martedì 29 gennaio 2013

E ADESSO LO SBRANATORE TREMA : PD SOTTO IL 30% NEI SONDAGGI



Svanito l'effetto Primarie, quando in TV c'erano solo loro e si parlava solo di loro, ecco che il PD, che aveva raggiunto e superato il 33% di Veltroniana memoria (record che non valse la vittoria nel 2008) , viene dato in arretramento e addirittura sotto quota 30%. Anche SEL cala, e la coalizione di sinistra (perché i giornali continuano a scrivere "centro sinistra" ? dov'è il centro in quella formazione ? Tabacci e Donadi ?? mica penseranno che siamo tutti scemi ?? ) sarebbe scesa sotto al 35%. Adesso è più chiaro quando scrivevo che il Porcellum era difeso e voluto da Bersani TANTO QUANTO da Berlusconi ? Con un terzo dei voti (che tra l'altro non corrisponderà ovviamente ad un terzo degli italiani aventi diritto al voto, perché un quarto  alla fine non voterà ) con quale altra porcata di legge il PD poteva prendersi la maggioranza assoluta alla Camera ? Avoglia Napolitano e la Corte Costituzionale a dire che il premio al vincitore delle elezioni doveva essere modificato e scattare solo se superata una soglia minima di voti da raggiungere ! Semmai si vedrà in futuro, quando la sinistra penserà di non essere più il partito di maggioranza relativa che sembra essere oggi ...
Certo, c'era ed è rimasto il problema del Senato, ma mica potevano pretendere che quello che piaceva loro rimanesse e il resto cambiasse ...
In Italia funziona così, anche una Legge importante come quella elettorale non trova mai sintesi di interesse generale, condiviso...segue sempre e unicamente la logica della forza del momento.
Detto questo, come mai il PD cala così tanto ? E' veramente l'effetto dello scandalo Monte dei Paschi ? Pare di sì, secondo la Ghisleri che su questo ha fatto una indagine specifica. Scandalo, e ha una sua logica, che investe anche Mario Monti , che da molti è stato visto sempre come l'UOMO del sistema bancario, e comunque il Premier di un governo tecnico che non avrebbe controllato e tutelato a sufficienza.
Se fosse così, entrambi i due leader, Bersani e Monti, possono contare sull'emotività degli elettori che poi però rientra...A mio parere, quelli convinti, per ideologia e per fazione (quindi quelli del voto CONTRO), non si sposterebbero nemmeno se ci fosse la prova provata del coinvolgimento DIRETTO dei partiti nei vari scandali. Del resto si è già visto, e trasversalmente.
Semmai sono quelli fluttuanti che possono cambiare idea....ma siccome non si vota DOMANI, ma tra un mese circa, PD e Montiani possono sperare che i media mollino la presa e chi aveva cambiato idea , torni a farlo, Possibilissimo.
Certo, per Monti è un po' più dura : non può contare su uno zoccolo spesso e duro come il PD, né sul callo agli scandali di quelli del PDL (la disaffezione a Berlusconi è data dalla crisi, dall'aver governato per anni senza concreti risultati per il suo elettorato , non certo da Ruby , le olgettine e compagnia cantando ). Monti è l'uomo preparato e probo, quello che dovrebbe rompere con le collusioni ben note tra Politica e finanza...
Già l'abbraccio con due che in Parlamento ci stanno, e in modo non sempre limpidissimo, da 30 anni, non appare del tutto coerente, se ci mettiamo che alla fine della giostra delle liste, il partito con meno "nitore" è l'UDC, che lo appoggia, e aggiungiamo 'sta storia del Monte dei Paschi....si comprende che per Monti il momento sia difficile , anche più che per il PD. Che però , con Berlusconi dato in rimonta,  dovrà convivere con vecchi e  foschi fantasmi  notturni da qui al 25 febbraio.
Comunque questi sono i numeri dei vari istituti di ricerca , come riportati dal Corriere della Sera nell'articolo di Antonietta Calabrò







LA RILEVAZIONE - LA LOMBARDIA RESTA IN BILICO

Si restringe la distanza tra Bersani e il Cavaliere Grillo su, centristi in calo

Secondo Ghisleri, sondaggista di fiducida di Berlusconi,
il 41,4% ritiene il Pd coinvolto nella vicenda di Mps

ROMA - Negli Usa la chiamano l'« October surprise» , cioè l'avvenimento imprevisto che accade nel mese precedente le elezioni del presidente degli Stati Uniti e che è in grado di «cambiare» il voto degli americani, tradizionalmente fissato il primo martedì di novembre. Lo scandalo Mps costituirà la January surprise nostrana? Nel giro di una settimana ha «spostato» più del cinque per cento dell'elettorato in base ai sondaggi svolti venerdì e sabato scorso da Euromemedia Research . Anche se il centrodestra nel suo complesso non se ne è avvantaggiato (solo +0,2, ma +1 il Pdl).
Le vicende del Montepaschi «tolgono» al centrosinistra (-1,8) e in particolare al Pd (-1,6). Ma proporzionalmente tolgono molto di più alla Lista Monti (-1,0): e questo vuol dire che «il premier in ogni caso viene percepito dagli italiani come l'uomo delle banche e dell'aiuto alle banche», commenta Alessandra Ghisleri, la sondaggista di fiducia di Silvio Berlusconi, che è stata anche l'unica a testare il caso Mps su un campione significativo della popolazione italiana. L'effetto negativo su Monti si spiega anche perché il 47,3 degli italiani, ritiene che l'Imu sulla prima casa sia stata «messa» per finanziare la banca senese.
Il vero «fenomeno» è che la scorsa settimana è aumentato moltissimo Beppe Grillo: +2,5 per cento. E così proprio mentre il Financial Times immortalava il comico italiano in un'enorme foto in prima pagina, sabato scorso il Movimento 5 Stelle ha raggiunto il 13,1 «diventando», sempre per la Ghisleri, il terzo partito italiano (con un incremento del 25 per cento del suo elettorato in una sola settimana, ma è dato ancora in forte crescita).

Aumentano dello 0,3 e dello 0,1 rispettivamente la lista «Giustizia e libertà (Bonino-Pannella)» e «Fermare il declino» di Oscar Giannino. Aumentano infine di un altro 2,1 gli indecisi, un contenitore in cui si travasano i delusi dal Pd.
Ieri, dunque la situazione testata dalla Ghisleri era: totale centrodestra al 32,4 (con Pdl al 22,2). Totale centrosinistra 35 (con il Pd per la prima volta sotto il 30 per cento, a 29,5). Soprattutto, il centro in discesa al 12,9 con la Lista Monti in calo dell'1 per cento. Questi dati divergono parzialmente dal sondaggio SkyTg24 elaborato da Tecnè in cui la coalizione di centrosinistra è sì «valutata» al 34,9, ma quella di centrodestra (Pdl-Lega ed altri) sfiora solo il 28 per cento (27,9) con la conseguenza che Scelta civica-Monti-Udc e Fli si attestano al 14,5 per centro, mentre Grillo la segue, seppure a distanza ravvicinata (14,2). Il «debole» risultato del centrodestra si spiega, nel sondaggio Tecnè, anche con il fatto che secondo questo istituto di ricerca, la Lombardia sarebbe «tornata» al centrosinistra, con una differenza di 1,5 in più rispetto al centrodestra. Anche se gli incerti ed il non-voto sfiorano il 30 per cento dell'elettorato: costituiscono insomma la «terza coalizione». Questo «risultato» in Lombardia, secondo Tecnè, sarebbe comunque insufficiente per permettere alla coalizione del Pd di raggiungere la maggioranza a Palazzo Madama (vista la perdita di Sicilia e Veneto).
Il sondaggio del Tg di La7, anticipato su Twitter da Enrico Mentana, si avvicina un po' a quello di Euromedia Research : dà un calo dell'1,1 del Pd, una risalita del Pdl al 20 per cento, Monti che torna sotto il 10 e Grillo al 13,7.
Le altre domande del sondaggio di Ghisleri che riguardano lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena permettono di valutare come si potrebbe protrarre nel tempo l'effetto Mps. Solo l'8,3 per cento degli elettori pensa che non vi siano coinvolti i partiti e ben il 41, 4 percento ritiene che vi sia coinvolto il Pd.
Ben il 20,2 per cento degli italiani ritiene che sia una responsabilità di tutti i partiti insieme. In ogni caso il 71,8 per cento degli italiani ritiene che i partiti vi siano coinvolti: al minimo però il Pdl (solo il 2,5 per cento degli italiani lo pensa) e la Lega Nord (lo 0,3 lo pensa). Un dato che di per sé segna la distanza tra i partiti e i cittadini su questo scandalo bancario. Inoltre, ben il 31,2 per cento degli elettori di Pd+Sel ritiene che nello scandalo sia coinvolto il Partito democratico. Quindi, «l'invettiva del segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ("li sbraniamo") è stata una scelta obbligata più che altro per uscire dall'angolo», commenta Ghisleri.




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