sabato 3 marzo 2012

SALVATORE PAROLISI, ANTONIO LUGLI: ADULTERO UGUALE OMICIDA ? E SAI CHE STRAGE !!

Le trasmissioni di cronaca nera non le guardo, e quindi Chi l'ha visto?, Quarto grado, e via di questo passo.
Tanto meno i processi in tv inscenati da Bruno Vespa a Porta a Porta. Credo siano un pessimo servizio alla Giustizia, tesi a solleticare la pancia peggiore dei telespettatori, che credono di farsi un convincimento proprio ed obiettivo laddove finiscono solo per tifare per quello dei soggetti che hanno ascoltato.
E' come se io dicessi di conoscere che so, Guerra e Pace di Tolstoi perché magari ho seguito una trasmissione dove se ne è parlato...Un libro di non ricordo più quante mila pagine, ridotto ad una intesi televisiva...
Ma semmai, come a volta qualche trasmissione culturale fatta bene riesce a fare, posso avere lo STIMOLO, la curiosità a saperne di più, e a LEGGERMELO quel libro per poi poter dire anche la mia.
Ricordo ad una cena un commensale che riteneva di conoscere perfettamente il processo per l'omicidio di Marta Russo, perché aveva seguito tutti i servizi di cronaca di Repubblica .....Allora, se studiate sui bignami, può anche darsi che con un po' di buona sorte e di benevolenza l'esame lo superiate, ma non è certo con quei libricini che uno conosce veramente qualcosa...
Bene, il mio pensiero lo avete capito e quindi le ragioni del mio sfavore per queste trasmissioni.
Lo Zapping però è uno strumento micidiale, e non è che non ci siano fatti di cronaca che non destino la mia curiosità. Io più che altro, specie per i motivi spiegati, evito di iscrivermi alle liste dei partigiani. Tra gli omicidi recenti che mi hanno colpito c'è quello di Melania Rea, di cui è sospettato il marito, Salvatore Parolisi, personaggio a cui si ispirò l'amica e collega Revange per scrivere l'indimenticabile ritratto del "traditore seriale" ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2012/01/parolisi-il-traditore-seriale.html ) .
Mi colpisce, lo confesso, per la bellezza della vittima, e per l'ambiguità del marito, oggi unico accusato dell'omicidio. Però , coerente - e contento di questo - di un principio che mi porto dentro dai 15 anni, non mi faccio condizionare dall'antipatia che istintivamente provo per Parolisi. Non lo feci con Scattone e con la Franzoni : l'antipatia non è una prova e nemmeno un indizio di colpevolezza.
Revange iniziava il suo articolo proprio ricordando invece questo particolare che l'aveva colpita : per le donne, praticamente TUTTE, Parolisi DEVE essere colpevole, visto quante volte ha tradito la povera moglie.
Una pulsione del tutto irrazionale e ingovernabile.
Ecco, ieri a Quarto Grado, trasmissione di Rete Quattro dedicata, come tante ormai, ai fatti di cronaca nera più gettonati dal pubblico, ho avuto modo di vedere come personaggi in teoria dotati di preparazione specifica (uno psichiatra) o anche semplicemente di intelligenza e di buon senso comune (Barbara Palombelli) non si sottraessero alla tentazione del luogo comune, a esprimere gli stessi pensieri del "popolo" che segue la propria pancia.
Qual'era la tesi di questi "accusatori" ? Che è assolutamente plausibile che Parolisi, scoperto per il suo tradimento e intrappolato in un matrimonio ormai non sopportabile, abbia potuto decidere di uccidere la moglie per tornare libero.
MASTROIANNI IN DIVORZIO ALL'ITALIANA
Insomma, il MOVENTE c'è.  Meluzzi, altro psichiatra, che io NON apprezzo, ha replicato giustamente che se questo deve essere l'esempio a cui può portare la psichiatria applicata alla criminalogia, eravamo messi veramente molto male. Insomma , a distanza di 50 anni, avremmo una riedizione - vera stavolta - di una commedia divertente ma obsoleta come Divorzio all'italiana, con Stefania Sandrelli e Marcello Mastroianni.  Hanno fatto intervenire la Bernardini de Pace da Milano, famosa matrimonialista, per dire cose ovvie come il fatto che, nella normalità, se un matrimonio non si sopporta più, la gente può scegliere sistemi meno cruenti e legali come la separazione e il divorzio. Cose banali, alle quali la Palombelli però obiettava ricordando come in certe realtà di provincia, specie meridionali, la separazione sia ancora una sorta di disonore, una soluzione non percorribile. Tutto è possibile, ma non sarebbe meglio, seguendo proprio il buon senso, farsi guidare dal concetto di PROBABILITA' anziché di mera possibilità ?
Immaginate solo per un momento che ad ogni tradimento scoperto, ad ogni situazione di triangolo (marito, moglie e amante ) che si è incastrata, la soluzione più gettonata fosse l'omicidio del coniuge scomodo...UNA STRAGE !!
Discorso che vale anche per i sospetti che ora pare si stiano addensando sul marito - Antonio Lugli - di Roberta Ragusa ,  la giovane donna scompara a metà gennaio dalla sua casa. Non ha portato nulla con sé, e soprattutto, senza una parola, avrebbe lasciato i due figli. Ecco, qui il criterio della possibilità NON soccorre la Palombelli che dichiara, da madre, come sia impossibile che una mamma abbandoni i suoi figli. Il che palesemente NON è vero in assoluto (la cronaca racconta di tanti casi in cui avviene), piuttosto è vero nella grande maggioranza dei casi. Vede cara signora Rutelli come sia meglio affidarsi con prudenza al concetto di probabilità ? Anche io sono d'accordo con lei in questo secondo caso, e quindi che sia IMPROBABILE che la Ragusa se ne sia andata volontariamente, lasciando i figli. E' assai più plausibile che le sia successo qualcosa. Dopodiché , il sospettato ora sarebbe il marito, perché hanno trovato qualcosa durante la perquisizione della casa ? Questo non si sa. Perché anche qui si è scoperto che aveva una relazione da sei anni che la moglie avrebbe scoperto ? E torniamo al teorema di prima : adultero e quindi (possibile) omicida.
Signori per favore, siamo seri, parliamo della vita delle persone.
Tutto è possibile, ma se proprio non riusciamo a credere nel principio di presunzione d'innocenza, quanto meno quello dei padri romani, che esortavano a basarsi sull'  "id quod plerumque accidit", cioè, "ciò che accade più spesso" teniamolo presente nel momento in cui giudichiamo, comodamente seduti in poltrona, della vita degli altri.

7 commenti:

  1. Vuoi dire Stefano: che stiamo tutti facendo di Parolisi un carnefice e solo l'unico colpevole per una questione di luoghi comuni che tendono a mettere alla gogna un sospettato d'eccellenza come il marito di Melania Rea perchè è un adultero e in quanto tale condannabile dalla gente perchè moralmente incapace di essere onesto? e tutto questo solo per sentito blaterare «chiacchiere di corridoio»? Forse è cosi, ma la gente comune condanna la slealtà, l'orribile capacità di commettere un delitto che a quanto pare sembra possa essere stato formalmente efferato dal marito di una giovane e bellissima donna che non chiedeva altro che di essere amata..la gente comune condanna l''immoralità, l'assurda dimestichezza con il pensiero più fosco e deprecabile di un uomo che non sa amare e che ha ritenuto ufficialmente opportuno secondo la giustizia, commettere un delitto cosi machiavellicamente ideato..la gente comune si basa sulle informazioni che sovente informano su ciò ke il tribunale decide riguardo alle scoperte che fanno riguardo all'unico indiziato di questa vicenda. IL compulsivismo che in questo caso è nel giudizio delle persone è esagerato ma non per questo non motivato dai continui episodi che fanno di Parolisi il mostro che si dimostra di essere..capisco perfettamente il tuo pensiero caro Stefano e per certi versi sono d'accordo anch'io ma è innegabile l'implicazione che lo stesso Parolisi offre in pasto all'opinione pubblica contraddicendosi, mentendo e dando un immagine di sè che ha ragione di essere interpretata e giudicata cosi come la gente ha deciso di fare.Io credo che non ci sia da parte delle persone un irragionevole accanimento verso Parolisi solo perchè è l'unico probabile assassino di Melania Rea, è a mio parere, l'unico secondo la legge (almeno fino a prova contraria) che ha meditatamente e ragionevolmente ucciso la moglie seguendo un movente banale e decisamente comune: l'infedeltà!

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  2. Da parte mia volevo solo ricordare a chi ha scritto l'articolo sopra, che le statistiche dicone che ogni tre giorni in Italia una donna (moglie, amante, fidanzata, figlia) muore per mano di un uomo.
    Questa E' una strage.
    Non dimentichiamolo mai!

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  3. Rispondo alle due persone che hanno scritto (cosa di cui le ringrazio : commentare è segno di attenzione e le critiche, civili, vanno benissimo ).
    A Rossana (purtroppo il sistema non consente a tutti di comparire, però si può sempre "firmare" il commento anche se all'inizio comparirà come testato come anonimo ), dico due cose : 1) Io non so se PArolisi è innocente. SO che la legge presume che lo sia. Esattamente il CONTRARIO di quello che scrivi tu e che pensano in troppi : siccome gli inquirenti lo ritengono l'unico sospettato, ora è lui a dover dare la prova contraria. NON e' così, NON FUNZIONA (non dovrebbe) funzionare così. L'accusa può avere degli elementi validi, anche delle prove, che ancora non si conoscono, per ritenere Parolisi colpevole....ma quest'ultimo NON è ancora nemmeno stato rinviato a giudizio !! Eppure per Te Rossana, e per tanti altri, è già colpevole "fino a prova contraria". So che sei in buona fede, ma questa posizione è la dimostrazione della barbaria civile a cui siamo giunti. La seconda obiezione a ROssana vale anche per l'altro lettore/lettrice. Conosco bene quella statistica, e ne sono agghiacciato. Però so anche bene che nella stragrande maggioranza dei casi in cui l'uomo che uccide è un ex, o uno che sta per diventare tale, il movente NON è l'adulterio ma l'ESSERE LASCIATO. Uomini che non reggono l'abbandono e reagiscono così. Non sono, in genere, uomini che pensano di sbarazzarsi della moglie scomoda !! Ribadisco : con questo in non sostengo che PArolisi e Lugli siano CERTAMENTE innocenti. NON LO SO. Ma come non lo so io, sono sicuro che non lo sanno i lettori come me, che pure , sulla base di ALTRI giudizi (morali o pseudo tali), li ritengono colpevoli . Comunque grazie per lo stimolo. Sorriso

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  4. Caro Stefano, non essendo avvezza a questo tipo di interazioni e non riuscendo a comparire non ho pensato nemmeno di "firmarmi"..certo è che ho denunciato la mia presenza qui nel sito in cui abitualmente ci capita di scambiare quattro chiacchiere. Rileggendo l'argomento e ponendo l'attenzione in modo più acceso, capisco anche che dal tuo punto di vista forse qualcosa può essere condiviso..il mio intento era proprio quello di farti capire che malgrado l'opinione pubblica in molti casi reputi un uomo colpevole di omicidio solo perchè è l'unico indiziato e perchè è reo di tradimenti nei confronti della moglie, viene facile appunto additarlo e condannarlo ad essere la sola mano omicida. Purtroppo anche se devo ammettere ke sovente è cosi che si agisce, è anche vero che l'unico elemento che abbiamo (e parlo al plurale perchè io faccio parte della gente) per condannarlo, risulta essere la conferma di chi si sta occupando del caso e che quotidianamente ci fornisce elementi per poter confutare la colpevolezza di Parolisi. Non vogliamo tutti un capro espiatorio, vogliamo solo giustizia e al momento non esiste altra prova che porti a dirigere l'attenzione verso nuovi nomi e nuovi fatti..o vogliamo dire "prove".Certamente qsto marito infedele, traditore nel cuore e nella mente..quest'uomo cosi torbido e bugiardo, può anche essere innocente anche se i suoi comportamenti non sono tali, almeno moralmente nei riguardi di sua moglie..ma non credo neppure che possa essere cosi candido, alla base di certe vicende. Probabilmente come Parolisi ce ne sono tanti di uomini e non per questo uccidono la moglie pur avendo scheletri nell'armadio; ma molte delle accuse che sono state rivolte all'indiziato d'eccellenza, lo mettono in una cattiva posizione.Certo è che Salvatore Parolisi dovrà dimostrare la sua innocenza per ripulire la sua immagine di fronte alla gente e semmai si dovesse scoprire che è innocente, con quale faccia comunque potrà tornare alla sua realtà con la consapevolezza di essere quanto meno stato un cattivo marito? E come farà a sostenere gli sguardi della gente, della sua famiglia, di sua figlia? Forse non è lui ad aver ucciso Melania, ma se è vero che lei sapeva di essere stata tradita, probabilmente l'aveva già uccisa nel cuore..aveva pugnalato il loro amore..
    Rossana

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    1. Cara Rossana,

      NON è Parolisi che deve dimostrare la sua innocenza : è l'ACCUSA che DEVE dimostrarne la colpevolezza.

      Le bugie e i tradimenti non costituiscono PROVE e nemmeno INDIZI " gravi precisi e concordanti".

      Possono essere considerati tutt'al più potenti SUGGESTIONI ma una sentenza di colpevolezza non può essere emessa sulla base di SENSAZIONI e VALUTAZIONI soggettive legate alla propria formazione personale, morale e sociale

      Una sentenza deve scaturire dall’analisi e dalla verifica dei FATTI e deve essere sostenuta OGGETTIVAMENTE dalle concrete risultanze di indagini investigative e di perizie scientifiche accurate, complete e difficilmente contestabili. Cosa che non mi sembra ancora riscontrabile nella fattispecie

      L'ANTIPATIA, la SUPERFICIALITA’ e l'NFEDELTA' di un ”accusato” non sono reati.

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    2. Carissimo Stefano

      il tuo blog è stata per me una piacevole scoperta

      BUONA PASQUA e.. a presto !

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