Alla fine Bersani il tanto agognato incarico l'ha avuto, ma non nei termini all'inizio sperati. Niente incarico "pieno". Non potrà andare in Parlamento, come da lui sperato e sbandierato per un mesetto circa, e cioè da quel 25 febbraio data della "vittoria tradita", con la sua squadra scintillante (e ammiccante....) per chiedere ai grillini di tradire il capo e servire l'Italia (secondo la sua idea ovviamente..).
Il Presidente della Repubblica NON gli ha dato questo mandato. Immaginiamo il colloquio : Caro Pierluigi, ci tieni tanto a provarci...io di no non ti dico, anche perché è giusto che uno, anche se cresciutello, faccia le sue esperienze e sbatta il grugno da solo. Quindi l'incarico te lo do, ma limitato a verificare se trovi i numeri che ti mancano PRIMA di andare in Parlamento. Da quello che ho visto e sentito, nei termini in cui ti sei proposto finora, la risposta sarà no. Ma se ti fletti un po', se torni ad essere ragionevole come ai tempi della pompa di benzina di tuo babbo, chissà che almeno un governo di corto respiro, ma che faccia alcune cose che servono, esca fuori. Ah, Piergi, stavolta niente scherzi... l'ho detto anche a quell'altro, il cavaliere, il Porcellum , col suo bel premio di maggioranza a saldo VE LO SCORDATE".
Ecco, penso che sia andata così....Per cui Bersani la quadra la deve trovare PRIMA, e se no rimette il suo mandato e il Presidente proverà a fare altro, confidando che in tanti, come al solito, l'idea di perdere subito la poltrona a Montecitorio o a Palazzo Madama non aggrada. Anche tra i "cittadini" di Grillo.
Questa la cronaca della giornata fornita dal Corriere.it
IL LEADER PD «PRONTO A TENTARE DI COSTITUIRE IL FUTURO ESECUTIVO»
Governo, incarico a Bersani: tornerà
a riferire appena possibile
Il leader Pd: «Serve un governo in grado di generare cambiamento» Subito a colloquio con Grasso e Boldrini
Pierluigi Bersani (LaPresse)
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito a Pier Luigi Bersani l'incarico di verificare l'esistenza dei numeri per formare un governo. «Ho conferito a Bersani l'incarico di verificare la possibilità di avere la fiducia in Parlamento», ha detto il presidente della Repubblica, «in continuità con eloquenti precedenti» Il mandato al leader Pd è dunque a «verificare un sostegno parlamentare certo, a un governo che abbia la fiducia delle Camere». Il Capo dello Stato ha invitato Bersani a riferire appena possibile.
Napolitano: soluzione difficile
Incarico conferito a Bersani
NUOVO GOVERNO - «Inizia oggi una fase decisiva per dare all'italia un nuovo governo», ha esordito il presidente, al termine del colloquio con Bersani (parlando ai giornalisti ancora prima della formalizzazione, letta come da tradizione, dal segretario generale della Presidenza della Repubblica). «L'incarico che sto per dare costituisce il primo passo di un cammino che dovrà condurci al più presto al raggiungimento dell'obiettivo».
Incarico conferito a Bersani
Napolitano ha invitato ad affrontare i «problemi che esigono la nascita di un esecutivo e una normale e piena attività legislativa», ricordando che «la stabilità istituzionale è importante quanto quella finanziaria», e che serve «un governo operante nella pienezza dei suoi poteri per assicurare vitalità e fecondità del nuovo Parlamento».
LA DIFFICILE GRANDE COALIZIONE - «Le difficoltà a procedere verso la grande coalizione sono apparse rilevanti - ha ricordato il Presidente - a causa di profonde divisioni riesplose con la rottura di fine 2012. Insisto sulla necessità di larghe intese a complemento di formazione del governo, il quale potrebbe concludersi anche in ambiti più ristretti». Napolitano, comunque, ha voluto sottolineare che «dalle consultazioni che ho condotto con tutte le forze politiche nei giorni scorsi ho tratto il senso di una grande condivisione. A tutti è apparsa chiara la portata delle sfide da affrontare».
Bersani: «Io determinato»
«DETERMINAZIONE ED EQUILIBRIO» - Dopo la lettura dell'icarico effettuata da Donato Marra, ha preso la parola il leader del Pd. «Accetto con la massima determinazione ed equilibrio». Queste le prime parole di Pier Luigi Bersani. «Ringrazio il presidente Napolitano per l'incarico che ha voluto conferirmi. Lo svolgerò con la massima determinazione, ricercando la ponderazione e l'equilibrio cui il presidente ha fatto riferimento», ha detto, promettendo «una politica di riforma che dovrà segnare il cammino di questo nuovo governo». Un governo «di cambiamento», in grado di accompagnare anche un processo di importanti riforme: «Serve un percorso di riforma che sia in grado di realizzare quello che non è stato fatto qui e cioè aspetti rilevanti di riforme costituzionali e politico-elettorali». Bersani ha poi annunciato di voler «iniziare da subito» i colloqui con le forze politiche ma anche, ha sottolineato, con le forze sociali. «Nell'incontrare le forze politiche cercherò di andarci con le idee piuttosto chiare: con poche parole ma con delle intenzioni precise sui percorsi di riforma. E ci andrò, però, naturalmente, con delle mie idee».
LE CONSULTAZIONI - Bersani ha avviato le consultazioni, partendo, com'è prassi, dai due presidenti delle Camere, poi con i gruppi politici. Si è infatti recato a Palazzo Madama dal presidente del Senato, Pietro Grasso, dove il colloquio è durato circa 20', poi a Montecitorio da quello della Camera,Laura Boldrini, per altri 30'. Subito dopo l'incarico si era recato a una riunione - durata circa mezz'ora - con tra gli altri, i capigruppo del Pd di Camera e Senato, Roberto Speranza e Luigi Zanda, e Maurizio Migliavacca. Da sabato pomeriggio avvierà i colloqui con i rappresentanti delle principali realtà sociali «al fine di raccogliere tutti gli elementi utili per gli incontri con le forze parlamentari, che avverranno nella prossima settimana», ha spiegato Bersani.
IL PRE-INCARICO - In ogni caso il suo mandato, sottolinea il costituzionalista del Pd Stefano Ceccanti, è una sorta di pre-incarico: «Maggioranza certa vuol dire che devi dimostrarla quando vuoi essere nominato, non quando vai alle Camere», ha spiegato attraverso twitter.
LUNGAGGINI - Sono «infondate» le «polemiche per il tempo che stanno prendendo gli adempimenti post elettorali», ha comunque sottolineato il presidente della Repubblica nel suo discorso, criticando «chi se la prende con presunte lentezze italiane» e ricordando che «solo ieri si sono costituiti gli uffici di presidenza rappresentativi di tutte le componenti politiche».
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