lunedì 25 marzo 2013

DELL'UTRI. LA CORTE DI PALERMO INSISTE : 7 ANNI. GLI STESSI ANNULLATI DALLA CASSAZIONE. MA MAGARI STAVOLTA LA MOTIVAZIONE REGGE.


Ci risiamo....il Ping Pong continua....la Corte d'Appello di Palermo, la cui sentenza era stata bocciata dalla Cassazione, con parere favorevole dello stesso Procuratore Generale, ribadisce la condanna a Dell'Utri. In teoria dovrebbe averlo fatto applicando i criteri giuridici indicati dai Giudici della Legge (così vengono definiti  quelli della CAssazione, corte Superiore ) , e in questo caso si avrebbe la conferma del principio matematico che anche cambiando l'ordine dei fattori, il risultato non cambia : sette anni erano stati quella volta, sette sono anche in questa.
Ovvio che però Dell'Utri una non sparuta speranza che in Cassazione il risultato si ribalti ancora ce l'ha, e a quel punto sarebbe "salvo" per prescrizione. E già che dopo 20 anni (finora ne sono passati "appena" 17 ) anche un concorso "esterno" in associazione criminale si prescrive, in mancanza di coinvolgimenti in fatti di sangue. Se è vero quello che riporta la stampa, i reati attribuiti a ell'Utri si prescrivono nel 2014...per cui già QUESTO giudizio in Cassazione è a rischio. Figuriamoci se non fosse conclusivo.
Detto questo, la sentenza viene a pennello sulle polemiche tra Travaglio e il Presidente del Senato Grasso, che a suo tempo difese il Procuratore Jacoviello, reo, come detto, di aver contestato la sentenza dei giudici di Palermo, usando anche parole molto aspre.
Le riporto : "Nessun imputato deve avere più diritti degli altri, ma nemmeno di meno ! "
Si discettò come sempre su questa ipotesi di reato, il "concorso esterno" , che non è codificato, non è legge dello Stato ma lo è diventato della aule, come se il nostro fosse un ordinamento di Common Law...
A suo tempo (ormai il Camerlengo è un discreto archivio dei fatto occorsi negli ultimi due anni...e questo mi rende un pizzico orgoglioso...) riportai la cronaca del Corriere e il commento di Giacalone, che oggi ripropongo perché non hanno certo perso di attualità : http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/03/dellutri-nessun-imputato-deve-avere-piu.html  ;  http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/03/la-sentenza-dellutri-e-il-giusto.html ) .
Suggerisco di leggerli, e anche di rileggerli , per chi lo avesse già fatto.
Questa invece la cronaca odierna


A PALERMO

Processo per mafia, Dell'Utri condannato
a 7 anni: «È ancora romanzo criminale»

L'ex senatore del Pdl colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa. Il pg: «Arresto? Non è dato sapere»

PALERMO - La Corte d'Appello del Tribunale di Palermo ha condannato a 7 anni l'ex senatore del Pdl Marcello Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa. Dell'Utri è stato condannato anche al risarcimento delle parti civili: 3.500 euro per la Provincia regionale di Palermo e 7.800 euro per il Comune di Palermo.
Processo Dell'Utri, la sentenza d'Appello
L'EX SENATORE - «Fiducia è una parola grossa. Io continuo ad avere tranquillità». Così Marcello Dell'Utri ha risposto ai giornalisti che subito dopo la sua condanna a 7 anni per mafia gli chiedevano se avesse fiducia nella magistratura. «Ci sarà la Cassazione. Ci stava l'assoluzione, ci stava anche la condanna», ha aggiunto Dell'Utri. «Il romanzo criminale continua...». «Dopo 20 anni nulla ci coglie più di sorpresa, ma siamo amareggiati. Auspicavamo un esito favorevole già in questo grado, faremo ricorso in Cassazione come avrebbe fatto il procuratore generale in caso di assoluzione», ha commentato l'avvocato Giuseppe Di Peri, legale dell'ex senatore.
L'ARRESTO - «Non è dato sapere»: così il procuratore generale Luigi Patronaggio ha risposto ai giornalisti che domandavano se chiederà l'arresto dell'ex senatore del Pdl dopo la sua condanna. «Questa e' una sentenza che rende giustizia a un lavoro molto impegnativo svolto, ci riteniamo soddisfatti», ha aggiunto il pg. «Sostanzialmente la sentenza di condanna a 7 anni per Dell'Utri è una conferma della sentenza di secondo grado, è stata riconosciuta la responsabilità penale per il periodo che arriva fino al 1992. Dobbiamo leggere le motivazioni, poi le singole condotte che vengono ascritte al condannato», ha aggiunto Patronaggio.
IL PROCESSO - Il processo vedeva imputato l'ex senatore del Pdl di concorso esterno in associazione mafiosa per i fatti antecedenti il 1992. Il punto cruciale dell'accusa è quello di aver fatto da intermediario, per trent'anni, tra Cosa nostra e Silvio Berlusconi. La vicenda giudiziaria di Dell’Utri è iniziata quasi vent’anni fa. Il 5 novembre 1997 ha avuto inizio il processo di primo grado che si è concluso a fine 2004 con la condanna di Dell’Utri a 9 anni di carcere. Nel 2006 si è aperto il processo d’Appello terminato nel 2010 con una nuova sentenza di condanna, questa volta a 7 anni di carcere. Dell’Utri, secondo i giudici d’Appello, era colpevole ma solo per le condotte antecedenti al 1992, anno a partire dal quale non risulterebbero più provati, per la corte, i suoi rapporti con la mafia. La sentenza della Cassazione, invece, arrivata il 9 marzo del 2012, ha in parte ribaltato il verdetto. I giudici supremi hanno annullato la sentenza con rinvio, ritenendo provate le sue collusioni con Cosa nostra al 1977, e avevano invece confermato il proscioglimento per le accuse successive al 1992, per le quali la sentenza è definitiva. Il 18 luglio del 2012 ha avuto inizio il nuovo processo d’Appello.
CARRIERA IN FININVEST - Oggi Dell'Utri, durante le dichiarazioni spontanee in aula, si è detto indignato perché nella requisitoria del Pg «si presume che la mia carriera nel gruppo imprenditoriale di Berlusconi sia stata favorita dalla mia conoscenza di mafiosi. Io non ho mai chiamato a deporre le centinaia di imprenditori che hanno potuto vedere la crescita di Publitalia, azienda da me costruita tassello per tassello. È vero che Berlusconi è stato mio benefattore e amico» ha aggiunto, «ma anche io ho fatto tanto per le aziende Fininvest. Se io avessi proseguito nelle imprese invece di entrare in politica oggi sarei un signore ricco».
UN ALTRO PROCESSO - Su dell'Utri pende, in un altro procedimento aperto a Palermo, anche l'accusa di violenza o minaccia a corpo politico dello Stato nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia che vede alla sbarra, nel processo che prenderà il via il prossimo mese di maggio, altri 9 imputati oltre all'ex senatore pidiellino. Dell'Utri, infine, è anche indagato anche per tentata estorsione nei confronti di Silvio Berlusconi - dal quale, secondo l'accusa, avrebbe ricevuto denaro per tacere i retroscena dei rapporti con cosa nostra - indagine, questa, aperta dalla Procura di Palermo ma trasferita, su richiesta dei legali di Dell'Utri, a Milano.


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