mercoledì 27 luglio 2011

DIRITTO E VENDETTA

La vittima, Alessandro Mosele, 35 anni
LO SCHIANTO LUNEDÌ IN VIA ANDREA DORIA
Lite all'incrocio, convalidato il fermo
In carcere anche se ha più di 70 anni

Resta in cella il 71enne che ha travolto lo scooterista. «Non volevo ucciderlo, l'ho inseguito per parlargli»
MILANO - Deve restare in carcere, anche se ha più di 70 anni, Vittorio Petronella, il pensionato che lunedì pomeriggio ha inseguito con la sua auto, investito ed ucciso il motociclista Alessandro Mosele, dopo una banale lite ad un semaforo. Lo ha deciso il gip di Milano Enrico Manzi, che ha convalidato il fermo dell'anziano per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e ha disposto la custodia cautelare in carcere, spiegando nel suo provvedimento che Petronella è pericoloso socialmente, perché ha dimostrato una chiara volontà di uccidere e non si è fermato dopo aver investito l'uomo. Il giudice, dunque, dopo l'interrogatorio di garanzia, ha deciso che il pensionato deve restare in carcere, nonostante abbia superato i 70 anni di età (ne ha 71), per l'eccezionale gravità del fatto e per la pericolosità eccezionale dell'arrestato. Nell'interrogatorio, stando a quanto si è saputo, Petronella non ha ammesso le sue responsabilità.
«HO PERSO LA TESTA» - Petronella, ex dirigente commerciale di una azienda, è stato interrogato mercoledì mattina nel carcere di San Vittore dal gip di Milano Enrico Manzi per ricostruire quello che è avvenuto lunedì pomeriggio verso le 15.30 in viale Andrea Doria a Milano. Da quanto si è saputo, l'anziano ha detto al gip di essere dispiaciuto per la morte di Mosele ma ha ribadito, come aveva già detto davanti agli inquirenti, che non aveva intenzione di investire ed uccidere il motociclista. Ha spiegato al giudice di aver perso la testa, a causa della lite che c'era stata poco prima per una mancata precedenza ad un semaforo, e ha raccontato di avere inseguito a lungo Mosele, senza però l'intenzione di ucciderlo ma solo per parlargli.
«HA URTATO IL CORDOLO» - Stando alla ricostruzione fornita dall'anziano, difeso dall'avvocato Pier Paolo Pieragostini, nel corso dell'interrogatorio durato circa un'ora, il pensionato si sarebbe trovato davanti ad un certo punto il motociclista e non sarebbe riuscito a frenare per evitarlo. Petronella ha raccontato inoltre di avere avuto la sensazione che il motociclista, prima di finire sotto la sua macchina, avesse urtato un cordolo e la moto avesse sbandato facendolo cadere a terra.
ECCEZIONALE GRAVITA' - La legge prevede che per gli ultrasettantenni non possa essere ordinato il carcere, se non per casi di eccezionale gravità. Il giudice Manzi ha ritenuto che questo rientra in uno di quei casi di particolare gravità, valutando la sussistenza della pericolosità sociale di Petronella. Stando a quanto si è saputo, infatti, malgrado ci siano quattro testimonianze chiare agli atti dell'inchiesta che parlano dell'auto del pensionato lanciata contro il motociclista, Petronella davanti al gip non ha ammesso le sue responsabilità e non ha riconosciuto il disvalore del suo gesto. Il giudice ha valutato che Petronella, dopo aver colpito la moto, non si è fermato ed è passato sopra il corpo di Mosele, addirittura accelerando, come riportano alcune testimonianze. Gli inquirenti dovranno anche accertare se il pensionato sia addirittura passato una seconda volta sul corpo del motociclista, come risulterebbe da altre testimonianze. Il giudice, infine, nel motivare il suo provvedimento, ha anche fatto spiegato che l'anziano dopo avere investito Mosele ha «puntato» con la sua auto anche una ciclista che si trovava in strada, ferendola ad una gamba.

Dopo aver letto l'articolo la maggior parte dirà che è giusto così , che quell'uomo debba stare in carcere.
Perché  lo avete condannato. Giusto. Se una persona è condannata DEVE stare in carcere.
Però questo signore non è stato condannato, il suo processo DEVE ANCORA INIZIARE, e la pena NON si anticipa.
Tanto è vero che il GIP lo sa e per tenerlo in carcere invoca l'eccezionale gravità del fatto ( e ci sta ma NON è sufficiente) e la pericolosità sociale dell'anziano automobilista vista la condotta tenuta.
Ha ucciso perché voleva uccidere.  E lo potrebbe fare di nuovo...  questo pensa il GIP per tenerlo in carcere.
Io non ho elementi per valutare il caso concreto...so che addirittura in caso di condanna il carcere per le persone oltre i 70 sono l'eccezione, qui siamo all'udienza di conferma dell'arresto, nemmeno al rinvio a giudizio... E che un uomo di 71 anni , tanti ne ha l'imputato, sia eccezionalmente pericoloso, bé ho tutta la sua vita per valutarlo no ? Se è così pericoloso caspita, in 71 anni avrà ben avuto modo di dimostrarlo. precedenti penali rilevanti..., segnalazioni della polizia. Se no come c'è arrivato questo libero a 71 anni ? L'unica cosa che si sa, è che un ex dirigente di azienda ora in pensione, Non proprio il curriculum di Al Capone.
Badate, io non difendo questo signore, se i fatti saranno confermati merita di essere punito e che , nonostante l'età, la prigione la conosca visto che non si può uccidere volontariamente una persona e farla franca perché anziani.
Difendo, al solito, il principio che il processo qualsiasi persona lo deve normalmente affrontare da LIBERO. Anche se sono certo che sia COLPEVOLE. E perché questo ? Perché è BENE che la mia certezza sia sottoposto al vaglio di un giudizio con tanto di difesa. Questo dice la Costituzione perché questo vuole uno stato civile di diritto.
Che la condotta di questo individuo sia stata grave, è evidente, che la conseguenza sia stata nefasta, non serve dirlo, ma che per un giorno di "ordinaria follia" possa essere in un'ora (tanto è durata l'udienza del GIP) giudicata una vita (perché questo deve essere fatto per giudicare una persona "socialmente pericolosa" ), questo io lo nego.
Faccio un paragone che vi farà rabbrividire....leggo che il mostro di Oslo, se in 8 settimane , due mesi, non sarà processato e condannato, tornerà LIBERO (ovviamente in attesa che il processo si concluda). Più di otto settimane in Norvegia il carcere preventivo non è previsto NEMMENO per un killer che ha ucciso 93 persone ed è reo confesso.
Follia penserete, e invece è la differenza tra il Diritto e la Vendetta. 
Voi  da che parte state? 
Dopo aver letto l'articolo la maggior parte dirà che è giusto così , che quell'uomo debba stare in carcere.
Perché  lo avete condannato. Giusto. Se una persona è condannata DEVE stare in carcere.
Però questo signore non è stato condannato, il suo processo DEVE ANCORA INIZIARE, e la pena NON si anticipa.
Tanto è vero che il GIP lo sa e per tenerlo in carcere invoca l'eccezionale gravità del fatto ( e ci sta ma NON è sufficiente) e la pericolosità sociale dell'anziano automobilista vista la condotta tenuta.
Ha ucciso perché voleva uccidere.  E lo potrebbe fare di nuovo...  questo pensa il GIP per tenerlo in carcere.
Io non ho elementi per valutare il caso concreto...so che addirittura in caso di condanna il carcere per le persone oltre i 70 sono l'eccezione, qui siamo all'udienza di conferma dell'arresto, nemmeno al rinvio a giudizio... E che un uomo di 71 anni , tanti ne ha l'imputato, sia eccezionalmente pericoloso, bé ho tutta la sua vita per valutarlo no ? Se è così pericoloso caspita, in 71 anni avrà ben avuto modo di dimostrarlo. precedenti penali rilevanti..., segnalazioni della polizia. Se no come c'è arrivato questo libero a 71 anni ? L'unica cosa che si sa, è che un ex dirigente di azienda ora in pensione, Non proprio il curriculum di Al Capone.
Badate, io non difendo questo signore, se i fatti saranno confermati merita di essere punito e che , nonostante l'età, la prigione la conosca visto che non si può uccidere volontariamente una persona e farla franca perché anziani.
Difendo, al solito, il principio che il processo qualsiasi persona lo deve normalmente affrontare da LIBERO. Anche se sono certo che sia COLPEVOLE. E perché questo ? Perché è BENE che la mia certezza sia sottoposto al vaglio di un giudizio con tanto di difesa. Questo dice la Costituzione perché questo vuole uno stato civile di diritto.
Che la condotta di questo individuo sia stata grave, è evidente, che la conseguenza sia stata nefasta, non serve dirlo, ma che per un giorno di "ordinaria follia" possa essere in un'ora (tanto è durata l'udienza del GIP) giudicata una vita (perché questo deve essere fatto per giudicare una persona "socialmente pericolosa" ), questo io lo nego.
Faccio un paragone che vi farà rabbrividire....leggo che il mostro di Oslo, se in 8 settimane , due mesi, non sarà processato e condannato, tornerà LIBERO (ovviamente in attesa che il processo si concluda). Più di otto settimane in Norvegia il carcere preventivo non è previsto NEMMENO per un killer che ha ucciso 93 persone ed è reo confesso.
Follia penserete, e invece è la differenza tra il Diritto e la Vendetta. 
Voi  da che parte state? 

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