venerdì 14 ottobre 2011

LA PAURA DEGLI INDIGNADOS

 
E finalmente sono arrivati anche qui. Come chi? Ma gli Indignados no?
Quella parte di popolazione che vive sulle nuvole, in genere giovani, ma anche tanti anziani affezionati ad idee che se non avessero avuto in qualche posto del mondo conseguenze sanguinarie si potrebbero definire "bislacche".
Sono le idee per le quali si vive con qualcuno che provvede a TE.
Noi nasciamo solo con dei diritti. Il diritto alla casa, al lavoro che vogliamo noi, pagato come diciamo noi, al tempo libero, abbondante e divertente, ai servizi, tanti e gratuiti.
Il Paese dei Balocchi, che infatti Pinocchio inseguiva da bambino e da monello.
Sono quelli che ieri volevano la scuola col 6 politico, con le università dove si doveva insegnare tutto lo scibile, perché non sia mai restasse qualcuno frustrato che non aveva potuto verificare il suo talento e la sua sete di conoscenza sul lupo marsicano, o sull'asino molisano (ci sono stati corsi universitari su queste cose....è vero!!!).
Oggi continuano ad affollare facoltà come Lettere, Architettura, Giurisprudenza, approfittando soprattutto dove non c'è selezione per entrare, pur sapendo che prospettive di lavoro in quei settori sono prossime allo zero (di professori poi nel nostro paese, siamo a posto per i prossimi 3 lustri).
Sono i figli di quelle madri che, anche se il pargolo di casa di leggere, non dico di studiare, un libro non ha nessuna voglia, si fissano a iscriverli al liceo, dove iniziano una lunga carriera di calci nel sedere, di bignami mandati giù con l'imbuto per strappare un pezzo di carta che non gli servirà a nulla.
Sono quelli che ignorano i corsi pagati dalla regione per un migliore inserimento nel lavoro produttivo (successo adesso nel  Lazio), che lasciano liberi l'83% di 1.500 posti offerti per installatori di infissi e il 39% di 1..040 panettieri. In compenso per 220 posti di assistente alla Agenzia delle Entrate ci sono 100.000 domande...
Sono quelli che pretendono il salario nel periodo di praticantato, così tra soldi di papà e stipendiuccio del professionista si può allungare l'happy hour, garantire settimana bianca e vacanza estiva con la fidanzata, anch'essa rigorosamente a casa coi genitori.
Sono quelli che "chissene frega del debito, non lo paghiamo e tanti saluti ai creditori". tanto, che potranno mai farci ? Semplice direi, non darci più soldi per il futuro.
Quei soldi che continuano a pagare gli stipendi a volte inutili di papà e mamma, la pensione al giovane nonno che ancora gioca a tennis al circolo o lavora in nero in qualche sua piccola attività (conosco un magnifico comunista che dopo anni di noioso lavoro dipendente si è scoperto bravissimo venditore di elementi per la ristorazione. Bravo sul serio. Senza ironia. Certo evade, anche se comunista, sono piccole contraddizioni. Chi non ce le ha?). I soldi che sostengano i lavori socialmente utili (tipo spalare la neve d'estate in sicilia), che pagano l'invalidità civile, anche quella falsa (una la prendeva perché cieca, si è scoperto facesse la parrucchiera....ma di "aneddoti" così ce ne sono a centinaia).
I soldi che pagano la cassa integrazione, le rottamazioni per favorire le aziende, che tengono in piedi impianti in perdita pur di salvare posti di lavoro....
Il giorno dopo il default, tutti sti soldi spariscono....perché quelli che abbiamo fregato....non ce li daranno più.
Questo è il DEBITO che non vogliamo pagare, perché non ci piacciono le ricette per risanarlo.
Ma magari tra gli indignados salterà fuori qualche brillante mente economica che dirà "niente paura, i soldi sono facilmente rimediati . Li prendiamo dalla banche (risata, non ne hanno più!) , dai ricchi (con la patrimoniale....vediamo quanti riescono a prenderne) , e dall'evasione fiscale (idem come sopra)". E se non bastassero? Niente paura. LI STAMPIAMO! Ma non possiamo farlo, nell'euro solo la BCE può stampare moneta...E allora usciamo dall'EURO e torniamo alla Lira.
Certo, c'è il problema che le cose che ci servono, petrolio, metano, gas, per parlare solo delle fonti energetiche, non le paghiamo in lire ma in dollari....e lo stesso vale per le tante altre cose che importiamo.
Insomma, chi le vorrà ste lire??
Ma gli indignados risponderanno che è LORO DIRITTO.
Nel 1978 fu Luciano Lama, un uomo che rimpiango tutti i giorni e la domenica due volte, specie pensando a quelli venuti dopo, Epifani e  Camusso pessimi ultimi, a dichiarare l'ovvio indicibile: il salario NON poteva essere una variabile indipendente.  Era il pentimento della scala mobile....
Adesso vale lo stesso discorso esteso al welfare così come lo abbiamo conosciuto (scuole, ospedali, previdenza, pensioni...): non sono una variabile indipendente.
Scriveva oggi Davide Giacalone....cari ragazzi....ma se inizia a non nevicare più d'inverno a causa del mutamento climatico che fate? Assediate gli uffici che emanano i bollettini metereologici?
Giovanotti, quando le cose vanno bene, in genere ne godono tutti, anche quelli che poco sanno e meno sanno fare. Cioè molti di voi.
Quando vanno male, quelli bravi il modo di cavarsela lo trovano, per gli altri ci sono le manifestazioni in piazza. Alla fine delle quali nulla sarà cambiato.

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