venerdì 8 giugno 2012

STROZZATA DA EQUITALIA UNA ONLUS CHE SEGUE RAGAZZI DISABILI: BEFERA SMENTISCI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

ATTENTI A QUEI DUE 
A 52 anni quasi compiuti, non sono facile all'indignazione. E' roba per i giovani oppure per quelli che fanno a botte nelle partite di calcetto.
Però nel leggere l'articolo pubblicato dal Corriere.it a cura di Andrea Legni, francamente lo stomaco mi si è intorcinato !
Se vogliamo la notizia in sé non è affatto nuova : un soggetto creditore di pagamenti pubblici, non li riceve per tempo, non è in grado di pagare altri soggetti dello Stato (INPS, Tasse...le solite, note cose) ed Equitalia procede.
Tutto "regolare".....
E. come sempre, in che consiste l'"ascolto" dei solerti funzionari dell'agenzia?? Nel rateizzare il debito. Mica a sospenderlo, in attesa che la mano "debitrice" del PUBBLICO, paghi quello che la mano "creditrice" dello stesso animale giuridico (lo Stato) pretende...troppa grazia sarebbe.
Compensare? Quando lo disse Alfano, Monti gridò al golpe !! Poi qualcuno gli ha fatto osservare che aveva esagerato, Passera abbassò i toni, anzi disse che avrebbero valutato...Non se n'è fatto nulla.
Vabbè, rateizziamo. Però senza interessi!!!! E che caspita. Il ritardo mica è colpa mia!! E' di TUO PAPA'"!!! Lo STATO!!  Caro funzionario equitalia, che ti paga lo stipendio, in varie forme più o meno dirette mi frega poco!!!
E invece no, gli interessi vanno pagati. In che misura? Una sciocchezza: il 45% su ogni rata mensile!!!
NON CI CREDO!!! NON PUO' ESSERE VERO!!!!!
E' UN ERRORE DEL GIORNALISTA!!
Dott. Befera, Lei che scrive lettere così garbate e cortesi, in cui pure ci avvisa che siamo sospettati di evadere perché abbiamo investito i nostri risparmi, sia gentile e ci rassicuri!
Smentisca la notizia del Corsera!! Denunci la congiura del giornale servo dei poteri forti che getta fango sul governo Monti e su voialtri, fedeli servi, ah, pardon, servitori (dello Stato ovvio!!).
un soggetto pubblico non può pretendere interessi a tasso usuraio. Come altro definire un interesse che in sei anni, oltretutto "composti",  raddoppia il debito???
In attesa di questa CERTA smentita, resta l'ultima cosa da digerire.
Sapete con chi se la prende stavolta  l'imperturbabile Equitalia? Con una Onlus che svolge servizio di assistenza e recupero a ragazzi disabili .....
Eppure pensavo di non indignarmi più......

VOLONTARIATO E TASSE
Fondi in ritardo: nei guai con Equitalia la onlus di Trigoria che cura i disabili
Una bimba disabile va a cavallo nel centro «Che l'erba cresce» (Legni) Le difficoltà e i ritardi nell'ottenere i crediti dovuti dagli enti pubblici e, di conseguenza, l'impossibilità di fare fronte ai debiti insoluti. Infine il rischio fallimento. Strette tra l'incudine dei ritardi delle amministrazioni e il martello delle cartelle esattoriali di Equitalia non sono solo le imprese, ma sempre più spesso anche le associazioni di volontariato. L'Onlus «Che l'erba cresce» di Trigoria - che dal 2001 ospita ragazzi con vari tipi di disabilità mentale, accompagnandoli in un percorso riabilitativo basato sul contatto con la natura e gli animali - potrebbe esser costretta a chiudere.  
BANDO DA 20 MILA EURO - La storia dell'associazione è quella di tante altre onlus, strozzate dalle tasse e dai mancati crediti. Nel marzo del 2011 si era aggiudicata il bando «Gioco Estate 2011», indetto dal XII Municipio per la realizzazione di un centro estivo. «Contando sui circa 20 mila euro di contributi previsti dal bando, abbiamo sostenuto spese per ammodernare le attrezzature e assumere nuovi educatori qualificati», spiega la presidente dell'associazione Paola Quatrini.
Ma ottenere quei soldi è stato un travaglio: «Il bonifico del pagamento è arrivato in banca solo il 7 giugno, dopo 11 mesi di attesa e dopo giorni interi passati a scrivere solleciti», spiega. «Capiamo i disagi per il ritardo – afferma il presidente del XII Municipio, Pasquale Calzetta – ma il saldo dei bandi dipende dalla Tesoreria di Roma Capitale, che spesso ritarda i pagamenti a causa delle scarse disponibilità di cassa».

Onlus e Equitalia
video.corriere.it
Mancati pagamenti, ritardi nel saldo dei crediti promessi: l'associazione «Che l'erba cresce» rischia il fallimento. Anche se ora il XII Municipio ha pagato, in forte ritardo. Le tasse da pagare, nel frattempo, erano triplicate: a Trigoria la 


 LA SECONDA VOLTA - Ancor più grave è stato il ritardo con cui l'associazione è riuscita ad ottenere il corrispettivo di un altro bando. Questa volta promosso dalla Regione Lazio. Nell'ormai lontano maggio 2006, «Che l'erba cresce» si era aggiudicata il bando «L'isola che non c'è». «Il primo acconto di 2mila euro è stato saldato nel maggio 2007 – ricorda Paola Quatrini – mentre per avere il saldo complessivo abbiamo dovuto aspettare fino al febbraio del 2012 quando, dopo decine di solleciti, siamo riusciti ad ottenere dalla Regione gli altri 20mila euro che ci spettavano». Quasi sei anni di ritardo, durante i quali l'associazione si è trovata impossibilitata a saldare parte dei contributi Irap e Inps che era tenuta a versare.
 CARTELLA ESATTORIALE E INTERESSI - L'importo complessivo dei contributi fiscali cui, a causa dei ritardi delle amministrazioni pubbliche, l'associazione non è riuscita a far fronte ammonta a circa 26mila euro. Ma a ricordare che alle associazioni non è permesso in nessun caso ritardare i pagamenti è arrivata la scure di Equitalia. Sotto forma di cartella esattoriale. «L'importo dovuto con gli interessi è già lievitato a oltre 46mila euro – spiega Paola Quatrini – non potendo pagare in un'unica soluzione ci è stata offerta una dilazione del pagamento in 72 rate». Ma con ulteriori interessi da capogiro: 247 euro su una rata da 540 euro. Il 45% su ogni mensilità da saldare.
RISCHIO FALLIMENTO - «Che l'erba cresce» ora rischia seriamente di chiudere i battenti. Per scongiurare questa ipotesi anche gli educatori che lavorano per l'associazione hanno accettato di posticipare la riscossione dei propri stipendi. Mentre le famiglie che supportano la Onlus si sono autotassate per far fronte ai debiti. Ma forse non basterà: «Se nessuno ci darà una mano dubito che riusciremo ad arrivare alla fine dell'anno», considera Paola Quatrini.
«La nostra associazione è stata fondata da un gruppo di genitori che, come me, volevano aiutare i propri figli autistici, senza alcun fine di lucro. Negli anni abbiamo costruito qualcosa di importante, in estate ospitiamo fino a trenta ragazzi, seguiti da dieci operatori regolarmente assunti, in un maneggio di campagna per il quale paghiamo l'affitto. Noi cercheremo di resistere, innanzitutto per i nostri figli e per gli educatori che stanno facendo tanti sacrifici e rischiano di rimanere senza lavoro, ma sarà molto difficile». 
LA SITUAZIONE IN ITALIA - Quella che sta vivendo l'associazione «Che l'erba cresce» purtroppo non è una situazione anomala nel panorama del volontariato italiano. Ad affermarlo è Andrea Olivero, portavoce del «Forum terzo settore», associazione che rappresenta oltre cento Onlus in tutta Italia. «Riscuotere i corrispettivi pattuiti con le istituzioni sta diventando sempre più difficile un po' in tutta Italia – spiega – ormai riceviamo segnalazioni costanti, in alcuni casi i ritardi superano i 24 mesi». Una situazione che rischia di mettere in ginocchio le associazioni del terzo settore in Italia, andando a danneggiare una forma di assistenza sempre più diffusa, specie per quanto riguarda le persone con disabilità.

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