Mi si accumulano tanti pensieri nel seguire, con una crescente trepidazione confesso, la crisi europea.
Io non sono mai stato un europeista....non nel senso utopistico del termine: gli STATI UNITI d'EUROPA. Non ci credevo, né ci credo. L'esperienza americana è stata unica e comunque nasce da una colonizzazione con un forte nucleo originario: quello inglese. Gente quindi con UNA LINGUA ( possibile che non si capisca l'importanza fondamentale di questo aspetto!?!?), una provenienza comune, con conseguenza vicinanza se non identità di costumi, di usanze, anche di sistema giuridico. Ciononostante, dopo circa 100 anni dalla nascita, c'è voluta una guerra civile per tenerli insieme...
L'Europa che c'entra con questa esperienza? Zero. E infatti....
Ma infatti quell'idea è solo nei sogni visionari di generose persone (ce ne sono sempre, e per fortuna, perché magari da loro viene la "scintilla" su cui poi fare sul serio).
Più realisticamente si pensava, sempre nelle intenzioni dei fondatori, di una Europa di nazioni federate da patti economici che favorissero contati costanti, compromessi proficui e quindi anche LA PACE.
Che per noi europei di oggi è cosa scontata, ma certo non lo era negli anni 50...e non solo per l'atroce esperienza della seconda guerra mondiale ma per TUTTA la storia europea da SEMPRE. Non c'è angolo al mondo dove i popoli si sono fatti così spesso la guerra come nella civile e colta Europa!
Quando le lezioni sono particolarmente dure, e le due guerre mondiali lo furono eccome, magari è la volta che s'impara.
Uomini di stato forgiati da quella tragedia - e dalle esperienze totalitaristiche che l'avevano preceduta e resa possibile - ebbero il coraggio e la forza di promuovere questo progetto che aveva come obiettivo ALTO la PACE.
E allora la pace era ideale al quale sacrificare volentieri qualcosa del nostro privato. Oggi, come tutte le cose date erroneamente per scontate, non è più così.
Adesso il totem è il BENESSERE.
Di patto in patto, di estensione in estensione, si è arrivati a Shengen, con la libera circolazione tra europei, cosa bellissima ma che ogni tanto qualcuno chiede di restringere per evitare che i migranti, passando di stato in stato, possano entrare in troppi a casa nostra (ricordate la Francia questa estate? Con noi che volevamo usare la normativa europea per passare agli altri i disperati africani di Lampedusa?). E poi allo SME, il serpente monetario che aiutava le monete contro le speculazioni, ma dal quale si poteva anche temporaneamente uscire, perché comunque si conservava la PROPRIO moneta, e la PROPRIA banca centrale.
Tutto questo, in considerazione che la democrazia non procedeva spedita come i trattati economici, sembrava funzionare decentemente. Trattati sempre più stringenti, in un'identità però mai compromessa.
Poi è arrivato l'Euro, la moneta unica e la Banca Centrale Europea....
E lì le cose hanno smesso di funzionare. Tutti ricorderete che trauma è stato per gli italiani l'ingresso dell'Euro : sostanziale dimezzazione degli stipendi....il famoso "mi pagano in lire, spendo in euro". Il cambio 1967....lire per un euro del tutto superato nel commercio al minuto, dove immediatamente o quasi il cambio fu 1 euro = 1.000 lire. E quindi chi guadagnava due milioni di lire, ricevendo 1.000 euro, si è ritrovato con il potere d'acquisto di 1.000.000.... Colpa dei nostri governi si è detto, che non hanno gestito bene la transizione. Vero probabilmente, ma forse anche colpa degli italiani subito pronti ad approfittare dell'opportunità?
Ci abbiamo messo anni per risollevarci da questo trauma accaduto nel 2002 ed ecco nel 2007-2008 arrivare la Grande Crisi, che non si riesce a superare e anzi pare OGGI arrivata al suo azimut.
L'Europa, mai unita politicamente ma prospera economicamente, ora non riesce più né collettivamente né singolarmente (nazione per nazione) a reggere il confronto coi mercati globali, con la speculazione finanziaria.
E i compromessi tutto sommato semplici realizzati nei tempi di economia buona, dove i benefici alla fine superavano i sacrifici, non riescono più. Perché ognuno sospetta dell'altro, ognuno non si fida dell'altro.
Non avete letto dei nostri banchieri che criticano il governo di non difenderli accettando scelte franco-tedesche tese a salvaguardare le LORO banche asfissiando le nostre? Io si.
Non avete letto i commenti di chi ricorda che la Merkel e Sarkozy, prima di essere statisti europei (che infatti NON sono) sono i leader politici di Germania e Francia? E che certamente hanno ben prima in mente gli interessi dei LORO cittadini, che sono quelli che dovranno rivotarli (il 2012 è anno di elezioni per entrambi).
Si grida allo scandalo perché Papandreu ha preannunciato un referendum per l'approvazione popolare del piano di sacrifici votati dal parlamento. Anche io sono perplesso...avrebbe dovuto farlo già un anno fa, prima di intascare il primo finanziamento europeo... Però, osservato questo, perché non ci si scandalizza se la Merkel ha bisogno dell'ok del SUO parlamento per varare provvedimenti come il fondo salva stati, l'EBA, stanziare un milione di miliardi di euro a tale scopo, e si rimprovera Papandreu? Certo un referendum non è un voto parlamentare (che il premier greco era riuscito ad incassare) ma volete paragonare la situazione tedesca , di un popolo che fa una questione di PRINCIPIO (giusta per carità), rispetto a quella greca dove c'è in gioco l'ESISTENZA ?.
Ecco, tutte queste immense differenze non si risolvono con la moneta unica ma con una unione politica, che passa per l'elettorato VERO, per cui la Merkel decide per me perché sono EUROPEO, non più italiano, e la maggioranza di NOI europei l'ha votata.
Così non è....e questo vizia tutto il resto.
Questa Europa che assomiglia sempre più alla biblica Babele (anche e proprio per le 100 lingue diverse) vuole allargarsi ulteriormente, coi paesi dell'est in corsia di ingresso, e dove Serbia, Croazia, ma anche la Turchia vorrebbero entrare....
C'è qualcosa che non riesco a comprendere. Perché l'europa viene vista come castello meraviglioso?
Impone regole, sottopone ad esami francamente irritanti con tanto di voti sui diritti civili, sulle politiche nazionali...Perché? Forse è che fuori, da soli, nel mondo globale, è PEGGIO?
Non so rispondere.
Però una cosa la so: non c'è mai stata un'Europa unita politicamente ed economicamente i compromessi sono sempre stati TANTI. Ora siamo chiamati a farne di enormi.
Forse è il caso che ci prendiamo la nostra responsabilità e torniamo a dire si o no.
E se diciamo SI, poi iniziamo a pedalare a testa bassa...
In fondo le prossime elezioni potrebbero porre un quesito semplice...restare in Europa, accettandone i MUST, o rinunciarvi, pensando di avere in mente un sistema migliore e vedere se funziona.
Continuare a dire Berlusconi go home....è diventato stupido a questo punto non credete?
Non è mica lui che ci governa!
PAOLO CAVUTO HA SCRITTO 2.11
RispondiEliminaHmm..certo come dargli torto?però però..molto facile parlare ora che siamo nella.melma fino al collo..io la vedo in maniera un po' diversa..i ventenni di oggi cominciano ad essere davvero europei..parlano inglese, viaggiano molto più di noi, socializzano anche solo via web..e poi l'euro: lasciando da parte le recriminazioni, perché è evidente che senza l'euro i paesi pigs sarebbero già falliti, o se.non falliti, ridotti a paesi del terzo mondo dalle continue svalutazioni, lasciando da parte tutto questo, possibile che nessuno riconosca la grandezza e la novità storica dell'euro? È stato il primo caso della storia di moneta unica tra paesi diversi,magari percettibile, ma secondo me ampiamente positivo..e lo conferma sia la forza sulle altre valute, sia il fatto che altri stati continuano ad entrare e vogliono entrare..ultima cosa..il referendum greco..come si fa a paragonare alle verifiche politiche della merkel? la grecia non è obbligata a stare nell'euro, ha truccato i conti per rimanervi ed ora fa il referendum? Stanno scherzando, vero?la germania, per contro, è obbligata quella che ci sta rimettendo di più da questo casino, perché loro "hanno fatto i bravi " ed ora si trovano a dover finanziare le politiche fallimentari degli altri paesi.
aro Paolo, conosce tanti ventenni che parlano così bene inglese ? italiani dico, o spagnoli....per non parlare dei greci...al nord europa si, lo parlano esattamente come la propria lingua....magari accadrà pure, tra qualche lustro, e sarà importante. Ma l'euro l'hanno fatto nel 2002...9 anni fa....e viaggiare per l'Europa i ragazzi lo potevano fare anche prima...
RispondiEliminaQuanto al resto....i limiti dell'Euro sono riconosciuti da tutti...ma NON in chiave distruttiva...bensì di progresso. Sono state fatte delle cose...non sono sufficienti..ne devono essere fatte altre. Altrimenti l'Euro non può esserci. E ognuno torna alle cose sue. Ci sono paesi che sono nell'Eurozona, ma l'Euro non l'hanno voluto e NON lo vogliono.
RispondiEliminaPAULO CAVUTO HA SCRITTO 2.11
RispondiEliminaPossiamo darci del tu? Certo, l'inglese che parliamo tutti noi, non solo i giovani, è ormai un'altra lingua, ma la mia opinione è che sì, i giovani oggi sanno l'inglese mediamente più di quanto lo sapessimo noi alla loro età (io ho 37 anni)..e poi non ti sembra evidente che oggi loro girino l'europa più di quanto lo facessimo noi?
Insomma non ci può essere SOLO una moneta unica per parlare di Europa unita, ancorchè fortemente federale. E tra le cose che mancano ce n'è una molto importante che è una VERA democrazia elettiva. Sicuramente i giovani girano di più. ed è un bene, e ci sono gli erasmus finanziati dalla UE per favorire ancora di più questa cosa. Ma sono contorni, anche importanti, di qualcosa di cui manca ancora il CORPO. E questo dopo 50 anni e passa dal primo trattato. L'Europa è un Club, dov'è utile entrare...Non credo fosse questo il progetto.
RispondiEliminaPAOLO CAVUTO HA SCRITTO 2.11
RispondiEliminaSono d'accordo con te, il mio post non voleva essere una difesa incondizionata della politica comunitaria, ma solo una risposta a tante critiche che trovo eccessive al progetto Europa che secondo me va difeso a tutti i costi.