Francamente, dopo la giornata di venerdì, con la bastonata dei mercati contro Spagna e Italia, senza che ci fossero stati fatti nuovi negativi, e anzi, Madrid stava appunto pagando i tributi di piazza all'approvazione di una ennesima manovra di rigore e austerità, mi ha molto demoralizzato e le scempiaggini del Dr. Befera, come le tante altre che quotidianamente possiamo leggere sui giornali, alla fine mi hanno irritato meno del solito. Resta però la domanda: perché Befera continua a recitare il suo mantra? La pressione fiscale frutto dell'evasione fiscale....
Ma per quanto tempo ancora dobbiamo sentirla sta cazzata? Allora signori qui è un po' come la storia dei compiti a casa da fare per far abbassare lo spread, ricordate? Noi cicale, sciuponi, e a capo del governo il re degli scialacquatori, Silvio Berlusconi, preso da crapule vastose anziché ben governare. Cose anche vere per carità, però osservate come stiamo adesso. Il crapulone non c'è più, Monti ha fatto otto riforme in otto mesi (adesso non stiamo troppo a guardare il capello su come sono fatte ste riforme, belle bastonate comunque le abbiamo prese e le prenderemo no??) e dove sta lo spread? Sempre SOPRA quota 500!!!!
E si vergognasse l'attuale premier nel dure che quando è arrivato lui era a 574, della serie...bé abbiamo migliorato!! Contro Berlusconi c'era tutto l'accanimento del mondo, una maggioranza in frantumi, il ricatto europeo bello chiaro: mandatelo via o niente aiuti. Bene, abbiamo obbedito, Monti ha la più grande maggioranza della storia repubblicana, governa solo per decreto legge (roba da golpe contro il Parlamento), in Europa fanno tutti finta di applaudirlo e ammirarlo, Draghi gli ha dato una bella mano con una trilionata di euro buttati lì sul tavolo delle banche europee, e tutto questo cosa ha portato? a 70 punti di spread in meno?????? Monti, ma vaffa!!!!!
Diciamo la verità! Il problema qui è l'EUROPA!!!, i mercati che non credono più all'EURO, e NON ci investono più. Che con un debito pubblico come quello che gira, con la Spagna capace di aumentarlo di 20 punti grazie alle sue banche e al balletto europeo (soldi allo Stato spagnolo, che così s'indebita ancora di più, o direttamente alle banche, come chiede Madrid..? passato un mese, qualcuno sa cosa hanno deciso??), i fondi pensione di America e Asia non si fidano!. Altro che speculazione! Ma voi li prestereste i vostri soldi a qualcuno che da due anni sta sull'orlo del precipizio?
E torniamo a Befera, che da ANNI sta in quel posto, servitore di governi di centro sinistra e centro destra, quindi presumibilmente capace, e questo va bene. Però da un po' il nostro ha preso troppo gusto al potere del suo ruolo, e si comporta non da amministratore ma da MINISTRO delle finanze. Quando arrivano leggi liberticide in campo tributario, come credere che il Direttore non c'entri NULLA?? Che lui sia un mero Esecutore ?? Sapere come Cesare Mori, il prefetto di ferro degli anni 30 in Sicilia, sgominò la mafia? Ottenendo da Mussolini la sospensione, di fatto, di ogni garanzia legale. I paesi vennero bruciati, rastrellati, le carceri riempite di persone anche solo parenti dei sospetti di mafia. Funzionò.
E Befera ragiona come Cesare Mori. A chi gli chiede come sgominare l'evasione fiscale, lui mica suggerisce l'abbassamento del fabbisogno statale, un realistico ridimensionamento dei servizi, del numero dei dipendenti pubblici, spot pubblicitari dove fanno vedere pronti soccorsi intasati da gente che ha il mal di pancia perché ha una indigestione, 50enni felicemente pensionati che giocano a tennis o a golf. No, le sue strategie sono finalizzate a INCASSARE, e quindi accertamenti a go go, presunzioni di evasione tout court, "abuso di diritto", principio feudale del solve et repete, ganasce fiscali, il sano timore....che importa se poi in Commissione Tributaria i giudici gli danno torto DUE VOLTE SU TRE!?!?
L'altro ieri, in un convegno della Confcommercio, Befera ammetteva candidamente che la pressione fiscale reale da noi fosse ormai la più elevata al mondo, ma al solito di chi era la colpa ? degli EVASORI!
Allora Befera mi deve spiegare questo. Noi abbiamo il debito più alto d'Europa dopo la Grecia. Stiamo messi peggio anche del Portogallo e dell'Irlanda.
Prescindiamo dalla domanda di come mai lui è lì da oltre 10 anni e nonostante ogni anno recuperi una decina di miliardi evasi, il debito NON scende. Non solo, l'evasione fiscale SALE. Ebbé, da più di un anno era sempre stata indicata nella cifra monstre di 120 miliardi, improvvisamente Sangallo, il presidente di Confcommercio, ha parlato di 150 e Befera ovviamente ha assentito. Non sembrerebbe così bravo allora....
Tralasciamo.... Veniamo ai paesi virtuosi. Quelli che le tasse le PAGANO. Germania, Francia, Gran Bretagna, Giappone....come mai in questi paesi la pressione fiscale è comunque elevatissima e con essa anche il debito pubblico? Certo, non come da noi, ma a parte qualche maquillage sui conti, a cui i nostri amici europei non sembrano esenti, in Germania il debito è dell'82%, in Francia dell'88% , GB 83, Giappone addirittura oltre 200%. Dunque Dr. Befera? Come mai l'equazione contribuenti virtuosi = meno debito = meno tasse NON funziona lì?
In attesa, vana , di una risposta che non potrebbe essere data se non perseverando nella menzogna, ecco la denuncia di Davide Giacalone sul tema. C'è anche la narrativa di un accertamento da lui subita. Leggerla non è male, anche per ricordare al Dr. Befera che l'esortazione ai suoi uomini di NON cercare a tutti i costi il "verbale" non è molto ascoltata....
Pericolo fiscale
Sostenere che le
tasse altissime, da record mondiale, siano un derivato dell’evasione fiscale,
come ha fatto Attilio Befera, non solo è falso, ma anche assai pericoloso.
Occorre che si faccia attenzione alle parole, non soffiando a casaccio sul
fuoco. E occorre che non si dia conferma teorica a quella che è già una pessima
sensazione diffusa, ovvero che i soldi si vada a cercarli da quelli che già
pagano. Il che accade, come ho potuto personalmente sperimentare, anche nel
caso della supposta lotta all’evasione.
Il total tax rate,
la pressione fiscale complessiva, sulle imprese raggiunge il 68,5% (Paying
Taxes di Pwc). Superiore, e di molto, a quello degli altri concorrenti europei.
Il prelievo fiscale, considerando non solo le imprese, raggiunge, secondo i
calcoli Confcommercio, il 55% del prodotto interno lordo. Tutto questo per
inseguire una spesa pubblica fuori controllo cui si è aggiunto, da un anno a
questa parte, un altrettanto incontrollabile prezzo del debito pubblico.
Allora: posto che le tasse si pagano e che l’evasione è un crimine contro la
collettività, se tutti pagassero avremmo come risultato una pressione ancora
più forte. Dicono i beferiani: in questo modo si potrebbero diminuire le tasse.
Ma l’esperienza ci dice l’esatto contrario: aumenterebbero le spese. A questo
si aggiunga che ci sono fasce di mercato per le quali l’evasione non è un
vantaggio che porta profitto, ma una condizione che consente il galleggiamento.
In altre parole: lasciandola immutata non possiamo che impoverirci e affondare
tutti.
La soluzione
consiste nell’abbattere il debito pubblico mediante dismissioni di patrimonio
pubblico, riservando una parte di quei proventi sia alla diminuzione della
pressione fiscale che agli investimenti infrastrutturali. Le altre strade sono
solo svenamento progressivo e mortale. Indicare nell’evasore (che va
condannato) il nemico pubblico numero uno non fa che incentivare i gia diffusi
sentimenti di invidia e rabbia sociale, sui quali si può fondare la guerra, non
certo la convivenza civile.
Mi è capitato
d’essere sottoposto a verifica fiscale, che ho appena chiuso. Va bene, i
controlli sono giusti. Quattro finanzieri, in quattro mesi, hanno passato al
setaccio tutti i conti. Solo che già nella prima settimana era chiaro che tornavano,
ma da lì in poi è stato un crescendo rossiniano di richieste sull’uso privato
che faccio dei miei soldi, sui quali era già dimostrata la fedeltà fiscale. Ho
dovuto chiedere copie di assegni a diverse banche. Ho dovuto produrre la copia
della ricevuta di un pagamento effettuato alle poste! Ho dovuto ricostruire
prestazioni idrauliche di due anni prima. Non ha senso, perché questo è solo un
modo per cercare di fregare le persone oneste. Ho lavorato, per settimane,
assieme al commercialista, per rispondere a una cinquantina di quesiti, sotto
la minaccia che se non fossi riuscito a produrre la documentazione (che non era
in mio possesso, ma delle banche) si sarebbero trasformati in rilievi. Poi
ricorrerà, non si preoccupi, mi dicevano. Ma non è sensato, perché ricorrendo
avverso ciò che è irraggionevole si sprecano soldi miei e dello Stato. Morale,
se ne sono andati contestando un solo punto: le schede carburante non recano le
firme dei benzinai, ma solo il timbro. Io non ho mai visto un benzinaio firmare,
ma sarà colpa mia. In ogni caso la cifra è irrilevante.
Befera è bene si
renda conto che aizzare gli italiani che pagano contro quelli che si suppone
non lo facciano, per giunta mettendo nell’elenco degli infedeli quelli che già
pagano moltissimo, ma vengono sottoposti a controlli che mirano esclusivamente
a fare un verbale purché sia, non è il mestiere del servitore dello Stato, ma
del mestatore e sobillatore. Siccome conosciamo tutti la sua preparazione e
determinazione (non a caso presta servizio sotto governi diversi ed è a capo,
contemporaneamente, sia dell’Agenzia delle entrate che di Equitalia, talché la
sua influenza fiscale è superiore a quella dei ministri di passaggio), gli
segnalo la cosa. Per il bene di tutti.
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