KORNELIA ENDER |
Ricordate le nuotatrici della DDR? la Germania Est allora divisa (qualcuno potrebbe dire "bei tempi" pensando a certe odierne rigidità teutoniche!). Kornelia Ender? Vinceva /no tutto. A Montreal 1976 fecero l'en plein di TUTTE le gare femminili tranne la staffetta 4x 100 che miracolosamente venne vinta dagli USA. guidati da una Shirley Babashoff che doveva essere la rivale della Ender e venne invece schiantata. Gli schemi con i "metodi di allenamento" delle ondine germaniche d'oriente devono essere rimasti sepolti sotto le macerie del muro di Berlino visto che questa "scuola" di nuotatrici fantastiche (oltre la Ender c'era la Petra Priemer e altre "campionesse") è SCOMPARSA.
Ora è la volta delle cinesi. Sarà sicuramente un caso, sempre a est siamo e sempre in un regime comunista, dove le vittorie anche in campo sportivo vengono viste come la dimostrazione della superiorità di un sistema.
Il caso sollevato riguarda la Ye Shiwen, che nei 400 misti ha vinto con una frazione a stile libero nuotata con un tempo INFERIORE a quella dei colleghi Ryan Lochte e Michael Phelps.
Ovviamente la ragazza ha detto subito che si tratta di lavoro duro , e noi a questo ci crediamo. Ma in quella macchina straordinaria che "benzina" viene messa?
Personalmente, concordo pienamente con il tecnico americano: quando accade qualcosa di veramente incredibile, bé la storia ci mostra che di mezzo c'è il doping. Qualcuno ricorda Ben Johnson nei 100 metri maschili di atletica, il primo uomo al mondo a scendere sotto i 9.90? Era dopato come un cavallo.
JOHN NABER |
Io la ricordo bene l' olimpiade di Montreal...ricordo le lacrime della Babashoff delusa per arrivare sempre dietro, e ricordo anche l'impressione che mi facevano le ragazze tedesche che rimanevano fredde, composte, dopo le vittorie.
Quando la staffetta americana , proprio all'ultima gara, impedì il filotto nelle gare femminili ( i maschi americani lo avevano fatto in quelle maschili, ma gente come John Naber, Jim Montgomery, Brian Goodell rimarrà negli annali delle storia delle olimpiadi, senza alcuna macchia ) , ci furono tra le nuotatrici yankee scene di giubilo inusitate, proprie di chi era riuscito quantomeno a incrinare il "muro", a lasciare un segno contro "l'ingiustizia".
Roberto Renga, già allora cronista sportivo principe de Il Messaggero, parlò di "gioia bestiale" stigmatizzando la mancanza di stile delle americane nella vittoria.
Sedicenne, presi carta e penna (letteralmente, allora niente mail) e personalmente portai nella portineria del giornale romano una lettera nella quale criticavo aspramente l'articolo concludendo:
"meglio la gioia bestiale di chi, consapevole di essere vittima di qualcosa di "sovraumano", si sfoga in un pianto sfrenato di felicità liberatoria al momento della ormai insperata impresa, rispetto all'aridità disumana di giovani ragazze che, vincendo una gara olimpica, nemmeno sorridono".
Del resto il nostro Mennea l'aveva visto con Borzov, il campione russo della velocità. Vinceva e quasi non alzava le braccia: la prima cosa che faceva era guardare IL TEMPO.
Buona Lettura
LONDRA - E al quarto
giorno scoppia la polemica doping. Senza dirlo, ma facendo esplicitamente cenno
allo scandalo dei mondiali di nuoto di Roma del 1994 quando le cinesi misero a
segno una raffica di record attribuiti al celebre sangue di tartaruga (poi però
si scoprirono una serie di prodotti dopanti) gli americani insinuano il seme
del dubbio: il record di Ye Shiwen, la sedicenne cinese che ha nuotato nei 400
misti vinti con il record del mondo negli ultimi 50 metri dello stile
libero più veloce di Ryan Lochte e Michael Phelps nella stessa gara a livello
maschile, non è credibile.
LA PROTESTA - John
Leonard, direttore esecutivo della World Swimming Coach Association e della Usa
Swimming Coach Association, ha paragonato gli ultimi cento metri stile libero
in 58''68 secondi della cinesina alle prestazioni realizzate in passato dalle
atlete dell'Europa Orientale. Ye, per la sua performance nei 400 misti
individuali, ha vinto la medaglia d'oro. «Dobbiamo esser prudenti quando
parliamo di doping. Ma nella storia del nostro sport quando vediamo qualcosa di
incredibile, e metto incredibile tra virgolette, la storia ci mostra che
c'entra il doping», ha detto Leonard al quotidiano britannico Guardian: «Quegli
ultimi cento metri, a gente che lavora in questo settore da anni, ricordano le
nuotatrici dell'Europa dell'est. Ricordano i 400 misti di Michelle Smith a
Atlanta». Michelle Smith, irlandese, vinse i 400 misti nel 1996 e due anni dopo
fu bandita per quattro anni per doping.
LA POSIZIONE
UFFICIALE DEL CIO - Ma a smentire, per il momento, ogni ombra sul potenziale
uso di sostanze dopanti nel caso di Ye Shiwen, arriva il presidente della
Commissione medica del Cio, Arne Ljungqvist, per il quale «Nel caso in
questione non possiedo elementi che mi permettano di fare altro che applaudire
a questa impresa sportiva». Dal canto suo Ye Shiwen ha dichiarato: «I miei
risultati arrivano dal duro lavoro e dall'allenamento».
Al presidente della Commissione Medica del Cio mi viene da rispondere: basta attendere Sir....
LA STAFFETTA USA VITTORIOSA A MONTREAL 1976 |
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