" Mi mancavano tre cartellini, cose da nulla, e mi hanno negato il finanziamento. Sono rovinato". E' quanto avrebbe dichiarato il giovane imprenditore umbro addirittura due mesi fa, in una intervista radiofonica, prima di prendere la tragica decisione di vendicarsi della burocrazia che gli aveva prima approvato e poi revocato l'erogazione di un finanziamento senza il quale la sua piccola azienda non sarebbe sopravvissuta.
E così Andrea Zampi, di 43 anni, si è recato al palazzo della Regione a Perugia, , si è chiuso in una stanza con due donne individuate, pare anche a torto, come "colpevoli" del sopruso amministrativo (lui questo riteneva), e le ha uccise. Così, semplicemente. E poi ha ucciso se stesso. Il Sindaco ha subito parlato di persona con problemi psichici, ma a me questa frettolosa diagnosi mi rammenta le parole di avvertimento degli psichiatri contro il ricorso consolatorio alla parola "raptus", inteso come momento di follia, con la quale si cerca di spiegare gesti troppo scomodi da interpretare diversamente.
Se uno è pazzo, in fondo nessuno è colpevole no ? Nemmeno lui, in qualche modo.
Dopo i tanti suicidi di imprenditori nel 2012, questa spiegazione mi pare, d'istinto, troppo comoda.
E mi viene da pensare, con sgomento, se sia così inimmaginabile che alla fine, gli esasperati, i disperati stretti da una morsa strangolatrice fatta di burocrazia, credito negato, tasse insostenibili, costretti al fallimento, invece di rivolgere sempre e solo l'arma contro di sé, abbiano deciso di "vendicarsi", prima di farla finita.
Quindi nessuna giustificazione, ci mancherebbe, pena e cordoglio per le vittime ma anche grande sgomento per quanto accaduto e sta accadendo in questo disgraziato paese....
Ecco la cronaca con i video postati dal Corriere on line
L'AGGUATO NEL PALAZZO DELLA REGIONE DI PERUGIA
Uccide due impiegate della Regione e si suicida
Fuoco contro due donne per un finanziamento da 100 mila euro revocato. Il presidente Marini rientra da direzione Pd
(Ansa/Crocchioni)
Un uomo è entrato mercoledì poco dopo mezzogiorno nella sede della Regione Umbria a Perugia e ha sparato contro due impiegate dell'ufficio per l'accreditamento delle agenzie formative. L'aggressore, entrando nell'ufficio al quarto piano a pistola spianata avrebbe urlato a più riprese «mi avete rovinato», riferendosi alla revoca dell'accreditamento di una somma, pare di 100 mila euro, all'agenzia di formazione dei genitori per mancanza dei requisiti previsti dalla legge. Un provvedimento che sarebbe stato comunque provvisorio come emerge anche dall'esame del Bollettino ufficiale della Regione Umbria pubblicato proprio mercoledì.
LE VITTIME - Le vittime sono Margherita Peccati, 61 anni, una dirigente, e Daniela Crispolti, 46 anni, una consulente dell'ufficio dal 2009. Una delle due sarebbe morta quasi sul colpo, alla sua scrivania. L'altra, colpita in un corridoio, poco dopo nonostante il tentativo dei sanitari di stabilizzarla sul posto e di trasportarla al Santa Maria della Misericordia. Secondo altre testimonianze, invece, le due donne si trovavano in sala riunioni e non c'entravano niente con le pratiche relative all'azienda di famiglia dell'imprenditore. Altre due persone sono state ricoverate in stato di choc, una è stata dimessa nel pomeriggio.
Il sindaco di Perugia: «Non va alimentata l'esasperazione»
Barbara Righini
Barbara Righini
LA DINAMICA - Si chiamava Andrea Zampi ed era un piccolo imprenditore perugino di 43 anni, titolare di Progetto Moda, una piccola impresa di formazione della città. Era entrato nell'edificio lasciando i documenti all'ingresso. Secondo una prima ricostruzione, sembra che sia salito al piano, abbia detto ad alcuni dipendenti «a voi non sparo» e abbia esploso un colpo in aria. Poi si sarebbe chiuso nella stanza con le due donne, abbattendole. Dopo, spostatosi in un'altra stanza, si è tolto la vita con la stessa arma, una Beretta semiautomatica di potenza elevata regolarmente denuncitata. In totale avrebbe sparato una decina di cartucce. Wladimiro Boccali, sindaco di Perugia, ha parlato di «una persona con disturbi psichici che individua, in alcuni dipendenti di una struttura pubblica, il responsabile dei propri problemi».
Un testimone, «Urlava e diceva che la sua vita era rovinata»
L'INTERVISTA: «SONO FINITO»- A dicembre, in una intervista radiofonica agli studenti della scuola di giornalismo Rai della città umbra, Zampi aveva commentato: «Sono finito. Mi mancavano tre cartellini, libretto di fumo, macchine in movimento, una cavolata: mi hanno tolto un accreditamento e di conseguenza i 160 mila euro di finanziamento approvato».
Il killer alla Scuola di giornalismo: «Sono finito. La politica qui comanda tutto... Comunisti, sinistra, Pds»
di Carlotta Balena e Manlio Grossi (Sgrtv.it)
di Carlotta Balena e Manlio Grossi (Sgrtv.it)
IL PRESIDENTE INCONTRA I FAMILIARI - La tragedia è avvenuta all'interno del palazzo del Broletto, in Largo dei Baci, nella zona della stazione ferroviaria. A nemmeno un km da lì, la sede di Progetto Moda. All'interno si trovano uffici di vari assessorati. Il presidente della Regione, Catiuscia Marini, informato, ha lasciato la direzione del Pd a Roma ed è rientrata a Perugia: in questura ha voluto incontrare i familiari delle due impiegate uccise. Sul posto oltre alla polizia diverse ambulanze e pattuglie dei carabinieri; il magistrato di turno, Massimo Casucci e il sindaco del capoluogo Vladimiro Boccali che ha proclamato il lutto cittadino.
6 marzo 2013 | 18:02
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