venerdì 12 agosto 2011

FORZA CAMERON !

 
Non so come si evolverà la situazione inglese. So che mi è piaciuta moltissimo la reazione di Cameron e della politica di quel paese, almeno per il momento.
Comprensione ZERO, 16.000 poliziotti per le strade di Londra, partita della nazionale di calcio annullata in un'ora, la partenza della premier league, il campionato di calcio britannico, in forse per il prossimo sabato. " Se tutto questo non bastasse" ha detto Cameron, manderemo per le strade a garantire l'ordine l'esercito". Il partito labourista rimprovera il governo di non essere stato PIU' veloce nel reprimere adeguatamente il fenomeno teppistico e criminale, ma adesso che Cameron fa sul serio, l'opposizione approva.
NON perché non ci siano anche li quelli che in ogni occasione del genere  la buttino sul sociale, ma perché sono veramente pochissimi gli inglesi di destra o di sinistra  disposti a tollerare forme di ribellione fatte a colpi di violenze, rapine, furti, saccheggi. Come si legge sul "Guardian  " Verrà il momento per guardare più attentamente dentro a quello che è successo, operando gli eventuali distinguo del caso. MA NON ORA".. Adesso tutto questo deve cessare SUBITO e ogni mezzo lecito delle forze dell'ordine deve essere immpiegato a tale scopo.
Non voglio nemmeno pensare cosa accadrebbe da noi. Bastano i giornali di sinistra a dare un'idea : Unità. Manifesto e il Fatto Quotidiano (si anche il partito manettaro, della law & order trasfusa nella correnta una volta libertaria ) che stanno li a manipolarsi non vi dico cosa pensando alle ragioni di malessere e disagio di questi giovanotti sicuramente emarginati, ghettizzati e via dicendo.
Ora anche su Repubblica qualcuno ha fatto notare come questi ragazzi non si sbagliano mai : non saccheggiano merce di poco conto, generi alimentari basilari ...non è una rivolta "del pane",,,Scelgono accuratamente mostrandosi preparati : scarpe, felpe, jeans, elettronica...tutto rigorosamente di MARCA.
Non è il necessario che manca, a quello ci pensa lo stato chioccia che spande denaro in sussidi di disoccupazione o in sostegno alle madri più o meno ragazze ma certamente sole nel crescere figli i cui padri hanno fatto perdere le loro tracce o comunque si guardano dal fare i genitori.
Insomma molti di questi giovanotti sono sicuramente venuti su male ma in primis per colpa di NON famiglie, e di genitori irresponsabili e sciagurati. In secondo luogo per il modo sbagliato in cui le società occidentali pensano di sostenere queste situazioni nate storte dall'inizio (l'assistenza a pioggia, senza una verifica dell'impiego dei sussidi e la possibiltà della revoca degli stessi nei casi di parassitismo conclamato , con gente che non lavora e nemmeno ha la minima ide di farlo).. L'obiettivo apparente dei violenti inglesi è prendere ciò che DESIDERANO, non ciò di cui hanno bisogno. A meno che, e potremmo scoprire che si tratta di una assoluta verità ancorché agghiacciante, il cellulare dell'ultimo grido, le nike da 150 euro, i jeans e la felpa firmata non siano considerati oggi una NECESSITA', e il povero ragazzo che non se li può comprare (stiamo sempre parlando delle griffe,  il TOP che ti fa figo) è comprensibile anzi è giusto che spacchi e se li prenda.. Del resto se l'obiettivo marxiano era "da ciascuno secondo le sue capacità ( e se sono zero pazienza...) a ciascuno secondo i suoi BISOGNI , con chi prendersela se sul concetto di bisogno non ci sia oggi chiarezza ?
Un tempo forse si sarebbe potuto identificarlo nella possibilità di avere un'istruzione decente, che consentisse un lavoro dignitoso col quale vivere con sufficiente serenità. . Il "di più" ovviamente era benvenuto ma non era un MUST. Da molto tempo non è più così e ovviamente la crisi economica che da 10 anni affligge in maniera più o meno grave  il nostro paese ma anche l'intero occidente, stra tradendo la pretesa - perché di questo si tratta : PRETESA - dove tutto è dovuto e deve essere facile.
E invece pare che non sia così. Il libro di NEsi che ha vinto il premio Strega quest'anno  sta li a rciordarlo : il mondo è cambiato e nel nostro paese lavora gente disposta a non conoscere domeniche ferie e Natale. E così la fiorentissima industria tessile di Prato, gioiello del nostro manufatto ancora all'alba del 2000, ora è fallita, spazzata via dalla concorrenza cinese.
C'è chi ragiona, pensa che è stato bello finché è durato ma che ci siamo allargati troppo e che comunque la festa è finita, per cui tanto vale cercare di adeguarsi o battendo la nuova concorrenza ( e non è per nulla facile) o accettando di ridimensionarsi.
Poi ci sono gli altri.
E tra questi ci sono teppisti di 20 anni che pensano che in fondo le cose di cui hanno bisogno sono a portata di mano.
Basta spaccare una vetrina e, se serve, qualche testa.

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