In molti, eletto De Magistris, hanno osservato che, tra i due mali, Napoli aveva scelto il peggiore, e se ne sarebbe presto accorta.
Secondo Filippo Facci, che credo detesti il sindaco attuale QUASI quanto Di Pietro, il momento è già venuto.
Nel descrivere una giornata tipo del neo sindaco Facci si diverte nel suo articolo su Libero a evidenziare il suo voler essere ovunque, senza fare NULLA.
Al momento la vicenda più emblematica è stata quella del termovalorizzatore.
Per sgomberare i rifiuti De Magistris ha fatto due cose vietate nella sua propaganda elettorale:
1) pagare per trasferirli altrove
2) usare il termovalorizzatore da realizzare però a Capua, nel casertano.
Si trattava di tecnologie obsolete, inquinanti, da non realizzare in NESSUN posto....ma poi si sa, si diventa pratici....e allora nel casertano si può....
Significativa è la polemica tra De Magistris e il direttore del Corriere del Mezzogiorno, Marco Demarco.
Quest'ultimo aveva scritto il 17 ottobre: "Tra Napoli e De Magistris la luna di miele è già finita"
"Nella generale crisi delle strutture di governo, che richiederebbe una massiccia dose di riformismo per adeguarle ai tempi, De Magistris aspira, invece a rappresentare tutto e il contrario di tutto: la politica e l'antipolitica , il capitalismo e l'anti capitalismo, la trasparenza e l'oscurità, l'ambientalismo e la modernità, il devotismo e il laicismo, il comunitarismo e il bonapartismo. Ecco la sua rivoluzione. Eppure, a me sembra evidente che una cosa è destrutturare la vecchia politica, svuotarla di inutili liturgie e dannosi privilegi, e un'altra è fare il deserto intorno a sé".
A questa lucida requisitoria di De Marco che risponde De Magistris?
Che è un amico di Cosentino. BASTA.
Succede quando non si ha molto da replicare.
Si dice che chi fa domande scomode collude col "nemico", e quindi non vale la pena rispondere.
Resta che i napoletani hanno fatto una scelta ben triste e io, che amo la città è ho grande simpatia per i suoi abitanti, me ne cruccio "assai".
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