giovedì 26 aprile 2012

"VA DOVE TI PORTA IL CUORE."...MA VAFFA!!!!

Il 2012 è un anno bisestile. La tradizione popolare vuole che sia un anno "funesto" per questa sua anomalia.
Io non sono superstizioso, almeno mi pare di no, però il "bisesto" un po' lo temo.
E tra l'altro quello che è in corso si sta impegnando a dare ragione al popolino...
Tralasciando le vicende personali, molte persone a me vicine hanno visto - e vedono - i sorci verdi in questo primo quadrimestre 2012.
Però, siccome mi piace raccontare quando posso storie positive, almeno nel finale, ho ottenuto il permesso di narrare la vicenda di una mia carissima amica che è riuscita a "raddrizzarsi" dopo una brutta cappottata.
Andiamo con ordine.
Maria, nome di fantasia (anche se è un rimedio piuttosto fittizio. la storia è facilmente riconoscibile da chi conosce i protagonisti) , è una piacente donna di ormai 50 anni.
Donna dinamica, intelligente, molto (troppo , e lo vedremo) istintiva, con una forte predilezione per la relazione con gli uomini. Non pensate subito male...non è tanto una questione sessuale, ma proprio di feeling intellettivo.
Diciamolo, per le donne noi uomini siamo più divertenti, intraprendenti...poi siamo stronzi ma questa è un'altra cosa!
Molto attaccata alla famiglia di origine, ha avuto un matrimonio durato oltre tre lustri e finito a causa del fallimento dell'impresa messa su insieme al compagno. "Nella buona e nella cattiva sorte" dice il sacerdote, ma a parte che nessuno lo sta a sentire, c'è anche che, nella cattiva, la gente spesso rivela il non buono di sé e di questo forse si dovette accorgere Maria.
Comunque dopo quasi vent'anni di matrimonio, un paio di storie andate male, Maria si ritrova a ricominciare da zero in un'età, 48 anni, nella quale trovare nuove storie degne di questo nome semplice non è, e un lavoro ancora MENO.
Però la fitta rete di contatti, amicizie, come detto specie maschili, qualche frutto lo dà, e un suo amico gli procura un colloquio con un simpatico e bravo imprenditore che l'assume come responsabile amministrativa.
Maria è contenta, si mette di lena e guadagna rapidamente la stima e anche la simpatia del suo capo.
Quando la ruota riprende a girare, in genere accadono anche altre cose buone e così la "nostra" si trova un grazioso appartamentino dove organizza piacevolissime cene tra amici vecchi e nuovi. In questa rinnovata vita sociale incontra un giovanotto che inizia un corteggiamento assiduo.
Maria, come molte alla sua età, da un lato sarebbe ben lieta di riavere una bella storia, dall'altra si è un po' corazzata e insomma resta un pochino guardinga. Lui non demorde e  dopo qualche mese lei decide di provare. E così inizia questa nuova relazione, lei dopo qualche mese va a convivere con lui (si chiama anche ottimizzazione delle spese...) e insomma tutto procede bene.
Dopo un annetto circa....lui, chiamiamolo Astolfo,  che ha un solido posto come dirigente in un'azienda, inizia a smaniare, a parlare di mancanza di stimoli lavorativi, di voglia di cambiare, magari all'estero. Maria si allarma alquanto. Tra i motivi della sua accettazione della corte di Astolfo, l'approdo ad una vita finalmente serena , stabile, non era stato secondario e alla soglia dei 50 anni (lui di un paio più giovane) l'avventura, che ha sempre suscitato per la nostra un forte richiamo, ha perso appeal.
Però ascolta e aspetta. Come detto, siamo molto amici e ne parla con me.
Io esprimo due indicazioni imperative : se LEI lo seguirà, come del resto è naturale, PRIMA deve sposarsi, secondo, non deve lasciare il lavoro fino a quando quello di lui non si sarà consolidato.
Ebbé, io sono per l'emancipazione, l'autonomia e compagnia cantando. Ma se una donna, oltretutto grande, deve lasciare il proprio lavoro, la propria sicurezza, per seguire il suo uomo, questo a sua volta la responsabilità se la deve prendere. Ecco, il matrimonio è un'assunzione di responsabilità (sarà per questo che io non mi sono mai sposato? ma manco ho mai chiesto a qualcuna di lasciare tutto e seguirmi!!!)
La seconda cosa, conservare il lavoro, è una semplice prudenza, che qualunque famiglia adotterebbe . Almeno un lavoro "In casa" è bene conservarlo...
Lei si dice d'accordo, e mi dice (pinocchia probabilmente) anche Astolfo...
E ovviamente non viene fatto nulla di tutto questo.
Lui dà le dimissioni dalla sua azienda e parte per l'Inghilterra, lei annuncia al suo capo che tempo due mesi andrà via.
E così fa. A novembre, senza più lavoro, con lui che promette grandi futuri, lei lo raggiunge.
"VA dove ti porta il cuore",....ma l'anima deli mejo.....!
Il Fato in genere non premia gli sciocchi o, come in questo caso, chi fa cose sciocche.
Le sorti magnifiche e progressive non si rivelano tali, il lavoro non decolla , lei finalmente gli chiede conto  (ORA LO FA !?!?!?! ) della concretezza di queste prospettive di lavoro....
Quello che emerge non è esaltante, anzi. Molte speranze, molte bugie.  In breve, la coppia lanciata alla conquista di Londra torna a casa su aerei separati.
E quindi di nuovo tutto terremotato. Maria non ha un uomo (e chissene ci sta tutto!), non ha una casa, soprattutto non ha un lavoro!!
Tutto questo si consuma a gennaio, con l'ingresso del funesto anno bisestile...
La storia però ha un lieto fine, dove la fortuna ha un suo ruolo ma soprattutto i meriti di Maria che non è solo la matta sconsiderata che prende e parte contro ogni prudenza e consiglio.
E' una persona buona, con molti amici che, a differenza delle omocentriche (a Maria  un po' di omocentrismo - malattia femminile di cui abbiamo parlato  http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/01/omocentrismo-una-malattia-femminile-da.html ) - certo non è mancato nella vita...però non in modo totalizzante), non vengono dimenticati del tutto con l'avvento del ganzo di turno. Certo, allentati sì, diradati pure, però un filo la "nostra" lo mantiene sempre e meno male!!!
Così accade che in tre mesi, nemmeno tanto, un caro amico le mette a disposizione prima un locale come laboratorio per i suoi tessuti (molto  brava anche in questo), senza chiederle nessun affitto ("si vedrà se e quando decolla il lavoro " bravo no?!). Poi, il suo vecchio datore di lavoro, come si scopre  un posto, la riprende, nonostante non avesse apprezzato le repentine dimissioni di lei, ma stimandola in compenso  moltissimo come responsabile della segreteria.  E così Maria,  dotata di nuovo di uno stipendio, può trasformare il laboratorio nel suo nuovo appartamento, che l'amico di prima le affitta ad un prezzo buono.
E così, grazie a capacità apprezzate e riconosciute, all'affetto che sa suscitare e coltivare con gli amici, Maria è riuscita a a porre rimedio ad errori non piccoli.
Adesso è lì che giura e spergiura che MAI PIU' lascerà il proprio lavoro e/o rimetterà la propria vita nelle mani di qualcun altro.
Voi ci credete?
A Roma si dice che chi nasce tondo, non more quadrato...
Intanto però lei è la prima a raddrizzare la barca dai marosi del Bisesto...
Speriamo che sia di buon auspicio per tutti noialtri!

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