mercoledì 26 ottobre 2011

E ADESSO NAPOLI? SEI CONTENTA?

Aggiungendo che il vice Di Pietro mirava a sostituire i partiti, i sindacati, le istituzioni consolidate, anche lo Stato e la proprietà privata: questo perché il mondo di De MAgistris è un bene comune e il "laboratorio" è il centro del mondo mentre De Magistris, ovviamente, è il centro del centro, l'uomo della provvidenza,(figura cara agli italiani ma ai napoletani di più), il leader perfetto. Antonio Polito, partenopeo, lo scriveva PRIMA delle elezioni comunali a Napoli...Se alla fine in città il ruolo di primo cittadino se lo contendevano due personaggi molto discutibili, bé in qualche modo Napoli se lo meritava anche, con questo suo mix difficilmente gestibile tra spirito anarchico e voglia di un capo.
In molti, eletto De Magistris, hanno osservato che, tra i due mali, Napoli aveva scelto il peggiore, e se ne sarebbe presto accorta.
Secondo Filippo Facci, che credo detesti il sindaco attuale QUASI quanto Di Pietro, il momento è già venuto.
Nel descrivere una giornata tipo del neo sindaco Facci si diverte nel suo articolo su Libero a evidenziare il suo voler essere ovunque, senza fare NULLA.
Al momento la vicenda più emblematica è stata quella del termovalorizzatore.
Per sgomberare i rifiuti De Magistris ha fatto due cose vietate nella sua propaganda elettorale:
1) pagare per trasferirli altrove
2) usare il termovalorizzatore da realizzare però a Capua, nel casertano.
Si trattava di tecnologie obsolete, inquinanti, da non realizzare in NESSUN posto....ma poi si sa, si diventa pratici....e allora nel casertano si può....
Significativa è la polemica tra De Magistris e il direttore del Corriere del Mezzogiorno, Marco Demarco.
Quest'ultimo aveva scritto il 17 ottobre: "Tra Napoli e De Magistris la luna di miele è già finita"
"Nella generale crisi delle strutture di governo, che richiederebbe una massiccia dose di riformismo per adeguarle ai tempi, De Magistris aspira, invece a rappresentare tutto e il contrario di tutto: la politica e l'antipolitica , il capitalismo e l'anti capitalismo, la trasparenza e l'oscurità, l'ambientalismo e la modernità, il devotismo e il laicismo, il comunitarismo e il bonapartismo. Ecco la sua rivoluzione. Eppure, a me sembra evidente che una cosa è destrutturare la vecchia politica, svuotarla di inutili liturgie e dannosi privilegi, e un'altra è fare il deserto intorno a sé".
A questa lucida requisitoria di De Marco che risponde De Magistris?
Che è un amico di Cosentino. BASTA.
Succede quando non si ha molto da replicare.
Si dice che chi fa domande scomode collude col "nemico", e quindi non vale la pena rispondere.
Resta che i napoletani hanno fatto una scelta ben triste e io, che amo la città è ho grande simpatia per i suoi abitanti, me ne cruccio "assai".

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