Allora cari ragazzi ( ma perché per gli adulti non vale ? ) anche col sesso orale tocca usare il preservativo .
Una pratica sessuale molto apprezzata dagli adolescenti, femminucce comprese che percentualmente hanno raggiunto i colleghi, e che ha l'indiscusso vantaggio di non far correre rischi di gravidanze del tutto inaccettabili a quell'età (la ricerca USA di cui parliamo, è tarata appunto sugli adolesenti : 14-18 anni ) .
Ma tolto questo vantaggio non da poco , i pericoli infettivi non sono minori di un rapporto completo.
L'HIV è molto ridotto - e ai commentatori italiani che evidentemente hanno una sessualità più "coinvolgente " di quella americana, e per questo contestavano questo dato, va spiegato che il coito orale non necessariamente si conclude in un certo modo, per cui il seme dell 'uomo non viene sempre "accolto" dalla donna) ma malattie micidiali come la gonorrea possono essere senz'altro trasmesse .
Non sono concetti nuovi, quindi ci si può legittimamente chiedere come mai ogni tanto ci si torni su. In questo caso la preoccupazione viene dall'aumento del ricorso da parte dei giovanissimi a questa variante erotica, convinti di aver risolto il PROBLEMA, quello della gravidanza indesiderata.
Anzi, questi ragazzi si sentono dei grandi fichi, molto responsabili, rispetto ai loro coetanei che improvvidi rischiano di mettere o rimanere incinta .
In realtà, il concetto di profilassi non ha fatto breccia tra gli adulti figuriamoci tra i giovani, che per natura , a quell'età, si sentono invulnerabili.
Il profilattico viene usato dunque poco, e non stupisce che venga preso scarsamente in considerazione per fini esclusivamente anti infettivi.
Un po' più di attenzione viene usata dai più "grandi", coloro che raggiunti i 20 anni scelgono di vivere una stagione sessuale molto vivace, con ricambio frequente di partners e non disdegnando incontri di una notte o poco più (alle olimpiadi , nel villaggio la vendita di profilattici, compresa quella effettuata dalle atletE , ha raggiunti numeri reord, in tono con il carattere competitivo della manifestazione). . Ecco, in questo segmento di popolazione il profilattico viene usato soprattutto in funzione anti virus .
Ma è comprensibile che gli adolescenti, alle prime esperienze, magari con la prima compagnetta (o fidanzatino) siano più fiduciosi (ingenui ? ) e quindi non pensino a rischi di questo tipo.
Ecco, la ricerca USA mette in guardia da questa fiducia, figlia anche della non conoscenza dei rischi effettivi che si corrono, ed esortano i genitori ad un dialogo franco coi figlioli per una corretta consapevolezza.
Il che è sempre cosa buona e giusta, ma personalmente ho il sospetto che molti, all'idea di un rapporto orale preservativo-munito, preferiranno astenersi.Senza contare che il profilattico è strumento idoneo per il maschietto. Per le femminucce come si fa ?
Ecco l'articolo sul Corriere on line
Sesso orale sempre più in voga
Con poca consapevolezza dei rischi
MILANO - C'è molto da fare per rendere i giovani consapevoli
dei rischi che corrono praticando il sesso orale. A dirlo sono i CDC (Centers
for Disease Control and Prevention) di Atlanta, l'ente statunitense che
monitora l'andamento di contagi ed epidemie. Lo studio svela che un adolescente
americano su quattro fa sesso orale prima di iniziare il classico sesso
vaginale: una "rivoluzione" impensabile fino a qualche decennio fa. E
la causa non è solo la paura di gravidanze indesiderate: secondo i ricercatori,
questa motivazione vale solo per gruppi di giovani bianche con alle spalle
famiglie di buon livello culturale (presumibilmente per la pressione dei
genitori a non restare incinte troppo presto).
I NUMERI - Le prime esperienze di sesso orale iniziano presto,
fra i 15 e i 17 anni (44% dei maschi, 39% delle femmine): «una dimostrazione
che le differenze tra generi non esistono più» secondo Terri Fisher, professore
di psicologia all'Università dell'Ohio. Lo studio dei CDC si basa su 6.346
interviste fatte via mail in modo totalmente anonimo su persone dai 15 ai 24
anni. Emergono anche differenze "razziali": i neri (non ispanici)
solitamente iniziano il sesso vaginale prima rispetto ai bianchi, mentre questi
ultimi prediligono per le prime esperienze il sesso orale. Ma va tenuto conto
anche di altre realtà: è in aumento per esempio il numero di giovanissimi che
decide di rimandare qualsiasi attività sessuale, rispetto all'età di
"iniziazione" dei propri genitori.
LE MALATTIE - Craig Roberts, epidemiologo all'Università del
Wisconsin e al Dipartimento di Salute della Madison University nonché membro
dell'American College Health Association, suggerisce che i programmi di
educazione sessuale andrebbero aggiornati con i rischi legati al sesso orale.
Se è vero che con le pratiche orali si riducono a zero i rischi di gravidanza e
a (quasi) zero i rischi di Hiv, è però certo che si possono trasmettere
malattie molto gravi come l'herpes, la gonorrea (di cui peraltro si stanno
diffondendo ceppi resistenti ai farmaci), la clamidia. Per non parlare dei
rischi di tumore legati al Papillomavirus. Il tema è delicato perché il
consiglio di usare il preservativo anche nel sesso orale - sottolineano i
ricercatori dei CDC - è di difficile presa nel giovane pubblico. La soluzione? I
genitori parlino con i propri figli anche di queste pratiche e non solo dei
rapporti "tradizionali", suggerisce Heather Eastman-Mueller,
educatrice sessuale all'Università del Missouri, secondo cui questi temi
«dovrebbero essere all'ordine del giorno tra genitori e figli, fin da
giovanissimi».
Complimenti per l'articolo, è sempre bello vedere l'opera di sensibilizzazione all'uso del preservativo non solo in "casi estremi" ma anche nei rapporti orali (che per molti, non solo giovani, sembrano essere una "cosa a sè"). Io ho scritto un articolo a riguardo qui: http://online.preservativimigliori.com/sesso-orale-preservativo.html sperando di sfatare alcuni tabù che vedono il condom necessario solo per i rapporti classici.
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