Ogni tanto dedico spazio all'amore romantico, di cui, come i lettori ma soprattutto le lettrici del Camerlengo sanno, sono un convinto critico.
Ricordo che una volta comprai un libretto di Umberto Galimberti solo per l'aforisma riportato nella pagina che precedeva l'introduzione : "la cosa più difficile da trovare nei legami amorosi , è proprio l'amore " di Rochefoucauld, un raffinato nobile di Francia del 1600, scrittore e filosofo.
In realtà il libro, "Le cose dell'Amore" , edito da Feltrinelli, è molto interessante, e ne suggerisco l'acquisto e l'attenta lettura (magari un giorno gli dedico una recensione...).
Prendo solo spunto dall'introduzione . Galimberti , che certo non è Susanna Tamaro, dedica uno scritto sull'argomento perché nell'epoca del trionfo e della supremazia della "Tecnica" , l'amore ha cambiato forma ed ha acquisito un rilievo inusuale per l'individuo : l'unico spazio in realtà in cui quest'ultimo può pensare di esprimere veramente se stesso, al di fuori dei ruoli che è costretto ad assumere in una società tecnicamente organizzata. Questo però fa sì che essendo diventato l'unico luogo di libera espressione , ecco che diventa anche l'ambito di una radicalizzazione dell'individualismo. Uomini e donne finiscono così nel cercare nella relazione non tanto un vero rapporto con l'altro quanto la realizzazione di sé, quella che non gli riesce più nelle altre manifestazioni sociali, troppo irregimentate.
L'amore diventa quindi "indispensabile per la propria realizzazione come mai lo era stato prima , e al tempo stesso impossibile, perché, nella relazione d'amore, ciò che si cerca non è l'altro , ma, attraverso l'altro, la realizzazione di sé."
Complicato...ma se lo rileggete poi si capisce...
In parole più semplici, in questa ottica i due soggetti della coppia resteranno sempre due singoli IO, non diventando mai NOI.
I risultati mi sembrano piuttosto evidenti, stando alle statistiche crescenti di fallimenti conclamati (separazioni e divorzi, arrivati al 30% del totale) ma anche all'aumentata richiesta di aiuto a psicanalisti e terapie di supporto alla relazione, per chi non si vuole arrendere rivolgendosi subito all'avvocato.
Ciò posto, in nome dell'amore si sentono cose romanticissime e un po' folli.
Una mia cara amica mi ha autorizzato a pubblicare il testo di una mail da lei scritta, diverso tempo fa oramai, ad un uomo amato, senza essere ricambiata, almeno nella dimensione amorosa.
Leggete :
Tu sei ...una cosa in più...perché nn si può fare
diversamente....ma va bene cosi....ci ho messo due anni a decidere che ti
volevo anche e solo cosi.... ..che era meglio una o due volte al mese...una
relazione piu virtuale che reale...due anni a cercare di capire che se anche io
fossi stata libera il ns rapporto sarebbe stato questo o al massimo due lire di
più...ma niente di quello che volevo io
due anni per cercare
di convincermi che l'opera di salvatore l'avevi fatta ed io potevo ritenermi
libera e soddisfatta....
che potevo dirti
grazie volerti bene e tornare sulla mia strada....
che nn avevo motivo
di essere gelosa di nessuna donna...che nn mi spettava...che nn potevo / dovevo
pretendere nulla se nn quello che mi avevi già dato...
due anni per dirmi puoi
fare benissimo bene a meno di lui...
che un altro uomo piu
o meno come te potevo anche trovarlo con un minimo sforzo.....me la sono
raccontata per due anni...
poi appurato che
erano tutte stronzate e che la verita era un'altra....be allora si decide...ok
...
Lui ha la sua
vita...
io la mia...
a lui la sua
piace...a me la mia meno
ma io voglio lui....1
minuto al mese....un minuto al mese....
nn mi ami..?? pace...
frequenti altre
donne...pace
Quindi amore...io ti staro' in parte anche idealizzando...ma
ho avuto l'opportunità ed il tempo (2 anni sono tanti) per pensare e capire...
perché quando si ama
una persona non e' molto facile digerire che vede altre donne (nn saperlo
aiuta, ma io lo so), che non prova lo stesso sentimento per te, che se anche ce
ne fosse l'occasione, il modo, lui non vivrebbe con te la storia che si
desidera...
Non vi ricorda qualcosa ? a me sì, la bellissima e tristissima canzone "Minuetto", della brava e infelice Mia Martini.
Questa amica, per fortuna, non è di quelle che, immolandosi per un amore impossibile, ha rinunciato a vivere in attesa di una telefonata, di un appuntamento...(ce ne sono...avoglia ! ).
La sua vita l'aveva, e intelligentemente l'ha preservata da questa "malia".
Però questo è quello che provava, e questo è quello che scrisse.
E' anche questo amare ? Se la risposta fosse sì, ringrazio il buon Dio di avermene preservato.
Nessun commento:
Posta un commento