martedì 23 ottobre 2012

"IO VOTO BERSANI" . "IO VOTO RENZI "



Seguo il blog QUINTO STATO di GIOVANNI TAURASI . Cura una efficace rassegna stampa tra i giornali e gli opinionisti maggiori e io me ne valgo, consultandolo.
Ovviamente, come ogni blogger, scrive anche le sue opinioni e oggi ho letto la sua dichiarazione di voto per Bersani così motivata :



"Adesso che la questione ‘rottamazione’ (per usare un termine brutale) è stata finalmente derubricata, ed è emersa una spinta unanime per il rinnovamento del gruppo dirigente del PD – che io penso debba sostanziarsi con la piena applicazione dell’art.22 comma 2 dello Statuto del PD, che prevede un massimo di 15 anni di vita parlamentare – possiamo finalmente occuparci di contenuti per le Primarie.
In queste settimane ho provato nostalgia per il Lingotto e per il dibattito nel PD del tempo, quando si delineava un partito che usciva dal Novecento coniugando ragione e sentimento, sogno e realtà, visione e consapevolezza, valori e concretezza, uguaglianza e libertà, merito e diritti, rinnovamento e radici.
Per come si sta configurando, la polarizzazione delle primarie rischia di esasperare la dicotomia di quei termini, mentre avremmo bisogno di tornare ad immaginare un partito che si collochi proprio laddove i poli si incontrano e le antinomie del Novecento si fondono!
Nel confronto tra Renzi e Bersani è perciò possibile cadere nel dilemma dell’asino di Buridano. Per quanto mi riguarda c’è negli interventi di Renzi un richiamo ad alcune parole chiave di cui la sinistra si era finalmente appropriata con la nascita del PD e a cui io sono particolarmente affezionato, mentre in Bersani c’è un forte richiamo ai valori tradizionali della sinistra (che non ho nessuna voglia di disperdere), ma anche il rischio che l’agenda del PD possa restare imprigionata in una visione novecentesca della crisi. Concordo che non si possa riproporre semplicemente la cosiddetta agenda Monti (tutta schiacciata sul rigore), ma ciò non implica necessariamente a mio modo di vedere la pura riproposizione di un’ipotetica agenda Fassina (mi si perdonerà il ragionamento schematico).
Tuttavia ho scelto di sostenere Bersani perché in lui ritrovo maggiore coerenza coi binomi valoriali all’origine del PD che delinearono al Lingotto un partito in grado di tenere assieme tradizione e futuro, pari opportunità e merito, uguaglianza e mobilità sociale, protezione ed emancipazione, regole e libertà, Stato e mercato. Al contrario in Renzi vedo un forte sbilanciamento solo sul secondo polo di quei binomi.
Di Renzi condivido molte analisi e proposte (che sono peraltro del PD e nella Carta di Intenti), ma non credo sia il Sindaco di Firenze il candidato migliore. Spesso sacrifica valori essenziali del centrosinistra. Anche io ritengo che il riconoscimento del merito su cui Renzi insiste giustamente sia decisivo per promuovere mobilità sociale, ma se non l’ancoriamo ad un discorso sulle pari opportunità, anche la meritocrazia può diventare una nuova forma di privilegio. La polemica sulle regole poi non la condivido per nulla. Purtroppo usciamo da un ventennio che ha ritenuto le regole un impaccio, ma senza regole la democrazia muore. Dobbiamo garantire la massima partecipazione, ma è ovvio che chi vota alle primarie del centrosinistra deve sostenere tale schieramento. Il problema non sono le regole, ma il fatto che sull’altro fronte non sono previsti analoghi percorsi democratici di scelta dei candidati. E tuttavia è evidente che se l’amministratore del mio palazzo non convoca l’assemblea condominiale, non posso pretendere di partecipare a quella del condominio dall’altra parte della strada. Qualcuno mi sa dire quando si terranno primarie vere dei grillini o della destra per scegliere i loro candidati? Mai, perché la democrazia si limitano a scimmiottarla sul predellino o sul web.
In queste primarie non scegliamo il segretario del PD, ma il candidato Premier. Per questa ragione scelgo Bersani (che non avevo sostenuto come segretario nel 2009), proprio perché lo ritengo il più attrezzato per guidare il Paese.
Saranno settimane di confronto a volte anche aspro, come accade sempre nei partiti che svolgono primarie, ma io penso che, comunque finisca, il vincitore delle Primarie del centrosinistra c’è già… e si chiama Partito Democratico (come testimoniano i sondaggi), perché in tempi di distacco dalla politica ha offerto agli italiani una straordinaria occasione di partecipazione democratica e una sfida vera per decidere la premiership.
E in questa decisione molto lo dobbiamo al coraggio del segretario. Ed anche per questa ragione lo sostengo!"

Al che ho così risposto :


Gentile Giovanni, da poco sono iscritto tra i followers del tuo bel blog che seguo quotidianamente grazie anche alla puntualità degli aggiornamenti. Fatta questa captatio benevolentiae (però sincera), dico perché non sono d'accordo con il tuo scritto.
1) Bersani non mi pare che rappresenti in alcun modo lo spirito del Lingotto, fondativo del PD. Semmai è l'uomo che ha ricondotto questo partito nell'alveo naturale e tradizionale della sinistra-sinistra, esautorando la componente popolare degli ex della Margherita, per non parlare dei liberali-progressisti, i Liberal e i laburisti. Radicali, espulsi dall'alleanza. Troppo indisciplinati ( vedrai Veldola....). Non sono solo io a dirlo ma  tantissimi osservatori dell'area piddina. Su EUROPA si parlo di Lapsus quando Bersani parò di "alleanza" con le forze liberali. Non erano dunque più i  liberali moderni compresi nel progetto progressista ?  No, roba del 2007, superata. Quindi nessun lapsus, ma evoluzione (o regresso ? ) della linea politica.
2) A Renzi viene rimproverato , non da Te Giovanni, di essere fumoso nei programmi. In parte è vero. Parla di merito, di Europa, di democrat americani , di blairismo....belle cose, per i progressisti del lingotto...forse meno per Fassina e i giovani turchi. Ma in concreto ? Le parole d'ordine di Renzi mi piacciono : rinnovamento ( e infatti grazie a lui finalmente l'articolo 22 dello statuto non diventerà stavolta, come finora, una groviera di deroghe, forse) , solidarietà ma non assistenzialismo, nessuna demonizzazione delle imprese e anche del mercato. Ma tradotto tutto questo in un'epoca di crisi come la nostra, in che riforme si concreta ? Resta che i suoi "slogan" sono ben diversi da quelli Bersaniani, e fin qui...però i suoi, quelli del sindaco di Firenze, orecchiano di più quelli del  "I Can " che ben ricordi.
3) In ogni caso, meglio Renzi di un Bersani che sembra prigioniero - anche un po' affetto dalla sindrome di Stoccolma - di quelli "più a sinistra" , e cioè il già citato Fassina, la CGIL della Camusso , Vendola...Questo Bersani potrà dire di no al ripristino delle pensioni di anzianità ? Al recupero dell'articolo 18 ? Alle patrimoniali one, bis e ter ? Renzi dice che lo farà, l'attuale segretario NON dice.
4) Quanto alle primarie, sempre Renzi ha costretto il PD a farne finalmente di VERE. Fino ad ora, erano le legioni che acclamavano l'Imperator già prescelto...Quindi non ne farei un gran vanto. Anche perché, come denuncia il gianburrasca toscano, non è che sulle regole si stia facendo un gran figura...
Per cui , caro Giovanni, se, come me, hai guardato con grande e finora non tanto premiata speranza nel cambiamento del 2007, nella novità del PD, nella cosa NUOVA, che andasse oltre il socialismo storico, più tradizionale e ortodosso (ricordi ? per questo non si entrava nel PSE , si era "diversi". Ora la domanda è già nel cassetto ) , perché la preferenza per Bersani, che in questo senso è indubitabilmente il "vecchio "?.
Usato, magari "sicuro", come dice lui.
Ma usato.
Per questo, io liberale, orfano al momento di una proposta accettabile nell'area a me più consueta,  voterò Renzi alle primarie. E , se prevarrà, cosa che non credo affatto, anche alle politiche. 

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