Questa storia del Voto Utile mi turba....Come elettore stavolta sarei piuttosto fortunato : dopo anni mi ritrovo un partito che si presenta con uomini e programmi che apprezzo e nei quali sostanzialmente mi posso riconoscere . Parlo di FARE per Fermare il Declino di Oscar Giannino. Certo, anche qui non c'è mai una "identificazione"....per esempio sul tema Giustizia, quella penale, il programma dei Liberali di Oscar è piuttosto lacunoso e anche in alcuni punti criticabile. Del resto, mentre un approccio economico in materia di Processo Civile è non solo possibile ma anche auspicabile (escludendo alcune materia più delicate, quale quella di Diritto di Famiglia e Tutela dei Minori, per esempio) , in campo penale la cosa è diversa. Una riforma nel senso dell'efficienza e della funzionalità certamente sì, ma MAI a discapito delle Garanzie dello Stato di Diritto.
Ciò posto, FARE è un voto finalmente PRO, mentre altri continueranno a dilettarsi nel voto prevalentemente, se non esclusivamente, CONTRO.
In questo l'esortazione di Berlusconi è IDENTICA a quella di Bersani. Con una differenza importante : Berlusconi è più comprensibile. Mi spiego meglio. Il Cavaliere impugna la bandiera solita : MENO TASSE. E infatti lancia proposte shock : restituzione dell'IMU, le due aliquote, il condono fiscale. Tanta gente s'indigna, ma molta altra è tentata. In più c'è l'ever green della barriera a Sinistra. L'obiezione che fa a coloro che non vogliono un governo di sinistra è logica : come potete votare Monti che è evidente abbia già una intesa di massima con Bersani in questo senso ? Vendola strilla sì, ma forse per arrestare l'emorragia dei suoi che scivolano verso Ingroia. Il voto quindi al Premier bocconiano è peggio che inutile, è, in ottica anti sinistra, DANNOSO. Bersani, nell'invocare il voto UTILE spende l'argomento solito dell'anti berlusconismo...se non volete ecc. ecc. Ma per un centrista Montiano questo discorso è farlocco. LUI sa che Monti non potrà prevalere, però sa anche che Bersani è intenzionato a governare con lui. E quindi PIU' voti l'Algido Professore avrà, più avrà forza nella futura coalizione ! Era così ai tempi del PSI e della DC.
Quindi, per uno di centro e assolutamente avverso al PDL berlusconiano, ha MOLTISSIMO senso votare per Monti anziché per il PD. Diverso è il discorso forse per Rivoluzione Civile di Ingroia....che drena voti che in alcune regioni potrebbero essere essenziali...Del resto è già accaduto in passato che il correre da sola della sinistra più radicale abbia favorito la vittoria dell'odiato Silvio o comunque fortemente circoscritto quella di Prodi e i suoi. Ma è proprio questa SECONDA cosa l'obiettivo di Ingroia & Co. : indebolire il PD e costringerlo ad una scelta non autonoma...
Fatte tutte queste dissertazioni, torniamo a Giannino e alla sua coraggiosa truppa che, a scanso di sorprese grandi, è molto improbabile che supererà lo sbarramento (che è giusto che ci sia ) per entrare in Parlamento, perdendo anche il Diritto di Tribuna, utile per restare in vita e dare consistenza maggiore ad un gruppo appena nato.
Quelli di FARE hanno fatto una scommessa generosa che oggi appare folle, ma che mesi fa, con Berlusconi incerto sul da farsi, lo era molto meno. In elezioni senza il Cavaliere, i giochi sarebbero stati tutti altri, e FARE (FiD) avrebbe potuto avere un altro perché.
Così, la sirena del "Voto Utile" suona forte, e non è un caso che le intenzioni di voto stanno penalizzando questa formazione.
Un peccato grande...
Interessante comunque la riflessione sul tema offerta dal costituzionalista Ainis nell'editoriale odierno del Corsera e che propongo
Buona Lettura
LIBERA SCELTA E CALCOLI ELETTORALI
Il rompicapo del voto utile
Sui cieli della campagna elettorale volteggiano promesse, favole, miraggi. Normale: non si raccontano mai tante bugie come prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia, diceva Bismarck. Ed è altrettanto normale, in questi casi, che ciascuno punti l'indice contro la menzogna altrui. Ma c'è invece un assioma che trova sempre d'accordo almeno un paio fra i contendenti. E non si tratta più di blandire l'elettore, quanto piuttosto d'intimargli un altolà. Voto utile, ecco il suo nome di battaglia. Insomma, attento a dove metti la tua croce sulla scheda, altrimenti sprecherai la scheda. Così ripetono all'unisono Bersani e Berlusconi, nemici nell'urna, alleati nell'assioma.
Lì per lì, non fa una grinza. Specie con questa legge elettorale, dove chi ha un voto in più dell'avversario s'accaparra il 54% dei deputati. Perché disperdere le forze, perché sciupare fieno per il cavallo zoppo, quando a sinistra come a destra corre un unico cavallo che può tagliare i nastri del traguardo? Sennonché c'è una trappola logica dietro questo imperativo logico. Anzi due, anzi tre, anzi quattro.
Lì per lì, non fa una grinza. Specie con questa legge elettorale, dove chi ha un voto in più dell'avversario s'accaparra il 54% dei deputati. Perché disperdere le forze, perché sciupare fieno per il cavallo zoppo, quando a sinistra come a destra corre un unico cavallo che può tagliare i nastri del traguardo? Sennonché c'è una trappola logica dietro questo imperativo logico. Anzi due, anzi tre, anzi quattro.
Primo: l'imbalsamazione del passato. Siccome nel Parlamento uscente c'erano due partiti a farla da padroni, spadroneggeranno per tutti i secoli a venire. Ma le elezioni servono per decidere il futuro, non per scattare un'istantanea sul passato. Secondo: la santificazione dei sondaggi. Non è forse vero che Pdl e Pd viaggiano in testa per tutti gli istituti demoscopici?
ontrodomanda: e allora che votiamo a fare? Tanto varrebbe sostituire ai 40 milioni d'elettori i mille italiani costantemente intervistati, risparmieremmo tempo e denaro. Terzo: l'abolizione dei candidati. Fino a prova contraria, la scelta elettorale dipende dai programmi dei partiti, però dipende al tempo stesso dalle facce dei signori di partito. E se nel nostro collegio si presentasse una faccia da schiaffi? È sempre un voto utile quello dispensato al candidato inutile?
Tuttavia la spina più pungente è ancora un'altra, e punge l'elettore, oltre che la logica. Per osservarla non c'è bisogno di scomodare Euclide: difatti se esiste un voto utile, specularmente esiste un voto inutile, e dunque un elettore inutile. Non proprio il massimo di rispetto verso il popolo votante. Tanto più di questi tempi, ora che gli anni d'oro del bipolarismo sono ormai un ricordo dell'infanzia. Ma la proliferazione delle liste è un effetto del disorientamento del corpo elettorale, e di ciò portate voi la colpa, non noi. Voi che avete difeso il Porcellum con le unghie, fingendo di volerlo cambiare. Sicché non possiamo scegliere gli eletti, e a quanto pare nemmeno i partiti. Ci scoraggiate a praticare il voto disgiunto, che è un altro modo per esercitare la nostra libertà di scelta. Facciamo così: andateci voi a votare al posto nostro, sarà un pensiero in meno.
E c'è infine un'ultima questione. Il voto utile è per definizione un voto contro: contro il nemico, ma altresì contro l'amico. Perché mette in guardia l'elettore contro la sua prima scelta, perché lo invoglia al male minore, altrimenti si beccherà il male maggiore. Dunque trasforma l'opzione elettorale in un atto d'inimicizia, o quantomeno di sfiducia: ti voto solo perché non ho fiducia che vinca il mio partito. Ma non può esserci speranza in una scelta disperata, in un voto sequestrato dalla paura del nemico.
michele.ainis@uniroma3.it
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