Non gli attribuisco la colpa della crisi che attraversiamo, ma in realtà la stessa identica che si può attribuire a chi l'ha preceduto: o NON fare, o fare per lo più le cose sbagliate.
Altro difettuccio, si sbaglia spesso a parlare. Da quando non ha più tutti proni ed ossequiosi di fronte al salvatore della Patria , e anche dai giornali amici - Corriere Stampa e Repubblica - arrivano bordate niente male, il nostro ha perso aplomb e deraglia spesso nell'esternare.
E' successo anche ieri, e come al solito rapida è stata la marcia indietro ( accadeva spesso anche a Berlusconi, non si offenda troppo per l'accostamento Super MArio).
Dunque questo è il virgolettato riportato dal Corriere.it:
«Le conseguenze umane» della crisi «dovrebbero far
riflettere chi ha portato l'economia in questo stato e non chi da quello stato
sta cercando di farla uscire». Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario
Monti, a un convegno della Commissione Europea, La frase è stata inizialmente
interpretata in riferimento ai suicidi legati agli effetti della crisi
economica.
LA PRECISAZIONE - Ma poi è arrivata la
precisazione ufficiale: «Non parlavo di suicidi, ma di conseguenze umane».
Parlando poi di chi ha portato l'Italia in questa crisi, Monti ha aggiunto:
«Non mi sono riferito a nessun particolare governo». Infine, conclude: «Mi
spiace di essere stato mal interpretato o strumentalizzato. Non siamo qui per
fare un approfondimento, non per fare speculazioni politiche».
Una frase infelice, come altre. Però le reazioni sono state esagerate. Peggiori della gaffe presidenziale i commenti strumentali dei politici che si rivelano, quelli si, assai miseri, Mi riferisco in particolare a quelli di quel soggetto piccino e accidioso , che spero sparisca nelle elezioni del 2013 (sperare non costa e non viene ancora tassato ), di Donadi dell'IDV che ha detto : "Monti sta dismettendo la sobrietà e che il traballare della
sedia su cui è seduto mette in crisi anche il suo proverbiale aplomb. Il tono
del presidente del Consiglio e dei ministri diventa ogni giorno più arrogante e
stizzoso, ma su una cosa hanno ragione da vendere: il responsabile della crisi
che ha portato il Paese sull'orlo del baratro, ha gettato nella disperazione
tantissime persone e provocato una vera ondata di suicidi è stato il
tragicomico governo Pdl-Lega».
Inqualificabile, lui sì, ma del resto...
A Monti hanno replicato in tanti anche tra gli osservatori della politica e tra questi Oscar Giannino che , al solito, dice molte cose giuste.
Buona Lettura
Mi risulta
incommentabile, il giudizio odierno espresso dal premier Monti sui suicidi
ormai quotidiani, e più che quotidiani, tra piccoli imprenditori, commercianti,
artigiani e partite IVA. Incommentabile perché su casi così dolorosi non
voglio pronunciare parole aspre, come quelle che mi sono venute d’istinto dal
profondo del cuore. Da due settimane animo su radio24 una campagna d’informazione
sul tema, abbiamo aperto un indirizzo disperatimai@radio24.it, abbiamo ricevuto
e riceviamo migliaia di lettere disperate per davvero, che descrivono non
incalliti evasori, ma imprenditori travolti da pretesa fiscale in aumento
verticale, banche che chiedono di rientrare sui fidi, Stato che non paga i suoi
debiti e non compensa i crediti fiscali dopo aver preteso l’anticipo su Iva e
Ires quando fatturi ma non incassi. E’ un quadro terribile, quello della
frattura di continuità in atto nel capitalismo molecolare italiano. Mi e
ci è sembrato giusto dare voce e orecchio a questo grido di dolore che resta
senza risposta. E sono andato letteralmente fuori dai gangheri vedendo che non
una sola parola dai vertici istituzionali del Paese è venuta venerdì, una parola
di comprensione e sostegno al corteo silenzioso delle vedove e dei parenti dei
suicidi, a Bologna. Ora Monti afferma che ai suicidi deve pensare chi non ha
risanato il Paese. E’ pura polemica politica, da incallito uomo di livorosa
fazione politica, non mi pare degna di un premier tecnico chiamato a risolvere
l’emergenza. Berlusconi e il centrodestra hanno sicuramente tutta la
pesantissima responsabilità di non aver fatto quel che si doveva, come destra e
sinistra hanno condiviso la crescita verticale di spesa e tasse. Ma è chi
rappresenta le istituzioni oggi, a non pronunciare una sola parola di
solidarietà, e a non capire che i 100 miliardi di debito commerciale e di
compensazioni fiscali che lo Stato deve alle imprese – 100 miliardi! – si
possono saldare con titoli pubblici e anticipi bancari ricorrendo in garanzia
prosoluto a CDP, che non fa deficit e debito pubblico aggiuntivo secondo i
criteri europei. Questo è quanto occorrerebbe: su-bi-to!. Io ci aggiungerei
anche un’idea simbolica, un memoriale italiano dedicato insimee agli
impenditori suicidi, come a tutti i dipendenti che fanno la stessa cosa
trovatisi senza lavoro, come a tutte le vittime da incidenti sul lavoro. Non
capire che in gioco sono la solidarietà umana e la coesione sociale e nazionale,
e limitarsi a dire che la colpa è di Berlusconi, è qualcosa che non mi sarei
aspettato neanche dal più incattivito partitante in servizio permanente
effettivo.
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