giovedì 3 maggio 2012

BUFFON E LA SOLITUDINE DEI NUMERI UNO


Cosa avrà pensato Gigi Buffon l'attimo dopo l'incredibile errore che potrebbe costare lo scudetto alla Juventus dopo una stagione inaspettata per i risultati ottenuti ma che se finisse come seconda lascerenne ormai un amaro che manco la Jagermeister di Raz Degan ?
Spietata, la telecamera lo inquadrava e il viso era quello di uno che NON sta affatto bene. Pallido, teso come una corda di violino sul punto di spezzarsi.
Lo stadio lo ha salutato , incoraggiato, e ha fatto bene. Ma se questa papera incredibile dovesse veramente portare a perdere un campionato che a 5 minuti dalla fine di Juve Lecce sembrava quasi cucito sul petto, resterà come episodio indelebile di una carriera favolosa, ma che pare prolungarsi troppo.
Lo dico subito . Oltre a considerarlo un bravissimo atleta, Buffon mi sta simpatico, molto. E' una persona non banale, che dice con sincerità quello che pensa. Non è un ipocrita né un opportunista. Al vertice della sua splendida parabola, nel 2006, laureatosi campione del Mondo con l'Italia di Lippi, migliore giocatore del torneo (subì un solo gol e fu un autorete di Zaccardo ) , acclamato da tutti come il miglior portiere del mondo e tra i primi cinque di tutti i tempi, scelse incredibilmente di scendere in B con la Juventus, retrocessa per i fatti di Calciopoli.
Altri campioni fecero la stessa scelta, ma nessuno era al top sportivo e di mercato di Buffon.
Tanto è vero che solo a lui la società decise di dedicare un omaggio eccezionale : «La società, i compagni, i tifosi e i partner ringraziano Gigi Buffon per essere ancora e sempre il loro numero uno» si legge nella pagina che il club bianconero decise di acquistare nei tre quotidiani sportivi nazionali (Tuttosport, La Gazzetta dello sport, Il Corriere dello sport).La Juventus
Quando alza la coppa del mondo nella notte di Berlino del 2006 Buffon ha 28 anni, da 11 è nel calcio di serie A avendo esordito all'incredibile età di 17 anni (!!), ed è unanimamente il portiere più forte del pianeta calcio, tanto che per molti il secondo posto al pallone d'oro dietro a Cannavaro sembrò un grandissimo torto.
Ne sono passati altri sei, e chissà se , tornando indietro, Gigi deciderebbe ancora di giocarli.
I campi polverosi della serie B, poi il ritorno in A ma non più come squadra da battere, e con lui che inizia a infortunarsi spesso, accumulando lunghe assenze. In realtà lo tortura anche l'insorgere di un'ernia del disco, che si porta dietro fino a quando, nel 2010, dopo i terribili mondiali sudafricani (che lui non giocherà appunto per infortunio ), decide di operarsi. 
Alla Juve qualcuno si pente di aver prolungato il suo contratto nel 2008 portandolo fino al 2013, altri parlano di "debito di gratitudine". La gratitudine è merce strana, per conservarla va continuamente alimentata....
Nella cavalcata sorprendente della Juve di Conte di quest'anno, la Juve presenta un reparto difensivo di grande efficacia, ma il merito va attribuito all'efficace pressing alto di tutta la squadra  e alla stagione di grazia (che temo NON si ripeterà)   dei tre stopper che difendono il portierone : Barzagli (il più bravo ), Chiellini e Bonucci ( il meno sicuro dei tre ma con un ottimo girone di ritorno ). 
Nelle ultime partite, con pochissimi gol subiti, spesso Buffon nemmeno si sporca la maglia. E anche ieri era una serata così. Ci pensa lui a complicarsela fino al harakiri.
Il mestiere di portiere è in fondo infame si sa. Di nessun compagno l'errore appare così letale, irrimediabile. Forse solo quello commesso dal dischetto è paragonabile, anche l'autogol si può avvicinare.
Ma un gollazo così non si dimentica più. Non gli sportivi, non i tifosi, e tanto meno il numero uno che l'ha commesso.
Ieri sera Buffon forse avrà capito quanto De Vecchi, ex portiere del MIlan e suo allenatore nelle giovanili, gli diceva per fortificarlo anche dentro: "ricorda Gigi, il portiere, alla fine, è l'uomo più solo del mondo".

 


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