei scomodo e NON consigli bene il tuo assistito", che tradotto vuol dire che ciò che non piace all'accusa va eliminato dal processo, e la fantasia sui mezzi si spreca.
Anche eliminare l'avvocato con l'imputazione di infedele patrocinio ? Perché no ?
Accade in Italia, a Taranto. nel processo di Avetrana. Il reo confesso, non creduto, è Misseri padre, l'avvocato è Francesco De Cristofaro.
I giornali non ne parlano...e pure l'atto chiaramente intimidatorio è un precedente gravissimo. Nella fattispecie ha anche la conseguenza giuridica che De Cristofaro non può continuare a sostenere la difesa del suo patrocinato, che pure non lo ritiene "infedele" e non ha denunciato alcunché. Ha proceduto d'ufficio la procura.
Di seguito riporto una nota letta sul sito del gruppo API, alleanza per l'Italia, costituito da Rutelli e ad altri ed democratici di linea moderata staccatisi coerentemente dal PD dopo l'evidente deriva a sinistra dopo l'elezione a segretario del pur non cattivo Bersani (che almeno col suo "mica stiamo qui ad asciugare gli scogli" un sorriso te lo strappa).
Mi fa oltremodo piacere quindi che questa denuncia, che si va ad aggiungere alle ormai decine e decine di casi in cui la procura dà pessima prova di sé e della assoluta necessità di procedere quanto prima quanto meno a togliere a queste persone la qualifica di MAGISTRATI, venga da una formazione si moderata ma non accusabile di "berlusconismo" e quindi di remare a favore del padrone.
Il problema è OGGETTIVO e NAZIONALE.
La Giustizia va riformata, e la deriva illibertaria, giustizialista delle procure è problema che riguarda TUTTI, ma veramente TUTTI (aiutatemi a trovare una parola per dire TUTTI ) i cittadini.
Buona lettura


A tutti credo sia ben nota la vicenda giudiziaria di Avetrana che coinvolge nel terribile omicidio di Sara Scazzi l’intera famiglia Misseri.
I giornali, le televisioni e soprattutto le cosiddette trasmissioni specializzate condotte dai ben noti cultori del crimine hanno riempito quotidianamente le nostre case di notizie sugli sviluppi, sui colpi di scena e sulle piu’ o meno attendibili indiscrezioni sul procedimento in corso.
Passa invece inosservato un fatto gravissimo accaduto pochi giorni or sono e che riguarda la difesa di Michele Misseri (che come tutti sanno da tempo ha confessato di essere l’autore dell’omicidio) ed in particolare l’avv. Francesco De Cristofaro, noto avvocato penalista romano che per l’appunto difende il Misseri.
Ebbene la Procura di Taranto, come per legge, ha dato avviso a tutti gli indagati che le indagini sono concluse, inserendo nell’elenco, unitamente agli accusati di omicidio e di occultamento di cadavere, anche l’avv. De Cristofaro, responsabile secondo l’accusa di aver commesso “infedele patrocinio” in danno del suo cliente Misseri, reo confesso.
In grandi linee, il reato gravissimo – punito con il carcere da tre a dieci anni - posto in essere dal difensore si sarebbe realizzato mediante il deposito da parte dello stesso di una missiva confessoria ricevuta dal cliente, deposito che secondo gli inquirenti avrebbe dovuto essere autorizzato dal Misseri stesso. Inoltre l’avvocato avrebbe, nel corso di un colloquio riservato con un familiare, dato consigli su come esporre la tesi confessoria, manifestata piu’ volte dal Misseri, in sede di interrogatorio. Ebbene, cio’ che sorprende piu’ di tutto e’ che l’avv. De Cristofaro, nel rispetto assoluto ed incondizionato delle spontanee assunzioni di responsabilita’ del proprio assistito, ha tenuto in questo caso il comportamento piu’ corretto ed esemplare che ci si deve aspettare da un difensore, vieppiu’ in un caso tanto grave e delicato.
E’ inutile dire, senza farsi tentare dalla facile ironia, che il reato di infedele patrocinio e’ qualcosa di assolutamente diverso ed incompatibile rispetto al caso che ci riguarda. Il patrocinatore infedele tradisce con dolo la fiducia del suo cliente arrecandogli un danno concreto.
Neppure l’inesperto avvocato che “sbaglia” la difesa potra’ mai rispondere di tale reato.
Come possa assumerne l’onere e la responsabilita’ il difensore che rispetta ed asseconda le determinazioni del proprio assistito, addirittura con l’allegazione di un documento autentico, resta davvero difficile non tanto comprendere quanto solo immaginare.
Ma il punto e’ un altro e qui sta la gravita’ estrema del fatto, rimasta priva della dovuta diffusione mediatica e per questo ai molti ignota. L’avv. De Cristofaro, difensore scelto da Misseri per un compito tanto gravoso e delicato, dovra’ rinunciare al mandato e privare il suo cliente della propria opera professionale nel mezzo di un processo in cui si decidera’ della sua sorte.
Proprio cosi’: il nostro codice deontologico impone che ” l’avvocato che sia indagato o imputato in un procedimento penale non puo’ assumere o mantenere la difesa di altra parte nello stesso procedimento”.
Amen: il problema e’ risolto e l’obiettivo raggiunto.
Quell’avvocato deve rinunciare al mandato e la Procura potra’ probabilmente “sperare” che Misseri si induca a cambiare linea di difesa, magari ritrattando la confessione e ricomponendo quel mosaico accusatorio che deve essere ristabilito.
E’ questo il modo di ricercare la verita’ che noi tutti cittadini abbiamo delegato con fiducia alla magistratura inquirente?
E’ questo il rispetto dei ruoli e delle funzioni che auspichiamo per il buon esito del processo?
E’ questo il codice comportamentale di coloro che, titolari delle indagini, debbono per primi rispettare le regole piu’ elementari di correttezza e dare a tutti il buon esempio?

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