venerdì 6 luglio 2012

I FINTI PACIFISTI PRO ASSAD


Sono rimasto piuttosto colpito nel leggere dei commenti scritti da lettori del Corriere della Sera all'articolo comparso oggi sul quotidiano e relativo alla tragica vicenda Siriana. A Parigi è in corso un Summit titolato "Amici della Siria", e nel suo intervento il Presidente Hollande ha sintetizzato in cinque punti le intenzioni della comunità internazionale (evidentemente una PARTE di essa ) in ordine alla grave crisi in atto.
Niente di eclatante: 1) Assad e i suoi dovranno rendere conto per il loro operato 2) inasprimento delle sanzioni 3) aumento del sostegno all'opposizione democratica (e qui le domande sono molte: quale opposizione? che tipo di sostegno? come?) 4) Aiuti umanitari alle popolazioni civili (anche qui, come ?) 5) Sostegno alla Siria per la ricostruzione alla fine della crisi (magari come in Libia?).
Insomma, cose non certo inedite...è un po' che si sentono e NON si vedono.
La Clinton, sempre più dura con Assad, ha ammonito Russia e Cina, di fatto i protettori del regime, con i loro veti all'ONU, che ci sarà un prezzo da pagare per la loro linea. Francamente parole molto dure, che rimandano ad una America molto più "in palla" rispetto a quella che è dato vedere da un po'.
Hollande, più diplomaticamente, si è limitato a contestare che, al punto in cui è arrivata, la crisi Siriana possa essere considerata "un affare interno", come invece amano sostenere i russo-cinesi, non a caso assenti dal Summit.
Questo in estrema sintesi il discorso sulle potenze che dibattono sulla Siria. En passant l'articolo  ricordava che anche ieri 45 persone civili erano state uccise dai soldati di Assad
Si parla di 15.000 morti dall'inizio della repressione delle manifestazioni contro il dittatore (marzo 2011).


Questi i commenti che dicevo:
21
12 navi da guerra cinesi oltre a quelle russe nel mediterraneo
06.07|16:59 -indomito-
è questo il risultato della folle corsa alla guerra da parte della NATO in Siria. Il messaggio di Cina e Russia è chiaro: nessuno pensi di fare in Siria e Iran quanto fatto in Libia e Afganistan.

Americani, lasciate il mediterraneo
06.07|16:45 muzioscevo
....andatevene dal Mediterraneo,e smettetela di fomentare guerre. Ancora non l'avete capito che nessuno vi vuole?.Voi francesi non fatevi i guappi, se volete fer guerra alla Siria, fatela voi e gli americani, lasciate il resto d'Europa fuori da questo casino

decenni di guerre continue
06.07|15:54 né-destra-né-sinistra
invece che rafforzare quest' occidente predatorio ostaggio della finanza rapace e criminale l' hanno indebolito. La nostra immagine nel mondo è miserabile. Credibilità zero. Solo i completi idioti possono credere alle guerre umanitarie e altre balle. Siamo detestati ovunque per i nostri crimini (centinaia di migliaia di morti in Afghanistan, Iraq, Libano, Libia e ora Siria). Le potenze asiatiche invece continuano ad acquistare credibilità e si presentano al mondo come elementi di stabilità.

Hollande vuole fare il suo colpo Sarkozy..
06.07|15:10 Mirino
Ho l'impressione che Monsieur Hollande sia più preoccupato dalla possibilità di fare un colpo come aveva fatto Sarkozy per liberare la Libia, che è preoccupato oltre a misura dalla situazione siriana. Quest'impressione viene dal fatto che Monsieur Hollande non aveva mai manifestato altrettanto la sua preoccupazione prima. Se è vero non sarebbe molto prudente. La brutalità del regime siriano ha comunque cominciato in gennaio 2011. In ogni caso nessuno può affermare che il suo discorso è stato indimenticabile ispirato.

Abbiamo perso
06.07|14:37 saropr
Si farebbe prima ad ammettere la sconfitta , sconfitta di una politica occidentale che dopo un ventennio nel quale abbiamo tenuto il mondo in stato di guerra permanente abbiamo ottenuto di rimettere in sella i russi e di fare affacciare i cinesi sul mediterraneo senza che sparassero un colpo. Per questo direi alla signora Clinton che gli unici che stanno pagando e che se finirà male come sembra saremo solo noi, per il semplice fatto che abbiamo sprecato immense risorse senza costrutto,per il semplice fatto che è contro la storia cercare di ripristinare il colonialismo mascherato dall'ipocrisia delle guerre umanitarie e dai tribunali penali internazionali.Insomma il boomerang ci stà tornando disastrosamente addosso

SOLO QUESTI!
NON uno che abbia espresso riprovazione per quanto il regime sta facendo ai suoi cittadini, con rappresaglie che coinvolgono indistintamente donne e bambini. 
Io, e l'ho scritto più volte, rimasi perplesso per l'intervento Nato in Libia, e contestai le ragioni umanitarie addotte proprio sull'assunto che, quelle stesse istanze, in tante altre parti del mondo, restano tranquillamente disattese. Caso poi ha voluto che dopo pochi mesi dall'inizio dei raid Nato in Libia, in Siria iniziassero le manifestazioni contro Assad, e con esse le prime morti da parte della polizia del regime.
Come mai in Libia sì e in Siria no? Era evidentemente una domanda retorica, perché i motivi sono facili da individuare: Gheddafi era un cane sciolto, non protetto da nessuno, e la Libia è un paese con più appeal economico...Però le ragioni ufficiali dell'intervento furono la PROTEZIONE della popolazione civile. Evitare il massacro degli abitanti di Bengasi e delle altre città della Cirenaica che si erano ribellate. 
Per la Siria, e per molti mesi, un assordante Silenzio.
Probabilmente si sperava che Assad facesse presto a sistemare le cose. Nessuno aveva interesse che l'assetto Siriano mutasse.
E invece così non è andata, la rete e quindi i media hanno continuato a riportare le notizie degli eccidi del venerdì, fino a quando, con le prime diserzioni e rivolte di intere città, la cosa ha preso i contorni odierni.
Per cui non si può fare finta di nulla.
Ai commentatori del Corriere mi piacerebbe chiedere cosa farebbero LORO.
La situazione è complessa, non c'è dubbio, il timore che facendo cadere Assad ci si potrebbe ritrovare con qualcosa di peggio (non a caso anche Al Qaeda sabota il regime alawita, troppo "laico") è forte.
Ma ogni volta sentire, anche sul Corriere, la litania dell'Occidente colonialista, dell'America guerrafondaia...maronna...ma fine pena mai ?? Non si sono scolorite ste bandiere arcobaleno finto pacifiste?
L'idea di questi anti colonialisti è quella russa e cinese (veri esempi di nazioni democratiche e non imperialiste)? Questioni interne? Se la vedano loro?
Chissà, magari è l'idea migliore. L'accendiamo?

4 commenti:

  1. Mi sembra di capire che, leggendo i commenti su molti quotidiani online, la propaganda della NATO incomincia a vacillare.
    La questione umanitaria è una balla colossale.
    La Siria è solo la prossima pedina che gli usa e i suoi vassalli vogliono.
    I motivi geostrategici sono molteplici
    Da non sottovalutare neppure le recenti scoperte di immensi giacimenti di Gas in una zona compresa tra Cipro Siria ed Israele.
    Capisco che la Siria non è una democrazia e che il regime sia autoritario, ma nonostante tutto riescono a convivere 40 diverse etnie senza troppi problemi.
    Vogliamo fargli fare la fine dell'afghanistan o dell'Iraq dove ad oggi sono morti più di un milione di civili!

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  2. A parte il piglio polemico, che comunque in rete ci sta, in questi termini, io apprezzo e ringrzio l'autore dell'intervento di cui sopra. Non condivido diverse cose, ma sicuramente lr vicende di Afghanistan e Iraq dimostrano che, anche poensando che l'intervento occidentale sia in buona fede ( è evidente che per il nostro anonimo lettore NO lo è) , i risultati sono mediocri.
    Iò problema è dunque obiettivo. Ma continuo nella domanda ? Le cos devono restare così ? La comunità internazionale non deve far nulla di fronte a certi massacri ? QUestioni loro ? Vorrei una risposta a queste difficili domande

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  3. La comunità internazionale secondo il mio parere deve comprendere tutto il globo.
    I paesi del brics oggi sono più del 40% della popolazione e quasi il 25% del pil mondiale.
    Nel consiglio di sicurezza Cina e Russia pretendono la partecipazione dell'Iran nel processo di transizione e il coinvolgimento di TUTTE le fazioni politiche.
    Non mi sembrano posizioni estremiste.
    Se queste soluzioni per sanare le ferite di un paese sovrano, con ancora la maggioranza pro Assad, non sono condivise, perché non si è mai adottata la stessa intransigenza anche su altri fronti (Congo, Somalia, Nigeria, Sudan, Uganda, Palestina/Israele...)?

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  4. Gentile Silvano
    è evidente che sono tante le situazioni nel mondo in cui si realizzano eccidi di inermi, magari di minoranze religiose, senza che l'ONU se ne occupi seriamente. I paesi che citi ne sono un esempio. Sarebbe bello immaginare questa organizzazione riuscire a stabilire strategie omogenee e condivise per i casi, come quello della Siria, in cui un regime, per mantenere il potere, massacra la sua gente. Tu Silvano scrivi che Assad ha lamaggioranza ...perdona, in base a che dati ? E comunque, questo giustificherebbe la repressione delle manifestazioni della minoranza ? E' quello siriano uno stato dove è possibile verificarla questa maggioranza ? Con libere elezioni ? Evidentemente no. In URSS il sistema ha preferito accettare la propria dissoluzione piuttosto che trascinare il paese in un conflitto civile e tra stati componenti la federazione simil ex Jugoslavia. Lì è andata bene, inaspettatamente. Ma dove non accade così, l'opzione è fregarsene ? Io non immagno né auspico un intervento armato in Siria, ma certo se Russia e Cina isolassero Assad questi probabilmente cercherebbe una soluzione politica. Così pensa di potercela fare a reprimere l'opposzione al regime. A qualunque costo.

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