martedì 21 febbraio 2012

EUROPA...SI NAVIGA A VISTA E LA NEBBIA E' TANTA!!!

Lo Spread diminuisce, la borsa però flette, nonostante l'approvazione nella notte del piano di aiuti alla Grecia (sarà vero? e a che condizioni? prima pagare i carri armati e poi gli stipendi? vedremo), però roba leggera, dopo i tonfi di questa estate.
Un'altra Europa si erge a fianco dell'asse Franco Tedesco e sottoscrive una lettera indirizzata al Commissario Europeo Barroso nonché al presidente europeo Van Rompuy: il rigore finanziario NON può essere l'unico criterio a guidare il cammino europeo. Deve essere favorita la ripresa della CRESCITA, attraverso una maggiore apertura dei mercati europei. Le parole d'ordine sono quelle montiane: liberalizzazioni e concorrenza. E si scopre che in Germania non sono parole graditissime...anche lì esistono le corporazioni e sono MOLTO forti. Lì farmacisti e notai non hanno subito "sgarbi". Al che verrebbe una domanda...ma com'è che stanno meglio??
Comunque la notizia è che questo documento è stato approvato da paesi europei diversi per stato e collocazione , comprendendo i paesi mediterranei e in difficoltà, come noi e la Spagna (la Grecia credo che non possa...anche la rappresentanza internazionale mi sa che è sospesa...), paesi dell'est europa, come Polonia e Cekia, del nord, come Svezia Finlandia Olanda e Gran Bretagna.
Insomma i declassati e le triple A insieme è un bel vedere. E anche una sospensione del duetto Merkozy non dispiace.
Cosa poi questo significherà in concreto....mah, difficile prevederlo.
Anche perché le piuttosto cupe considerazioni che Antonio Polito scrive oggi sull'argomento non sono affatto peregrine, anzi.
La contesa in atto tra creditori e debitori, tra un assetto europeo più Keinesiano (alla Obama), con le rotative a stampare denaro per sostenere il debito e consentire rientri più morbidi , dando la preminenza alla ripresa (ma una ripresa sana ? o il continuare nel vizio del debito, dell'economia fasulla, dei lavori pagati e non produttivi ? ), o più rigorista, come appunto lo vorrebbero i tedeschi.
Polito fa un'osservazione non banale...e se fossimo NOI quelli chiamati a pagare i debiti altrui come ci regoleremmo? Vabbè sto problema a noi non si porrà mai, ma in linea di principio lo sforzo di vedere le cose anche da questa angolazione andrebbe fatto.
Perché si fa presto a dire "federalizziamo il debito", a garantire l'emissione dei titoli di stato non sarà più la singola nazione ma l'intera EUROPA! A quel punto chi oserebbe speculare??
Già, ma se poi di fatto l'unico ricco che VERAMENTE garantisce il debito di TUTTI si rivela la Germania....si comprende bene che a quest'ultima il gioco non troppo gli piaccia.
Polito, pur non essendo un economista, ricorda giustamente che oggi in Europa nessuno ha il respiro forte per politiche espansive, e l'unico modo di finanziare interventi pubblici è stampare moneta. Ma questa cosa, così semplice all'apparenza, non è esattamente gratis. Fatta senza criterio comporta inflazione, perdita di valore del denaro. Avere 3000 euro di stipendio anziché 2000 non risolve poi tanto se nel frattempo i prezzi dei beni sono raddoppiati.
Insomma il problema è serio.
"Se vincono i creditori (i tedeschi), rischiamo di avere una lunga stagnazione; se vincono i debitori (un po' tutti gli altri, noi tra i "di più") , una massiccia  inflazione".
Forse, conclude Polito, non riusciremo ad evitare né l'una né l'altra, ma non vede perché il populismo dei debitori debba essere più raccomandabile di quello dei creditori.
Come detto all'inizio, un discorso molto cupo, reso ancora più pessimista dallo scenario di prossime elezioni che potrebbero sovvertire gli assetti attuali senza che l'Europa abbia trovato una rotta unica e condivisa.
E, come se tutto questo non bastasse, il 2012 è anno bisestile.....

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