Leggo su FB un post di Arturo Doilo, un esponente del movimento Libertario, che nel commentare i numeri partoriti dalla guardia di finanza in ordine all'evasione fiscale generale e recente, fa una serie di osservazioni critiche non banali.
Alcune sono tratte da considerazioni di un opinionista che conosco bene e che apprezzo : Davide Giacalone, altre sono sue e che voglio verificare ma intanto le propongo sia come spunto di riflessione ma anche di eventuale contestazione.
Mi riferisco in particolare alla affermazione che alla resa dei conti il 90% dell'evasione lamentata sarebbe costituita dai proventi malavitosi di Mafia, Camorra et similia.
Se così fosse, certo sarebbe scandaloso : aizzare la protesta della gente contro i fantomatoci evasori della porta accanto laddove il problema è ALTROVE e di impossibile soluzione.(ci andate voi a riscuotere dagli eredi di Riina ? le fiamme gialle no davvero).
Ma ci torneremo su...verifiche in corso....
Intanto leggete ma con riserva...giudizio sospeso.
Tempo fa, è apparsa la notizia che, secondo il rapporto della Guardia di Finanza l’evasione fiscale è cresciuta nel 2010, addirittura del 46%, ovvero 50 miliardi. Ovviamente abbiamo subito stigmatizzato la notizia, ma volendo tornare ai dati nudi e crudi, credo che qualche altra riflessione vada fatta, come l’ha fatta a suo tempo Davide Giacalone, che in merito alla questione ha scritto che “il 46% di crescita sarebbe, a suo modo, un miracolo, perché il balzo della ricchezza nascosta si sarebbe realizzato dopo due anni di recessione e in un anno di bassa crescita. Ci sarebbe quasi da festeggiare”.
Ragionamento che non fa una grinza e che va aggiunto ad un altro dato, ovvero l’aumento dei controlli a mano armata delle Fiamme Gialle e il corrispondente aumento delle contestazioni (utili a far parlare i giornali, soprattutto quando sono milionarie, anche se successivamente, in giudizio, lo Stato incassa sì e no un decimo di quel che contesta) . Non a caso, lo stesso Giacalone citava un altro dato interessante: “Solo una piccola parte dell’evasione contestata si trasforma, alla fine, in gettito reale, e se sono un milione le contestazioni dei contribuenti nei confronti del fisco, in aumento del 6%, di questi un terzo ottengono ragione in primo grado e dei restanti la metà vince in secondo grado. Ciò significa che in quasi il 70% dei casi il fisco ha torto”!
Ed è forse questo il motivo per cui Tremonti ha introdotto l’illiberalissimo principio del “solve et repete”? (il principio secondo il quale le cartelle che Equitalia ti invia sono esecutive e sei tu a dover dimostrare che sei onesto, non loro che sei disonesto).
L’evasione dell’Irap ammonterebbe a 30,5 miliardi. Ancora Giacalone: “Al netto delle errate contestazioni (ci sono già sentenze che stabiliscono la non sottoposizione all’Irap di contribuenti da cui, invece, la si pretende), resta il fatto che quella tassa, odiosa e punitiva per chi crea lavoro, era considerata una ‘rapina’ da quelle forze politiche che oggi, ma non da oggi, sono al governo”.
AYN RAND |
In conclusione vorrei farvi ragionare su un altro particolare, su altri numeri: secondo le fonti ufficiali l’evasione fiscale supererebbe i 100 miliardi di euro ogni anno. Ma chi sono gli evasori? Leggendo il libro “Metastasi” – nel quale viene intervistato il pentito di ‘ndrangheta Giuseppe Di Bella – si scopre che i dati Eurispes del 2008 dicono che “le varie famiglie calabresi godono di un fatturato di circa 44 miliardi di euro ogni anno e il 62% di questo fatturato arriva dalla droga”. Il che significa che son tutti soldi in nero. A queste cifre, proviamo ad aggiungere il fatturato di Mafia, Camorra e Sacra Corona Unita e non sbaglieremmo di molto nel sostenere che la famosa torta miliardaria di evasione fiscale denunciata dalla Finanza va attribuita, per almeno il 90% a queste associazioni malavitose, che non penso denuncino i soldi incassati dallo spaccio, dall’estorsione e dal gioco d’azzardo.
“Quando vedete che per produrre avete bisogno di un permesso da chi non produce, quando vi rendete conto che il denaro si dirige verso chi sa gestire rapporti politici e non verso chi commercia, quando vedete che gli uomini diventano più ricchi rubando e costringendo piuttosto che lavorando e che le leggi producono (proteggono ?) loro da voi e non voi da loro, allora capirete che la società è condannata”. (Ayn Rand
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