11 settembre 2001.
Sono passati 10 anni dal giorno che molti indicano come uno spartiacque, dopo il quale "nulla è stato più lo stesso".
E' davvero così ?
Me lo chiedo. Sicuramente l'episodio fu incredibile, clamoroso, uno di quelli che si fissa nella memoria al punto che tutti si ricordano dov'erano, cosa facevano al momento in cui appresero la notizia.
Una tragedia resa più inquietante dalla inimmaginabilità, dalla ripresa in diretta di quasi tutte le scene dell'orrore (il secondo aereo che si schianta , il panico, i soccorsi, il crollo , la "polverizzazione" delle due torri, le ombre delle persone che si lanciano nel vuoto per sfuggire alle fiamme, scegliendo una morte che ritengono meno atroce.
Un film dell'orrore, però vero.
Tutto questo in effetti fa dell'11 settembre un episodio unico al mondo.
Meno uniche le decine e decine di storie tristissime (gli addii al cellulare ai propri cari, le casualità inaccettabili che hanno condannato o salvato vite), gli episodi di eroismo di gente comune, che non si tira indietro di fronte ai rischi del proprio lavoro - i vigili del fuoco - oppure si scopre "eroe per caso". Cose commoventi, ma che sono proprie di eventi tragici. Sottoposto alla prova più dura, vera, l'essere umano è capace di slanci , di gesti che mai avrebbe immaginato.
Alla ricorrenza scopro che non provo emozione, io che , come tanti (non tutti...c'è chi festeggiò), mi sentii "americano" all'indomani di quell'attacco feroce al paese simbolo della democrazia e della libertà, così come noi la intendiamo.
Io che tra Oriana FAllaci e Tiziano Terzani ho sempre scelto la prima, tutti i giorni e la domenica due volte.
E mi domando il perché di questa mia reazione, che mi si rivela da piccoli particolari...non ho riletto nessuna delle cronache del tempo (pieni i giornali, con almanacchi e album) , ho seguito un paio di trasmissioni rievocative, con attenzione si , ma non emozione., e la mia domanda più ricorrente è come mai un paese come gli USA dopo 10 anni ancora non ha completato la ricostruzione dell'area ? In Giappone dopo il terremoto e lo tsunami di Fukushima, che è costato più di 25.000 morti e la devastazione di un'area ben più vasta, a distanza di mesi le opere realizzate sono incredibili,anche se ovviamente resta tanto da fare. Ma li sono passati 6 mesi, non 10 anni. Probabilmente hanno pesato le incertezze su COSA fare in quell'area. Ma non è importante questo, semplicemente è significativo per me che la mia mente si concentri su questa cosa che francamente so non essere rilevante.
Sono magari i dubbi sparsi a piene mani sul fatto ? I dietrologismi ? I veleni degli amanti dei complotti ? Non stimo Michael Moore e non ho visto il suo film, però non considero Gianni Minoli un cantastorie e il fatto che lui nella sua trasmissione di Storia ("La storia siamo noi", molti la conosceranno, su Rai 2) abbia, proprio in occasione della ricorrenza, fatto una trasmissione piena di domande e di dubbi mi ha scombussolato.
L'accostamento più sconcertante è a Pearl Harbour, l'attacco proditorio dei Giapponesi alla base navale americana nelle Hawaii che fece entrare gli USA in guerra nel 1941. Sono ormai tantissimi i documenti e le testimonianze raccolte che suffragano l'ipotesi che Roosvelt SAPESSE dell'attacco ma avesse bisogno di uno shock per "costringere" gli americani - neutralisti per la maggioranza, a entrare nella guerra contro il nazismo e l'imperialismo nipponico. Per questo non fece nulla. Io francamente non amo la dietrologia, e mi ripugna pensare che si possa arrivare, sia pure per ragioni GRAVI e VITALI, le RAGIONI DI STATO, a sacrificare scientemente migliaia di vite umane. Però so che gli uomini che hanno fatto la storia non pensano come me, una persona piccola.
E quindi, secondo questo parallelo, nel 1941 ci fu Pearl Harbour, nel 2011 ci fu New York, dove un Bush determinato coi suoi consiglieri e mentori a instaurare la pax americana - e per questo scatenare una guerra aperta, anche unilaterale, con il MALE, e gli Stati che lo coltivavano : Afghanistan e Iraq in primis... - crea il casus belli......Non credo a queste cose, mi rifiuto di crederci.
Dopo 10 anni il mondo è cambiato ma a causa delle twin towers ? Mi viene da dire di no.
La pax american non c'è stata, anche se il Mullah Omar è stato sconfitto, Saddam e ora anche Bin LAden uccisi.... L'Iraq non è una democrazia, e in Afghanistan quando nel 2014 andremo via , torneranno i talebani e le migliaia di soldati morti ( tra cui decine di italiani) ci domanderanno perché.
Il mondo occidentale non si è fatto vincere dalla paura : i voli sono continuati, la gente ha continuato a viaggiare, a uscire, a divertirsi, a vivere. I controlli sono stati sempre meno invasivi (almeno in generale) e se vogliamo dare al terrorismo pure la colpa della crisi economica e finanziaria dal 2008 in poi siamo un po' ridicoli.
Resta il problema del rapporto con le nazioni islamiche e con le persone di quella fede. Un problema di integrazione e di rispetto delle leggi, da un lato, e del come porsi con il credo di questi popoli così significativamente diverso dal nostro.
Non semplice, per il quale ci vogliono scelte chiare e tempo.
Ma con il "rimpicciolirsi" del mondo , con i grandi flussi di persone che NON restano più nei posti (poveri) dove sono nate , questo problema ci sarebbe stato comunque. Ground Zero lo ha solo avvelenato per anni.
E quindi no, l'11 settembre non mi sembra abbia cambiato il mondo. Sicuramente ha fatto accadere tante cose. Ma alla fine delle quali, non vedo rivoluzioni. Non legate a quella tragedia.
Resta il ricordo incancellabile e l'impressione per una tragedia così scioccante e, si, lo dico, spettacolare.
God bless America.
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