giovedì 15 novembre 2012

VOLANO GLI STRACCI TRA GIUDICI E PM A BARI. PERCHE' NON SONO TRISTE ?



Brutte le notizie che arrivano da Bari. Volano gli stracci in procura dopo l'assoluzione di Vendola. I PM che hanno condotto l'accusa contro il Governatore della Puglia contestano che il Giudice che lo ha assolto avrebbe dovuto ASTENERSI, in virtù del rapporto di amicizia con la sorella del buon Nichi.
Lo hanno fatto con una lettera inviata ai loro capi. Una iniziativa decisamente improvvida, che nemmeno si era mai vista.
Il Presidente del Tribunale di Bari ha reagito , come era inevitabile, e si è fatta sentire anche l'Associazione Nazionale dei Magistrati , che ha ricordato gli strumenti istituzionali esistenti per contestare PRIMA l'eventuale parzialità del Giudice , e POI il merito della sua decisione.
Ma andiamo per ordine. A dare pubblicità alla cosa, vari giornali, tra cui quello di Sallusti che in cronaca riporta :
"Il gip che scagionò Vendola, Susanna De Felice, è amica intima della sorella di Vendola, Patrizia. Che è anche amica del pm barese diventato senatore Pd, Gianrico Carofiglio, marito a suo volta del pm barese Francesca Pirrelli, amica anche lei della sorella di Nichi e pm impegnato nelle indagini sulla pubblica amministrazione, giunta Vendola inclusa."  «Già prima del processo - scrive la coppia di pm - eravamo a conoscenza che la dottoressa De Felice fosse amica della sorella di Vendola, Patrizia. Li lega una amicizia diretta, sia la frequentazione di amici in comune quali il collega e attuale senatore Gianrico Carofiglio e la moglie dottoressa Pirrelli, sostituto di questo ufficio, entrambi amici stretti di Patrizia Vendola, vedi intervista del dottore Carofiglio che si allega». Effettivamente il 3 aprile 2009 l'ex pm-senatore-scrittore, a Repubblica confermava: «Mia moglie e io siamo amici di Patrizia Vendola, sorella del presidente della Regione. Il fatto è notorio (...). Quando a mia moglie recentemente è capitato un procedimento in cui l'indagato era il presidente della Regione (una querela per diffamazione, ndr) ha semplicemente fatto quello che fa un magistrato serio in un caso del genere: si è astenuta e il fascicolo è passato ad altri»
Ora, detta così, sembrerebbe che il GUP , la D.ssa De Felice seria non sarebbe...Prevenendo l'obiezione che poi regolarmente gli è stata mossa, i due PM spiegano perché non si sono valsi dell'istituto della ricusazione : " per rispetto al giudice che avrebbe dovuto avere la sensibilità di astenersi."
Visto il seguito, forse sarebbe stato meglio che questa delicatezza non l'avessero usata.
Tra l'altro, ricorda Il Giornale, : " il gip De Felice, prima di pronunciarsi, sulla scia di voci che le arrivavano all'orecchio, aveva sollevato nero su bianco il problema al suo capo Antonio Diella (che l'aveva respinto) spiegando di non essere amica della sorella di Nichi ma di averla conosciuta in un paio di occasioni, una delle quali a casa della signora Digeronimo. Proprio quella pm delle rimostranze di cui sopra."
E veniamo alle reazioni accennate , riportate dal Corriere del Mezzogiorno :
Il presidente del tribunale di Bari"«Un'iniziativa irrituale ed improvvida»: non usa mezzi termini il presidente del Tribunale di Bari, Vito Savino...........
Secondo Savino, «nel caso in cui ci fossero stati gli estremi o dubbi sulla terzietà del giudice, i pm avrebbero dovuto e potuto farlo prima, e non dopo l'assoluzione». «Il diritto è buon senso e logica, che in questo caso sono mancate», rimarca. E si chiede: «Nel caso in cui il presidente Vendola fosse stato condannato quella lettera sarebbe stata scritta?».  
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L'INTERVENTO DEL ANM - «Le indiscrezioni giornalistiche che parlano di un presunto esposto, fatto pervenire dai sostituti procuratori F. Bretone e D. Digeronimo al Procuratore della Repubblica di Bari e al Procuratore Generale presso la Corte di appello di Bari, suscitano gravi perplessità e profonda preoccupazione - è scritto in una dell'Anm - deve con forza rimarcarsi il carattere assolutamente irrituale dell’iniziativa, che si pone in violazione di ogni regola processuale oltre che dei canoni di lealtà che devono presidiare la condotta delle parti all’interno del processo. "  
La sensazione è che un virus brutto stia attraversando le procure italiane, spingendole a condotte sempre più improvvide. Personalmente, anche io penso che il GUP avrebbe dovuto astenersi, però le va dato atto di essersi posta il problema e di aver chiesto lumi al suo "superiore" (termine improprio, per un Giudice , che non ne ha di regola ) il quale ha ritenuto, sbagliando, che non ci fossero ragioni di opportunità. Dopodiché però i PM dovevano o parlare o tacere per sempre, senza sputtanare il Magistrato e l'Istituzione.
Questo il commento appassionato del Maestro e Avvocato Domenico Battista : 
 " Sconcertante: i PM, al pari dei difensori, avevano tutti i mezzi processuali per sollevare questioni sull'eventuale opportunità di astensione e potevano anche ricusare il GUP ; i medesimi PM hanno tutte le possibilità processuali per impugnare le decisioni del GUP ; sempre i medesimi PM , se sospettano parzialità nella decisione, hanno anche possibilità di presentare denunzie alla competente Procura ex art. 11 o presentare esposti al CSM. L'UNICA COSA CHE CERTAMENTE NON DOVEVANO FARE ERA QUELLA DI INGENERARE SOSPETTI UTILIZZANDO I MEDIA !! Ha ragione il Presidente Savino . Ma il tentativo (e non solo tentativo) di condizionamento nei confronti di un giudice che sta ancora scrivendo la motivazione della decisione sgradita a chi ha esercitato l'azione penale non può finire in una querelle giornalistica , perché costituisce un fatto gravissimo, indice della degenerazione del sistema , ed è sintomo palese del rifiuto della cultura del processo di parti e la non accettazione del controllo giurisdizionale.  "
Sono ovviamente d'accordo col Maestro. Però confesso una debolezza emotiva : questa zuffa interna non mi dispiace affatto. Quel fronte sindacale e consociativo va spaccato, e la sacralità delle Istituzioni non è un dogma ma la conseguenza di una pratica sobria e quotidiana.
Che non c'è. 









  

1 commento:

  1. NON ENTRO IN MERITO ALLA SUDDETTA VICENDA ED IPOTESI DEI RAPPORTI E SENTIMENTI.-

    HO SEMPRE RITENUTO CHE I MAGISTRATI APPLICASSERO LA LEGGE - ANCHE NEI MEANDRI LACUNOSI - DELLA LEGGE. PER UN BENE COLLETTIVO.

    RINCORRENDO I SENTIMENTI . OPINIONI OPINABILI E NON NELLA CONCRETEZZA DEI FATTI ... LA GIUSTIZIA è A RAMENGO .!!!

    CHI PUO' NEGARE CHE IN ITALIA NON C'è GIUSTIZIA.??? IL SUD POI; MERITA IL PREMIO OSCAR.!

    MI FANNO PENA,>E LI AMMIRO< QUEI MAGISTRATI DEL SUD - CONTRO TUTTI - PER FARE GIUSTIZIA RISCHIANO LA VITA ... HANNO VINTO LA BATTAGLIA MA PERSO LA GUERRA ... DA 150ANNI.!!!

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