Commentando ieri le prime notizie uscite dal conclave del PD , avevo titolato "Bersani recita il NULLA" ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2013/03/bersani-alla-direzione-pd-recita-il.html ).
Oggi, con immensa soddisfazione vedo che sul suo Blog Davide Giacalone inizia allo stesso modo la sua analisi : "unanimità sul nulla".
Sul Corriere odierno c'è una curiosa similitudine : i bersaniani, sconfitti ma orgogliosi e testardi, vengono paragonati nella loro ostinazione ai 300 spartani di Leonida alle Termopili....mentre i renziani, notoriamente più attenti al nuovo e aperti al "mondo", sono, in questa ideale contrapposizione, gli "ateniesi".
Al di là delle metafore, è sorprendente come da una parte Bersani e i suoi parlino tanto di responsabilità, pretendendola però dagli ALTRI. Loro sono lì, nel loro fortino della Camera, blindato grazie al Porcellum, sapendo che se è vero che da soli non possono governare, NESSUN governo è nemmeno possibile senza di loro. Per cui dicono : noi il governo lo facciamo solo con Monti e i grillini, non vogliamo il centro destra. Legittimo. Ma è altrettanto legittimo il rifiuto del Movimento5STelle !!
In buona sostanza, Bersani e i suoi ventriloqui (la graziosa Moretti in testa) dovrebbero spiegare perché loro, che dicono NO a qualsiasi altra soluzione governativa, adombrata anche all'interno del loro partito (D'Alema, con tutta la sua scarsa simpatia, continua a mostrarsi tra le poche menti pensanti a via del Nazzareno...), sarebbero RESPONSABILI mentre Grillo che dice NO a loro sarebbe IRRESPONSABILE ?
E Monti, che dice che un'alleanza con una forza antieuropeista - e per lui Grillo è ANTI EURO e quindi anti europa lo è - non è concepibile, per cui meglio tornare alle elezioni, irresponsabile pure lui ?
Nella professione ho sempre pensato che era meglio un avvocato avversario intelligente che uno magari incapace (situazione processualmente favorevole) ma stupido. Deve essere vero anche in politica.
Buona Lettura
Inutile unanimità
L’unanimità sul nulla. Tutti insieme, ma con lo sguardo
perso. Marciare uniti, senza sapere verso dove. Così è andata la direzione del
Partito democratico.
Pier Luigi Bersani conferma l’offerta di collaborazione a
Beppe Grillo (che rifiuta insultando) e ripete: mai accordi con il Pdl. Massimo
D’Alema ha detto l’opposto: basta con la minorità culturale e la paura degli
“inciuci”, il guaio della seconda Repubblica è che non si sono mai fatti
accordi e, difatti, non si sono risolti problemi. Matteo Renzi se ne è andato
silente, ma la sera prima aveva fatto sapere che in un Paese normale si sarebbe
già fatto un accordo fra Pd e Pdl. L’unanimità attorno a Bersani non è solo
fasulla, ma fatta da chi non ci crede minimamente.
Hanno tutti paura che se facessero quel che devono, mettendo
in sicurezza l’Italia, darebbero un vantaggio a Grillo. Invece lo favoriscono
proprio scappando alle responsabilità e abbandonandosi al vaniloquio.
Interessante l’intervento di Stefano Fassina, responsabile
del settore economia. Ha sostenuto che non è possibile accettare l’asimmetria
economica creata dall’euro, che non si può vivere in un’area in cui la Germania
si finanzia gratis e noi vediamo crescere i tassi, che il rigore uccide la
speranza di ripresa. E dato che è da escludersi l’uscita dall’euro è necessario
rinegoziarne le condizioni. E’ quel che scriviamo da anni, da quando è
cominciata la crisi dei debiti sovrani, talora sbeffeggiati da una sinistra che
vedeva nello spread la condanna di un governo, se non di una persona,
sottovalutandone la portata sistemica. Ben arrivato. Ma come sperano di
rinegoziare, presentandosi con un governo dipendente dai voti da chi vuol fare
un referendum sull’euro e avendo detto che se ne deve uscire? E’ una ipotesi
insensata.
Il Pd s’è cacciato in un vicolo cieco. Non ne esce per paura
di guardare in faccia la realtà e ora chiede a Giorgio Napolitano di tracciare
lui una possibile strada. Perché ci riesca, però, occorre una sinistra che sia
sulla posizione di Renzi. L’unica che possa candidarsi a governare. Per ora serve
l’accordo, e serve subito. Mario Monti ha aggiunto la ciliegina: meglio le
elezioni di un governo antieuropeo. Sicuro, ma meglio ancora ragionare ed
evitare la rovina collettiva. Quello di ieri è stato un rito. Speriamo solo
inutile e non funebre. Certo non la dimostrazione che s’è capito il voto degli
italiani.
Qualche informazione sugli Spartani e sul lavoro che hanno fatto sul web da gennaio. L'articolo di Canfora è stato scritto senza neanhe essersi informato del lavoro volontario e del perch
RispondiEliminaé il nome "300 Spartani". http://www.ognisette.it/trecento-spartani-e-militanza-digitale-dei-volontari-pd-storia-di-un-progetto
Saluti, Valentina Caffieri