Premesse scontate ma necessarie e non di mera forma :
1) La Dittatura non mi piace. Nessuna. MAI. Il concetto di Libertà Individuale rappresenta per me il valore più alto. Più di egalitè e fraternitè di rivoluzionaria (francese) memoria, che pure ovviamente riconosco e apprezzo , ma DOPO.
2) Berlusconi ha annoverato l'ennesima pessima esternazione, tenuto conto del luogo e del giorno in cui la faceva.
3) Sono una persona che sente amicizia per il popolo d'Israele e per gli ebrei. Chi legge il Camerlengo ha visto tanti post che attestano questo.
Le democrazia ha molti difetti, evidentissimi ancor più ai giorni nostri, ma resta il sistema di organizzazione sociale meno peggiore, considerate le alternative.
Ricordo a me stesso come non sia raro , quando i risultati democratici non piacciono, vale a dire le elezioni vinte dagli ALTRI, che si prenda in considerazione idee e piani che con la democrazia c'entrano ben poco...il governo dei "migliori" fu invocato con tanto di appello al Presidente Napolitano da uomini di cultura e impegno come Alberto Asor Rosa , per porre fine al governo Berlusconi, che pure ancora deteneva la fiducia della maggioranza parlamentare. Questo ben prima dell'avvento del Governo Tecnico, preceduto dalle dimissioni volontarie (almeno formalmente ) del Cavaliere.
E nei paesi Arabi , Egitto, Tunisia...l'esito del voto democratico (prima tanto invocato) mica tanto piace, con delegittimazione reciproca delle forze in campo...
Ciò posto, torniamo alle infelicissime esternazioni dell'ex Premier, stigmatizzate giustamente urbi et orbi.
Il Fascismo fece anche cose buone, peccato per questa faccenda delle leggi razziali. Quando gli viene in mente di dire 'sta cosa ? Il Giorno della Memoria.....
Indifendibile. E quindi non lo difendo.
Però nel leggere le critiche giustissime sull'inopportunità assoluta e colpevole di semplicistici giudizi resi in un'occasione importante e delicata, vedo anche una rappresentazione del Fascismo poco storica e molto più politica e ideologica.
Dire : il Fascismo fece anche cose buone, è dire una cosa superficiale, verissimo, ma anche vera (diverso è fare poi intendere che le uniche due cose cattive furono le leggi razziali e la guerra. Furono le peggiori ).
Liquidare 23 anni della Storia italiana ma anche mondiale, perché il Fascismo rappresentò un modello per tanti regimi europei e nel mondo successivi, in poche righe non è possibile, e questo vale per tutti.
Certo , ognuno poi ha maturato un giudizio. Il mio è , come quello dei più, negativo.
Ma lo studio di quel periodo, per uno che ama la Storia, è affascinante perché tante cose fa comprendere della società italiana, e degli italiani.
In particolare, la comprensione di un dato non controverso : dalla fine degli anni 20 alle vittorie coloniali, il Fascismo fu un regime che godette del consenso della grande maggioranza degli italiani.
Qualcosa che non ebbe il Franchismo spagnolo, che pure non fu rovesciato, si consumò...o altri fascismi del tempo, come quello Ungherese dell'Ammiraglio Horty, per passare agli imitatori del dopoguerra, come la Grecia dei Colonnelli, il Cile di Pinochet...Forse l'Argentina di Peron ebbe momenti di altrettanto favore ma su un arco di tempo molto più breve. Sono accostamenti a braccio, con mille differenze...però parliamo sempre di "fascismi".
I più grandi giornalisti italiani del dopoguerra furono fascisti, per periodi più o meno lunghi : Giorgio Bocca, Eugenio Scalfari, Indro Montanelli. Certo, non diventarono , ci nacquero...però, caratterialmente portati a non essere soggetti passivi della società, da giovani parteciparono e aderirono al fascismo. Si ricredettero, con atteggiamenti variamente critici.
Insomma, si può liquidare la cosa come l'inevitabile conseguenza della soppressione di ogni forma di opposizione e dissenso, ma non è quello che dicono storici che al fascismo hanno dedicato anni di studio e migliaia di pagine.
I numeri dei Tribunali Speciali, creati proprio per la repressione dell'opposizione, confermano il carattere certo non sanguinario del Fascismo italiano in patria.
Riporto da un blog rigorosamente di sinistra e antifascista (Quinti Stato ) : " Dal 1926 al 1943 sono deferiti al Tribunale Speciale 15.806
persone, tra cui 891 donne. Vengono processate 5619 persone, tra cui 124 donne,
e condannate 4596 per un totale di 27735 anni di carcere e 7 ergastoli.
Condannati solo per le loro opinioni politiche!
Tra il 1926 ed il 1943 sono 12.330 gli antifascisti inviati
al confino (tra cui 145 donne)."
Io ho osservato :
"L’Italia inventò il Fascismo, e questo non è un bel primato,
ancorché a est già esisteva un’altra grande dittatura che notoriamente si
mostrò molto più efficace nel reprimere, deportare e uccidere. La suggestione
dei numeri è sempre grande, ma se si vedono da un punto di vista storico,
possono dire cose diverse. Che una dittatura reprima l’opposizione, è una
condizione naturale, visto che è solo nelle democrazie che la seconda è
concettualmente ammessa. Insomma, dire che in una dittatura non ci sia libertà,
è ribadire una verità intrinseca della parola. I numeri riportati stanno invece
a dimostrare quello che tutti gli storiografi sereni ammettono : tra la fine
degli anni 20 e il 1938, con l’adozione delle famigerate leggi razziali, il
fascismo fu una dittatura morbida, e non a caso il consenso negli anni 30 al
regime fu ampio. Proprio i numeri che vengono citati sono una dimostrazione di
questo : 15.806 inquisiti, vedono 1/3 processati e un 20% di assolti (cosa che,
affrontando dei Tribunali Speciali, è del tutto inconsueto). Aggiungerei allora
anche il dato tragico dei 24 condannati a morte (fonte ANPI). Tutto questo va
rapportato alla popolazione allora esistente, circa 40 milioni di Italiani e
alla durata del regime, 23 anni. Fanno meno di 200 condanne l’anno…1 persona su
200.000. Questo assolve una dittatura ? No mai. Essendo nato negli anni 60 la dittatura fascista
l’ho studiata, l’altra l’ho vista all’opera, per fortuna lontana dall’Italia.
Però che PRIMA della tragica alleanza col nazismo, delle leggi razziali, e
della Guerra, il Fascismo fu una forma di dittatura “blanda”, magari anche per
la naturale condiscendenza italiana ad avere un capo, basta che non rompa
troppo, è una verità storica che si trova proprio nei numeri citati. Nella democratica
Italia, oltre 20.000 persone sono private della libertà ORA, mentre scrivo,
senza essere state processate e sono detenute in carceri le cui condizioni,
dopo essere state criticate da non so quanti organismi internazionali, ora
hanno portato alla condanna dello Stato Italiano da parte della Corte Europea
dei diritti dell’Uomo."
Pierluigi Battista, nella sua nota critica sul Berlusca, ha sottolineato che non fu l'alleanza con la Germania Nazista a spingere alle leggi razziali del 1938. La cosa è vera, se si parla di obblighi. Nel 1938 l'Italia aveva già stretto il patto con Hitler (l'Asse d'Acciaio) ma il Duce non era il succube che poi fu dopo il 1943.
Ma che l'Italia fascista fosse stata anti semita prima, lo trovo negato da vari storici. C'erano senz'altro parti del fascismo avverse agli ebrei, ma gli italiani e anche i gerarchi fascisti non lo erano, al massimo indifferenti alla questione. Una certa ostilità di Mussolini nacque con la condanna anche dell'Ebraismo mondiale alle guerre coloniali italiane, e sicuramente ebbe purtroppo peso la suggestione suscitata dall'alleato tedesco, che da allievo stava diventando modello. Per certi versi è anche peggio : i tedeschi erano veramente stati educati e convinti all'ODIO nei confronti degli ebrei, e per questo riuscirono a perpetrare quella immane tragedia che fu la Shoa. L'Italia fascista divenne complice di questa infamia non per convinzione, ma per "emulazione".
Il che riporta ad un vecchio concetto : quanto a volte anche il Male più assoluto possa avere origini banali...
Nessun commento:
Posta un commento